Tenerife contro l’overtourism: nuove regole per i sentieri, tassa verde e limiti ai visitatori

Tenerife contro l’overtourism: nuove regole per i sentieri, tassa verde e limiti ai visitatori

Tenerife introduce restrizioni, prenotazioni obbligatorie e tasse per limitare l’overtourism e proteggere i parchi di Anaga e Teide, mentre crescono proteste dei residenti contro l’impatto del turismo di massa.
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Tenerife introduce restrizioni, prenotazioni obbligatorie e tasse per contrastare l’overtourism, proteggere l’ambiente e migliorare la qualità della vita dei residenti. - Gaeta.it

Tenerife, l’isola più popolare delle Canarie, affronta una situazione critica legata all’afflusso turistico fuori controllo. Dopo un primo trimestre 2025 che ha visto più di 4,3 milioni di turisti internazionali sulle isole, le autorità locali hanno deciso di intervenire con una serie di misure per tutelare i paesaggi naturali e gli abitanti. Restrizioni d’accesso, prenotazioni obbligatorie e nuove tasse fanno parte del piano per frenare l’overtourism.

Restrizioni e limiti per i sentieri più affollati di anaga e teide

Negli ultimi mesi, il consiglio comunale di Tenerife ha imposto un massimo giornaliero di visitatori per alcune aree sensibili, come il parco rurale di Anaga. Questa zona, famosa per i suoi paesaggi montuosi e villaggi rurali, sta registrando un forte aumento di presenze turistiche. Per conservarne gli equilibri naturali, è stato vietato il transito ai pullman turistici in alcune zone dall’inizio del 2025. Gli escursionisti devono prenotare online per accedere ai sentieri più battuti, così da distribuire gli ingressi nell’arco della giornata e ridurre la pressione sul territorio.

Nuove regole per il parco nazionale del teide

Nel parco nazionale del Teide, patrimonio Unesco e sede del vulcano più alto della Spagna, è stato introdotto un sistema di prenotazioni obbligatorie per raggiungere la vetta. L’accesso sarà soggetto a una “eco-tassa” con l’obiettivo di finanziare la manutenzione e la sorveglianza dell’area. Saranno installate telecamere per monitorare il numero di visitatori e prevenire assembramenti. Queste misure vogliono proteggere la flora, la fauna e le risorse idriche, da tempo messe a dura prova dalle visite continue.

Proteste in piazza e la tensione tra residenti e turismo

Ad aprile 2025, le piazze di Tenerife hanno visto migliaia di persone manifestare contro l’overtourism. Striscioni come “le Canarie hanno un limite” hanno segnato un momento di rottura fra residenti e operatori turistici. Gli abitanti denunciano problemi quotidiani: aumento dei prezzi degli alloggi, traffico congestionato e stress sulle infrastrutture idriche. L’ambiente naturale, in particolare, si trova sotto pressione anche a causa di rifiuti e calpestamenti incontrollati.

Queste tensioni si sommano a quelle già presenti in altre regioni della Spagna, come Alicante e Barcellona, dove si sono introdotte restrizioni sugli affitti brevi e tasse di soggiorno più alte. Tenerife, con i suoi milioni di visitatori annui, fa parte di uno scenario nazionale che evidenzia l’impatto economico e sociale del turismo di massa. Le proteste chiedono un modello più sostenibile, in grado di bilanciare esigenze economiche e qualità della vita.

Azioni della spagna per rispondere all’overtourism e controlare i flussi turistici

La Spagna si prepara a gestire un aumento significativo del turismo, destinato a crescere nei prossimi decenni. Alcune regioni hanno già introdotto controlli rigorosi per limitare l’ingresso dei turisti in punti strategici ed evitare danni irreversibili a beni naturali e culturali. A Tenerife questo processo ha preso forma con l’introduzione di nuove regole di accesso e di una tassa ambientale destinata alla salvaguardia locale.

La strategia nazionale si basa anche su incentivi per tipi di turismo più lenti e responsabili, che si focalizzano sull’esperienza culturale e sul rispetto dell’ambiente. Le autorità valutano la possibilità di ulteriori moratorie sugli affitti turistici e misure per migliorare la vivibilità per i residenti. La difficoltà maggiore sta nel trovare un giusto equilibrio tra l’attrattiva turistica dell’isola e la protezione di risorse naturali limitate.

Pressioni e numeri preoccupanti

Anche le associazioni ambientaliste spingono per interventi più rigorosi, sottolineando come la pressione sugli ecosistemi sia già pericolosa. I numeri parlano chiaro: nel solo parco del Teide si registrano circa 4 milioni di visitatori all’anno. Senza controlli adeguati, il rischio è la perdita di specie vegetali e animali e un deterioramento che potrebbe diventare irreversibile.

Le misure adottate a Tenerife segnano una svolta rispetto agli anni precedenti, quando l’isola accoglieva i flussi turistici senza troppe restrizioni. Ora la gestione delle presenze diventa centrale per evitare di compromettere bellezze paesaggistiche e la qualità della vita degli abitanti. Le nuove regole rappresentano un tentativo concreto di contenere gli effetti dell’overtourism, nel cuore di un territorio che resta una delle mete più amate del Mediterraneo.

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