Un tentativo di evasione è avvenuto recentemente nel carcere di Bellizzi, situato ad Avellino. In questo drammatico episodio, due detenuti hanno cercato di scappare utilizzando un lenzuolo per scavalcare il muro di recinzione. La prontezza della polizia penitenziaria ha però impedito la fuga, mentre un terzo detenuto, temendo per la propria incolumità, ha scelto di rientrare nella sezione di isolamento. L’evento ha sollevato preoccupazioni e interrogativi sulla sicurezza e sulla gestione degli istituti penitenziari nella regione.
Il tentativo di evasione: i dettagli dell’evento
Ieri, attorno alle ore pomeridiane, si è consumato un tentativo di evasione presso il carcere di Bellizzi. Due detenuti sono stati avvistati mentre tentavano di superare il muro di recinzione con l’ausilio di un lenzuolo, una manovra disperata che ha messo in allerta il personale di sicurezza. Grazie alla vigilanza della polizia penitenziaria, i due individui sono stati prontamente fermati e riportati all’interno della struttura. La loro identità è stata rapidamente accertata, e sono stati trasferiti in una cella sotto controlli severi per prevenire ulteriori tentativi.
Un terzo detenuto, che si era allontanato dalla propria area di detenzione, ha deciso di tornare indietro, probabilmente spinto dall’ansia e dalla sensazione di essere accerchiato. Questo episodio ha suscitato reazioni immediate da parte delle forze dell’ordine, che hanno attivato le procedure per garantire la sicurezza nell’area circostante il penitenziario. Nel giro di breve tempo, le autorità hanno messo in atto un piano di emergenza per controllare la situazione.
La risposta delle forze dell’ordine e la sicurezza del carcere
La reazione delle forze dell’ordine è stata tempestiva e organizzata. Sotto la direzione del funzionario della Polizia di Stato delegato dal questore di Avellino, Pasquale Picone, sono state implementate misure straordinarie per far fronte all’emergenza. L’intervento ha visto la mobilitazione di pattuglie addizionali, dislocate strategicamente per monitorare le possibili vie di fuga dei detenuti.
Il carcere è stato circondato da un imponente dispiegamento di forze, con l’intento di garantire che nessun altro detenuto potesse approfittare della situazione. Solo dopo diverse ore, la tensione è gradualmente diminuita, consentendo ai funzionari di riportare la calma nella struttura penitenziaria e garantire la sicurezza degli agenti e dei detenuti all’interno.
Il dibattito sulla gestione del sistema penitenziario in Campania
L’episodio di ieri ha riacceso il dibattito riguardante la gestione delle carceri in Campania, una questione sempre più al centro della critica da parte di sindacati e associazioni. I rappresentanti dell’Uspp, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, hanno espresso preoccupazione per l’apparente disordine del sistema penitenziario regionale, evidenziando l’assenza di misure sanzionatorie che possano contrastare un crescente senso di impunità tra i detenuti. Hanno sollecitato le autorità competenti a fare la loro parte e a valutare con attenzione l’operato del provveditore della Campania, in quanto una vigilanza inadeguata potrebbe compromettere la sicurezza.
Anche Tiziana Guacci, segretario regionale del Sappe, ha espresso forte preoccupazione per la situazione generale all’interno degli istituti penitenziari campani. L’esigenza di un tavolo di confronto con il prefetto per discutere di possibili soluzioni e strategie preventive è diventata sempre più urgente. Gli esperti del settore avvertono che l’instabilità attuale potrebbe non solo mettere a rischio l’ordine all’interno delle carceri, ma anche influenzare la sicurezza pubblica nelle comunità circostanti.