Un episodio grave ha scosso la cittadina di Ozieri, nel Sassarese, durante la notte. Un uomo di 64 anni ha saturato il suo appartamento di gas e ha simulato un omicidio chiamando il 112, con l’intento di attirare le forze dell’ordine in una trappola. L’azione ha causato un allarme diffuso nel quartiere Tramentu, dove l’uomo si nascondeva pronto a far esplodere l’abitazione.
La preparazione della trappola contro le forze dell’ordine
Antonio Maria Pani, il protagonista di questo episodio, aveva preparato con cura ogni dettaglio. L’uomo ha saturato di gas il suo appartamento in via Meridda e ha attivato un innesco esplosivo collegato a un telecomando. Aveva scavato un bunker sotterraneo nel cortile, dove si era nascosto in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine. Questo nascondiglio gli avrebbe permesso di azionare l’esplosivo da distanza, causando gravissimi danni e vittime tra carabinieri e vigili del fuoco.
Pani aveva scelto la notte come momento per mettere in atto il suo piano, sperando di cogliere di sorpresa gli agenti. La chiamata al 112 annunciava l’omicidio della moglie, alimentando la tensione e giustificando la presenza degli operatori sul posto. L’uomo ha scelto di agire in modo meticoloso per colpire direttamente le forze dell’ordine, con l’intenzione dichiarata di vendicarsi.
Motivazioni dietro la vendetta di pani
Il rancore di Pani nasce da anni di controversie legate alla sua separazione dalla moglie. Lo stesso uomo attribuiva alle forze dell’ordine la responsabilità della fine del matrimonio perché, anni prima, la donna lo aveva denunciato per maltrattamenti. Questo ha trasformato negli anni un dissapore personale in un odio verso la polizia e i carabinieri.
Questo odio ha preso la forma di un piano violento con lo scopo di punire chi, secondo lui, aveva causato la sua sofferenza. Antonio Maria Pani non si limitava a minacciare verbalmente il personale delle forze dell’ordine, ma aveva ideato una vera e propria trappola mortale per loro. La volontà di vendetta si è manifestata in modo pericoloso e allarmante, anche per chi vive vicino alla sua abitazione.
Intervento delle forze dell’ordine e scoperta della trappola
Quando i vigili del fuoco sono intervenuti, hanno sfondato la porta dell’appartamento e hanno trovato l’abitazione piena di gas, pronta a esplodere. La scoperta ha subito fatto capire la gravità della situazione. Per fortuna, la moglie di Pani non si trovava nell’appartamento, come confermato da una telefonata con la donna, che risiede in un’altra città.
L’operazione di soccorso si è trasformata immediatamente nella gestione di una trappola. Gli uomini della Compagnia di Ozieri, guidati dal maggiore Gabriele Tronca, hanno tenuto sotto controllo il territorio e circoscritto l’area perché temevano che Pani fosse armato e potesse colpire ancora. Dopo circa un’ora di ricerche, lo hanno trovato nascosto nel bunker sotterraneo, senza opporre resistenza all’arresto.
Conseguenze legali per antonio maria pani
Su disposizione della procura di Sassari, Antonio Maria Pani è stato trasferito al carcere di Bancali. Dovrà rispondere di gravi accuse, fra cui il tentativo di strage e la simulazione di reato. L’inchiesta proseguirà per chiarire ogni dettaglio relativo alla dinamica e alle motivazioni di questo evento.
L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per altri episodi legati alla sua ostilità verso i carabinieri. Solo pochi giorni prima, il tribunale di Sassari lo aveva condannato per aver danneggiato la lapide del carabiniere Walter Frau, ucciso nel 1995 durante uno scontro a fuoco a Chilivani. Questo gesto aveva confermato lo stato di tensione che lo legava alle divise.
Ieri notte a Ozieri si è evitata una tragedia solo grazie all’intervento rapido e preciso delle forze dell’ordine. Resta alta l’attenzione sulla motivazione violenta che ha spinto un uomo a progettare un attacco così pericoloso nel cuore di un quartiere residenziale.