Tentano di fuggire con 31 pedane rubate a Rivoli, arrestati due uomini dopo inseguimento pericoloso

Tentano di fuggire con 31 pedane rubate a Rivoli, arrestati due uomini dopo inseguimento pericoloso

Due cittadini romeni arrestati a Rivoli per il tentato furto di 31 pedane in legno; la polizia recupera la refurtiva e indaga su possibili collegamenti con altri furti nella provincia di Torino.
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Due cittadini romeni sono stati arrestati a Rivoli dopo un tentativo di furto di 31 pedane in legno da un’azienda locale, con la polizia che ha recuperato la refurtiva e sequestrato il mezzo utilizzato. - Gaeta.it

Un tentativo di furto nel tardo pomeriggio di domenica 21 luglio ha coinvolto due cittadini romeni che hanno cercato di fuggire con 31 pedane in legno, caricandole su un furgone nel piazzale di un’azienda della zona industriale di Rivoli. La fuga a tutta velocità è finita con l’arresto dei due uomini, accusati di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Nel corso dell’intervento la polizia ha recuperato l’intera refurtiva e sequestrato il mezzo usato per il colpo.

La dinamica del furto e l’inseguimento a Rivoli

Gli agenti di polizia in servizio domenica 21 luglio hanno notato movimenti sospetti nel piazzale di un’azienda a Rivoli, zona industriale poco frequentata nelle ore serali. Un furgone bianco era parcheggiato e due uomini stavano caricando con fretta numerose pedane in legno. L’ammontare della merce caricata ha destato subito sospetti.

Non appena gli agenti si sono avvicinati, i due hanno forzato la fuga a bordo del veicolo tentando di speronare un’auto parcheggiata e mettendo a rischio l’incolumità delle forze dell’ordine con manovre azzardate. La polizia ha risposto con un inseguimento iniziato nel piazzale e concluso dopo poche centinaia di metri. Il blocco del furgone ha evitato conseguenze più gravi. La pronta reazione e il coordinamento della pattuglia hanno fermato il pericolo subito.

Le prove raccolte e le accuse formali

Dalla perquisizione del furgone sono emersi strumenti da scasso, come cacciaviti, leve metalliche e guanti, tutti elementi che confermano la natura criminale dell’azione. La refurtiva, stimata intorno ai 600 euro, è stata recuperata e restituita all’azienda derubata. I due uomini, di 35 e 27 anni, entrambi cittadini romeni, sono stati condotti al commissariato di polizia per i rilievi e l’interrogatorio.

La procura di Torino ha convalidato l’arresto disponendo accuse di furto aggravato in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. Le indagini puntano a definirne il coinvolgimento in altri furti simili nella cintura ovest di Torino, zona in cui episodi analoghi si ripetono continuamente. Il furgone sequestrato era intestato a una società con sede fuori regione, dettaglio che potrebbe aiutare a tracciare la rete criminale dietro l’episodio.

Il valore delle pedane e la diffusione dei furti seriali

Le pedane in legno, sebbene di valore economico modesto, rappresentano una merce ricercata nel mercato nero, soprattutto nei settori dell’edilizia e della logistica. La facilità con cui si trasportano, la loro impilabilità e la difficoltà di tracciarle le rendono spesso bersaglio di furti ripetuti. I danni economici alle aziende si accumulano nel tempo, anche se ogni singolo furto risulta, apparentemente, di lieve entità.

Il fenomeno di furti seriali di materiali da cantiere e attrezzature nelle aree industriali della provincia di Torino suscita preoccupazioni tra gli imprenditori locali. Il sospetto diffuso è che gruppi organizzati sfruttino momenti di scarsa vigilanza, come le chiusure estive, per operare indisturbati. Il caso di Rivoli mostra come questi episodi possano coinvolgere piccoli colpi ma dalla frequenza elevata.

Le reazioni e le richieste del territorio

Il furto e il conseguente arresto hanno generato un immediato allarme tra gli imprenditori della zona industriale di Rivoli. Diverse realtà hanno segnalato furti continui di materiali, come rame, attrezzi da lavoro e soprattutto pedane, chiedendo alle autorità un rafforzamento della sorveglianza. Le richieste puntano in particolare su più telecamere di videosorveglianza e una presenza più costante delle forze dell’ordine durante le ore notturne.

Le indagini in corso includono l’analisi dei dati telefonici e la revisione dei filmati di telecamere di sicurezza private, per chiarire eventuali collegamenti tra gli arrestati e altri furti avvenuti nella cintura ovest di Torino. L’obiettivo è capire se gli episodi rispondano a un’organizzazione più ampia, dato che i furti diventano materia di interesse per la sicurezza pubblica e l’economia locale.

Furti nelle aree industriali: una criticità economica e sociale

Non solo danni economici diretti, ma anche una crescente insicurezza caratterizza le zone periferiche torinesi con aziende senza presidio notturno o adeguata videosorveglianza. La diffusione dei furti in materiali da lavoro e merci di facile ricettazione come le pedane minaccia la stabilità delle imprese locali. Episodi come quello a Rivoli confermano la necessità di interventi concreti per tutelare queste realtà produttive.

Le autorità di polizia continuano a monitorare la situazione e a sviluppare operazioni mirate per contrastare questi reati che incidono, seppur in modo non sempre evidente, sull’economia del territorio. La collaborazione con gli imprenditori e i cittadini resta fondamentale per individuare le reti criminali e limitare la diffusione del fenomeno.

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