Tentativi di smantellare leggi antimafia e il peso dei reati spia nel lazio e in italia

Tentativi di smantellare leggi antimafia e il peso dei reati spia nel lazio e in italia

Libera denuncia l’aumento dei reati spia in Italia nel 2024, con il Lazio al secondo posto e Roma come epicentro; la mobilitazione “Fame di verità e giustizia” punta a rafforzare la lotta contro le mafie e la corruzione.
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L'articolo analizza l'aumento dei "reati spia" legati alle mafie in Italia, con un focus sul Lazio e Roma, e presenta la mobilitazione di Libera per chiedere giustizia e leggi più severe contro la criminalità organizzata. - Gaeta.it

L’attenzione sul contrasto alle mafie in Italia si concentra su una fase critica, con segnali di indebolimento delle normative chiave e una crescita della corruzione. L’associazione Libera ha analizzato con dati concreti i cosiddetti “reati spia” che indicano la possibile presenza di infiltrazioni mafiose nei territori. Tra questi reati ci sono estorsione, usura, riciclaggio di denaro, reati informatici e frodi. Il quadro nazionale viene messo a confronto con la situazione specifica del Lazio, mettendo in evidenza numeri e dinamiche reali che colpiscono la regione e Roma in particolare.

L’aggravarsi dei reati spia e il contesto nazionale

I numeri rivelano un fenomeno diffuso e in crescita. Secondo l’analisi di Libera, nel 2024 in Italia sono stati registrati complessivamente 322.071 reati spia. Questo dato corrisponde a una media di 822 reati al giorno, poco più di 34 all’ora. Questi reati emergono come indicatori frequenti della presenza delle mafie nel tessuto economico e sociale. La distribuzione territoriale mostra una prevalenza al nord del Paese, dove si concentrano oltre la metà dei casi , seguito dal sud con il 28,1%, e il centro con il 21,4%.

Un nord italia più colpito dalle mafie?

Il nord Italia, strano a dirsi per chi immagina la mafia solo al sud, registra infatti un alto numero di questi reati. Il sud comprende anche le isole, zone tradizionalmente associate alla mafia, ma oggi la realtà parla di un’infiltrazione più diffusa sul territorio nazionale. Il centro, pur con numeri più bassi, mantiene una dimensione non trascurabile. L’indagine restituisce un quadro complesso dove ogni area del Paese è toccata dalla criminalità economica e organizzata, manifestata attraverso reati spia che mettono a rischio la sicurezza economica e sociale delle comunità.

Reati spia nel lazio: numeri e distribuzione provinciale

Il Lazio rappresenta il 10% di questi reati a livello nazionale, con un totale di 32.931 episodi registrati nel 2024. Si posiziona così al secondo posto in Italia, subito dopo la Lombardia. La regione supera Piemonte, Veneto e Campania sia in quantità totale sia nei riflessi sulle realtà locali.

Le tipologie principali di reati nel Lazio sono le estorsioni, con 1.332 casi; reati di usura, relativamente pochi, soli 22; riciclaggio ed impiego di denaro, 134; ma sono soprattutto le truffe e le frodi informatiche a raggiungere numeri elevatissimi, con 28.673 casi. Infine, i delitti informatici si attestano a 2.770, segnalando una crescente aggressività su questo fronte digitale, dove la criminalità si muove in modo sofisticato.

La concentrazione di roma

La concentrazione geografica è fortissima sulla città metropolitana di Roma, dove si contano 25.763 reati spia, pari al 78% del totale regionale. Qui, gli estorsioni sono 1.065, quasi tutta l’usura , 116 casi di riciclaggio, oltre 22.673 truffe e frodi informatiche e 2.770 delitti informatici. La concentrazione su Roma riflette la densità abitativa ma anche la presenza di industrie, centri commerciali e relazioni economiche che rappresentano degli “obiettivi appetibili per la criminalità”.

Le altre provincie del Lazio contano numeri decisamente più bassi ma non trascurabili. Latina registra 2.600 reati spia con 108 estorsioni, 2 usure, 5 riciclaggi, 2.264 truffe e frodi informatiche e 221 delitti informatici. Frosinone segue con 2.306 reati, 70 estorsioni, 8 riciclaggi, 2.000 truffe e frodi informatiche, e 228 delitti informatici. Viterbo e Rieti chiudono la classifica con numeri più contenuti ma comunque significativi.

La mobilitazione di libera con “fame di verità e giustizia”

Libera ha deciso di lanciare una nuova mobilitazione sul territorio con l’iniziativa chiamata “Fame di verità e giustizia“. Questo progetto nasce per segnare i 30 anni dalla fondazione dell’associazione e della sua rete associativa, proponendo un percorso che attraversa l’Italia e persino l’Europa. Gli eventi prevedono flash mob, laboratori, assemblee, speaker corner e azioni di denuncia pubblica.

L’obiettivo è dare nuova voce al dibattito sui rapporti tra mafie, corruzione e istituzioni. La manifestazione si pone come iniziativa di pressione sociale per chiedere leggi più dure contro le mafie dei colletti bianchi e per rafforzare la giustizia sul fronte della criminalità organizzata. Il percorso comprende una tappa a Piazza Bologna, Roma, dove si è tenuto il flash mob inaugurale.

Date e tappe della mobilitazione

Le date successive toccano altre città laziali: Albano il 25 maggio, Latina il 26 maggio, e due appuntamenti il 27 maggio nelle province di Tarquinia, località Vigna del Piano, e a Fondi, in piazza del Municipio. Questa serie di eventi vuole coinvolgere la cittadinanza e stimolare una presenza costante e attenta sui temi della giustizia e della lotta contro le mafie nel territorio.

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