Tasso di riciclo degli imballaggi in bioplastica cresce al 57,8% con copertura servizi al 85% in Italia

Tasso di riciclo degli imballaggi in bioplastica cresce al 57,8% con copertura servizi al 85% in Italia

Il consorzio Biorepack registra in Italia un riciclo del 57,8% degli imballaggi compostabili nel 2024, superando gli obiettivi europei e ampliando la copertura dei servizi oltre l’85% della popolazione.
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Il report 2024 di Biorepack evidenzia in Italia una crescita significativa nel riciclo degli imballaggi in bioplastica compostabile, con un tasso del 58% che supera gli obiettivi europei, grazie a una maggiore copertura dei servizi e a investimenti in ricerca e sensibilizzazione. - Gaeta.it

L’ultimo report 2024 del consorzio Biorepack rivela una crescita significativa nella raccolta e riciclo degli imballaggi in bioplastica compostabile in Italia. Il tasso di riciclo raggiunge quasi il 58%, superando gli obiettivi europei stabiliti per il 2025 e 2030. Anche la copertura dei servizi di raccolta e trattamento si espande notevolmente, coprendo ben oltre l’85% della popolazione, un dato in crescita soprattutto nelle regioni meridionali. Questi risultati mostrano un avanzamento concreto nella gestione dei rifiuti organici di natura compostabile nel nostro Paese.

Crescita del tasso di riciclo e superamento degli obiettivi europei

Nel corso del 2024, il riciclo degli imballaggi in bioplastica compostabile ha raggiunto il 57,8%. Questo valore corrisponde a un aumento di circa due punti percentuali rispetto all’anno precedente. Il dato è rilevante se confrontato con il target europeo fissato al 50% per il 2025 e con l’obiettivo al 55% previsto per il 2030. Ciò significa che l’Italia non solo ha superato la soglia europea anticipatamente, ma indica anche un trend di crescita positivo nel trattamento di questa specifica frazione di rifiuti.

Il miglioramento nella raccolta e riciclo si riflette anche nella crescita della copertura dei servizi dedicati. La popolazione raggiunta dalle attività di raccolta e trattamento degli imballaggi compostabili ha raggiunto oltre l’85% nel 2024, segnando un aumento di 11 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Questo progresso mostra come sempre più territori italiani stiano adeguando i propri sistemi per gestire questi materiali in maniera corretta e rispettosa dell’ambiente.

Disparità regionali nella copertura dei servizi di raccolta

L’espansione della copertura dei servizi di raccolta degli imballaggi compostabili non è uniforme in tutto il Paese. Si registrano punte molto alte in 9 regioni tra cui Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria e Puglia, tutte sopra il 97% di popolazione servita. Il Sud Italia mostra incrementi rilevanti, con Calabria e Puglia che raggiungono il 100% e un aumento clamoroso di 76 punti percentuali in Calabria e 34 punti in Campania.

Anche in altre regioni del Centro e del Nord si osservano progressi significativi. Lazio e Umbria spingono l’area centrale verso una maggiore copertura, mentre al Nord i livelli già alti si consolidano ulteriormente. Friuli-Venezia Giulia e Piemonte registrano aumenti rispettivamente di 23 e 10 punti percentuali. Questi dati indicano un rafforzamento diffuso dei sistemi di raccolta, ma evidenziano anche la necessità di mantenere l’attenzione su alcune aree in cui la copertura resta inferiore.

Ruolo e attività del consorzio Biorepack nella gestione dei rifiuti compostabili

Il consorzio Biorepack, primo in Europa dedicato alla gestione degli imballaggi in bioplastica compostabile, ha contribuito in modo determinante a questo progresso. Marco Versari, presidente del consorzio, sottolinea che in poco più di tre anni sono stati raggiunti risultati che mesi fa sarebbero sembrati improbabili. La rete realizzata dal consorzio copre oggi tutta Italia, grazie alla collaborazione con enti locali e regionali che si occupano della raccolta e trattamento dei rifiuti organici.

Le attività di Biorepack non si limitano al riciclo ma includono un supporto economico concreto per i comuni e i soggetti coinvolti nella raccolta. Nel 2024 sono stati erogati 12,7 milioni di euro per coprire i costi di raccolta, trasporto e trattamento degli imballaggi contenuti nella frazione organica. Questo supporto economico aiuta a sostenere e rafforzare l’intera filiera, contribuendo a mantenere attivi i servizi e ad estenderne la portata.

Sfide legate alla qualità della raccolta e al trattamento degli imballaggi compostabili

Per migliorare ulteriormente i risultati raggiunti, la sfida principale riguarda la qualità della raccolta della frazione organica, soprattutto la cosiddetta Forsu. Il problema più evidente è la presenza di materiali non compostabili che finiscono nell’umido. Questi scarti compromettono il processo di riciclo, perché richiedono una rimozione che spesso elimina con loro anche materiali biodegradabili come le bioplastiche compostabili e residui di manutenzione del verde.

Il consorzio Biorepack punta a risolvere questo problema con due direttrici di intervento. Da un lato si lavora per sensibilizzare i cittadini sulle buone pratiche di raccolta differenziata, affinché il rifiuto organico arrivi più pulito ai centri di trattamento. Dall’altro, si investe nella ricerca per mettere a punto impianti e metodi in grado di valorizzare al massimo i materiali compostabili e ridurre gli scarti finali. Questo doppio approccio punta a intervenire sia sulla fonte che sui processi di riciclo.

Ricerca e collaborazioni per migliorare l’efficacia del riciclo

Nel corso del 2024 Biorepack ha realizzato varie collaborazioni con università, associazioni e enti di ricerca. L’obiettivo era individuare tecniche impiantistiche più efficaci, sia in ambiente anaerobico che aerobico, per il trattamento degli imballaggi in bioplastica. Si sono studiati inoltre gli effetti del compost prodotto nei suoli agricoli e il contenuto di carbonio biogenico nei sacchetti ultraleggeri.

Altre attività di ricerca hanno riguardato metodi per riconoscere la presenza di polimeri non biodegradabili all’interno delle bioplastiche compostabili. Parallelamente si svolgono iniziative formative riguardo alla normativa sull’economia circolare e azioni contro la diffusione illegale di shopper non conformi. Questi progetti evidenziano il ruolo attivo di Biorepack nel promuovere una filiera trasparente e sostenibile.

Il consorzio ribadisce la necessità di continuare a investire in formazione, ricerca e controllo. Favorire l’aumento della conoscenza su questi materiali permette contribuisce a un corretto conferimento e al rispetto delle normative. Solo così sarà possibile rispettare gli obiettivi italiani ed europei e sostenere una filiera che, oggi, rappresenta un segmento rilevante dell’industria nazionale, con riflessi positivi sull’ambiente e sull’economia locale.

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