Tentata estorsione a Boscoreale, arrestati due indagati per minacce aggravate dal metodo mafioso

Tentata estorsione a Boscoreale, arrestati due indagati per minacce aggravate dal metodo mafioso

Due arresti a Boscoreale per tentata estorsione aggravata da metodi mafiosi, con minacce via videochiamata da un detenuto; indagine condotta dai carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
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Due arresti a Boscoreale per tentata estorsione con metodi mafiosi, inclusa una minaccia via videochiamata dal carcere, in un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. - Gaeta.it

Due persone sono state arrestate a Boscoreale, in provincia di Napoli, dai carabinieri impegnati in un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea. Le accuse riguardano tentata estorsione in concorso e accesso illegale a dispositivi di comunicazione, reati aggravati dall’uso di metodi mafiosi.

i fatti contestati ai due arrestati risalgono alle ultime settimane e riguardano minacce rivolte a un commerciante locale. L’uomo sarebbe stato costretto a versare somme di denaro per poter proseguire la propria attività commerciale nel territorio sotto controllo criminale.

Modalità di minaccia: la videochiamata dalla detenzione

Elemento particolare e decisivo per l’accusa è l’accesso improprio a dispositivi di comunicazione usati da uno degli arrestati, che si trovava già in carcere al momento dei fatti. Si tratta infatti di una videochiamata effettuata direttamente dal penitenziario al negoziante, con l’intento di intimidirlo e imporre il pagamento.

Tecnica mafiosa da remoto

La tecnica adottata mostra un’organizzazione capace di aggirare i normali limiti delle restrizioni detentive, mantenendo il controllo sul territorio attraverso minacce dirette, anche a distanza. Le indagini hanno rilevato che l’uso di questi strumenti è stato fondamentale per cercare di ottenere il denaro richiesto.

Il ruolo dei carabinieri e della direzione antimafia

L’inchiesta porta la firma dei carabinieri di Boscoreale che, collaborando con la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno raccolto elementi sufficienti per formulare le accuse e procedere con gli arresti. Gli investigatori hanno documentato tutta la serie di violenze e minacce rivolte verso il commerciante, accertando la natura mafiosa delle condotte.

La magistratura ha sottolineato come “episodi simili rappresentino un ostacolo concreto alla libertà imprenditoriale e alimentino condizioni di insicurezza nella provincia di Napoli.” Proprio per questo motivo l’intervento si è concentrato sul contrasto delle estorsioni aggravate dal metodo mafioso, pratica purtroppo ancora diffusa nei comuni limitrofi.

Contrasto alle estorsioni aggravate

L’impegno congiunto tra forze dell’ordine e magistratura mira a stroncare tali fenomeni e a proteggere il tessuto economico da azioni intimidatorie.

La situazione a boscoreale tra infiltrazioni criminali e attività commerciale

Boscoreale si conferma ancora oggi una realtà in cui attività illecite cercano di condizionare il tessuto economico locale. Non a caso, la vittima dell’estorsione è un negoziante, una delle categorie più vulnerabili nei territori segnati dalla presenza di gruppi criminali.

La costrizione a pagare una sorta di “pizzo” rappresenta un limite diretto allo svolgimento sereno delle attività commerciali. In questo caso, la vicenda assume connotati più gravi per il fatto che la minaccia è stata veicolata da un detenuto, segno di una rete criminale ancora radicata e capace di azioni anche in carcere.

Le autorità proseguono nella loro opera di controllo e contrasto, chiamate a tutelare cittadini e imprenditori da forme di prepotenza mafiosa che impediscono la libera circolazione di beni e servizi nel territorio.

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