L’anniversario dei 150 anni di carmen, capolavoro di bizet, trova un omaggio speciale al teatro dell’opera di roma. La fondazione musicale della capitale ripropone una produzione storica risalente al 1970, restaurata con grande cura, offrendo al pubblico un evento che coniuga memoria e spettacolo. Sul podio sale Omer Meir Wellber, mentre la regia è affidata a Fabio Ceresa, al debutto al Costanzi. Le sette rappresentazioni previste nel giugno 2025 hanno richiamato l’attenzione degli appassionati e della critica.
La storia e il debutto della produzione negli anni ’70 a roma
Questa produzione storica di carmen aveva acceso un certo fermento già prima del debutto del 1970, tanto da guadagnarsi il soprannome di “la carmen in minigonna” sui media. La protagonista di allora era il mezzosoprano statunitense Grace Bumbry, che aveva interpretato il ruolo principale oltre 125 volte a livello internazionale, ma mai in italia fino a quel momento. L’occasione al teatro dell’opera di roma segnava la sua seconda apparizione in italia dopo napoli.
Lo spettacolo riportava sul palcoscenico anche il tenore Richard Tucker nel ruolo di don josé. Un altro nome di rilievo era quello del giovane Leo Nucci, che interpretava Dancairo. Quella produzione restò in cartellone fino al 1973, considerata una pietra miliare per l’epoca e le soluzioni visive adottate, mescolando classicità e modernità nelle scenografie.
Leggi anche:
La ricostruzione dell’allestimento: un lavoro di precisione su scene e costumi
L’allestimento del 1970, firmato da Renato Guttuso per scene e costumi e diretto da Sandro Bolchi, ha richiesto un intervento complesso per essere riportato in vita. Fondamentali per la ricostruzione sono state le tele dipinte originali, che sono sopravvissute alla distruzione di oltre cinquecento disegni preparatori di Guttuso. Per riprodurre fedelmente le scenografie e gli elementi mobili si è fatto ricorso a fotografie di scena risalenti a quell’epoca.
Il lavoro tecnico ha prodotto più di 150 disegni, necessari a realizzare da zero trenta pareti, venti carrelli mobili, ottanta elementi scenici, un nuovo fondale e un soffitto per il terzo atto. Tra i costumi, di cui circa 350 furono disegnati da Guttuso per la prima rappresentazione, sono stati rinvenuti 310 pezzi catalogati. Questi sono la base sulla quale i costumisti hanno lavorato, anche se non tutti erano utilizzabili. Hanno supportato il restauro anche disegni in bianco e nero pubblicati sull’epoca e un unico bozzetto a colori, la sigaraia, conservato presso la fondazione Guttuso.
La regia di fabio ceresa e la direzione musicale di omer meir wellber
Per questa ripresa, la regia di Fabio Ceresa segna il suo debutto al teatro Costanzi. La sfida registica ha richiesto un adattamento tra la visione originale degli anni ’70 e un linguaggio scenico aggiornato. Ceresa ha lavorato per mantenere intatta l’essenza di Guttuso e Bolchi, conservando la forza visiva e drammatica senza rinunciare a elementi freschi per il pubblico contemporaneo.
Sul podio sale Omer Meir Wellber, noto per le sue recenti nomine alla Staatsoper Hamburg e alla Filarmonica di Amburgo all’Elbphilharmonie. La sua direzione porta un nuovo respiro all’opera, combinando fedeltà musicale con energia e precisione. Lo sguardo di Wellber si rivolge alla dinamica orchestra e al coro, lavorando per accordare suoni e scene nel contesto del teatro romano.
I protagonisti della ripresa 2025 al teatro dell’opera di roma
L’edizione di carmen portata in scena a roma nel 2025 si affida a cast di rilievo internazionale. Il ruolo di carmen è affidato al mezzosoprano francese Gaëlle Arquez, alla sua prima apparizione sul palco della fondazione musicale romana. Accanto a lei, nel ruolo di don josé, si alterneranno Joshua Guerrero e, nell’alternativo durante le repliche del 22, 25 e 27 giugno, Jorge de León.
Il ruolo di Escamillo è interpretato da Erwin Schrott, mentre Micaëla è portata in scena da Mariangela Sicilia. Per le repliche con cast alternativo, i ruoli di Escamillo e Micaëla sono ricoperti rispettivamente da Andrei Bondarenko ed Ekaterina Bakanova.
Il coro è diretto da Ciro Visco e accoglie anche la partecipazione della scuola di canto corale del teatro dell’opera di roma, coinvolgendo giovani talenti nelle sette rappresentazioni previste dal 21 al 28 giugno, con un’anteprima dedicata ai giovani il 20.
Questa ripresa di carmen segna un momento rilevante nel calendario operistico capitolino e attira l’attenzione per la cura posta nei dettagli artistici e tecnici, facendo rivivere un allestimento storico con volti nuovi sulle scene di roma.