Tentano truffa in compro oro a mirto crosia, due arresti per uso di metalli contraffatti

Tentano truffa in compro oro a mirto crosia, due arresti per uso di metalli contraffatti

Due persone arrestate a Mirto Crosia per tentata truffa nel compro oro; i carabinieri e la Procura di Castrovillari hanno smascherato un monile parzialmente falso con cuore in ottone.
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A Mirto Crosia, due persone sono state arrestate per aver tentato di truffare un compro oro con un monile solo parzialmente in oro; l'intervento dei carabinieri e la perizia della Procura di Castrovillari hanno smascherato l'inganno. - Gaeta.it

Nel comune di Mirto Crosia, due persone sono finite in manette dopo aver cercato di ingannare un negozio specializzato nell’acquisto dell’oro usato. L’intervento dei carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, ha smascherato la truffa messa in atto con un oggetto apparentemente prezioso ma in realtà solo parzialmente in oro.

La dinamica del tentativo di truffa nel compro oro

Le due persone, già note alle forze dell’ordine, si sono presentate nel negozio portando un monile da vendere. Hanno chiesto una valutazione e, dopo un accordo sul prezzo, hanno cercato di cedere l’oggetto spacciandolo per oro massiccio. La responsabile del punto vendita ha effettuato le normali verifiche, usando strumenti in grado di rilevare la composizione del metallo. La superficiale apparenza dorata ha confermato la presenza di oro solo esternamente. In realtà, il cuore dell’oggetto era composto da ottone, un metallo comune e meno pregiato.

L’inganno si basava sul fatto che solo la parte esterna del pezzo fosse dorata e contenesse una traccia d’oro. Questa miscela avrebbe potuto trarre in inganno chi non avesse approfondito la verifica, ma la prassi adottata dalla responsabile ha evitato danni economici. Così, le forze dell’ordine sono state informate e hanno avviato le indagini per chiarire l’episodio.

La perizia tecnica conferma la contraffazione

Il punto chiave dell’intervento è stata la perizia svolta su quell’oggetto simbolico di oltre 5 grammi di peso complessivo. Il risultato ha evidenziato che solo 0,2 grammi erano effettivamente oro, mentre il resto apparteneva al metallo comune. Questa proporzione si discosta nettamente dai criteri usati per stabilire il valore reale dell’oro usato.

La diagnostica tecnica, richiesta dalla Procura, ha fornito le prove certe per contestare la truffa. L’esito della perizia ha permesso di procedere con due arresti, dimostrando come la tentata frode fosse pianificata per danneggiare il commerciante e creare un guadagno illecitamente con oggetti falsificati in modo parziale.

Intervento dei carabinieri e coordinamento della procura

L’operazione ha visto impegnati i carabinieri locali di Mirto Crosia, coordinati direttamente dalla Procura di Castrovillari. Il Procuratore capo, Alessandro D’Alessio, ha seguito da vicino lo sviluppo dell’indagine per garantire la rapida risoluzione della vicenda. I militari hanno raccolto le testimonianze, acquisito le prove e arrestato i due soggetti coinvolti.

Le due persone, entrambe già con precedenti penali per reati simili, sono state trattenute in custodia cautelare secondo la gravità del loro coinvolgimento. Uno è stato portato in carcere a Castrovillari, l’altro ha ricevuto gli arresti domiciliari. Il caso rappresenta un esempio di come le forze dell’ordine mantengano sotto controllo anche reati meno gravi, ma che compromettono la fiducia nel mercato dell’oro usato.

Il settore dei compro oro continua a essere uno spazio delicato, dove la verifica della genuinità dei materiali rimane fondamentale. Interventi come questo, nel 2025, testimoniano come la collaborazione tra commercianti e autorità giudiziarie rimanga un elemento centrale per contrastare tentativi di truffa.

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