La corsa per ottenere il titolo di capitale della cultura 2028 coinvolge un territorio ampio e complesso, guidato da tarquinia come capofila. L’iniziativa mira a valorizzare le risorse culturali e paesaggistiche dell’etruria meridionale, puntando su uno sviluppo sostenibile e integrato. Il progetto coinvolge cittadini, amministrazioni locali e operatori economici con l’obiettivo di creare un modello di crescita diverso dal tradizionale, basato sulla collaborazione e sull’identità condivisa.
La nascita della candidatura e il ruolo della dmo etruskey
La prima riunione operativa territoriale si è svolta recentemente a civitavecchia. L’incontro ha visto riuniti rappresentanti di numerosi comuni, con tarquinia a fare da capofila. La dmo etruskey coordina l’intero progetto e ha già ottenuto risultati concreti, riuscendo a unire un territorio molto vasto e variegato. La popolazione regionale non è numerosa, ma proprio per questo la dmo ha scelto una strategia diversa, che punta a uno sviluppo equilibrato e sostenibile, lontano dai modelli produttivisti tradizionali.
Un territorio esteso e poco popolato
Il fatto che il territorio sia esteso ma poco popolato permette di progettare interventi meno invasivi, attenti alla conservazione del patrimonio culturale e ambientale. Questa impostazione ambisce a costruire una rete stabile tra i diversi comuni coinvolti, consolidando una collaborazione nuova per l’etruria meridionale. Il lavoro di rete, iniziato dalla dmo etruskey, rappresenta una base solida per le prossime tappe della candidatura.
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Partecipazione di allumiere e tolfa nel progetto culturale
allumiere gioca un ruolo significativo all’interno di questo percorso e l’assessore alla programmazione, simone ceccarelli, ha assunto un impegno diretto nel guidare le attività del comune. A breve è previsto un nuovo appuntamento dedicato ai territori di allumiere e tolfa, con l’obiettivo di coinvolgere i principali attori economici e sociali del luogo. L’incontro servirà a presentare in modo dettagliato le opportunità offerte dalla candidatura a capitale della cultura e a raccogliere proposte e contributi concreti.
Un coinvolgimento attivo e strategico
La partecipazione attiva di questi comuni è vista come un elemento fondamentale per rafforzare il progetto, allargando la rete di collaborazioni e investendo sulle specificità locali. I centri di allumiere e tolfa puntano a diventare protagonisti di un modello di sviluppo che valorizzi il territorio senza snaturarlo, promuovendo iniziative culturali e turistiche mirate.
Quali benefici porta la candidatura per il territorio
La prospettiva di vincere il titolo di capitale della cultura per il 2028 si traduce in una possibilità concreta di rilancio economico e sociale per l’intero territorio. Un eventuale successo aumenterebbe la visibilità di tarquinia e delle aree limitrofe, attirando flussi turistici e stimolando investimenti nei servizi e nelle infrastrutture. L’effetto volano coinvolgerebbe non solo i centri maggiori, ma anche le piccole comunità, creando nuove occasioni di lavoro e socialità.
Il valore del processo anche senza vittoria
Anche nel caso in cui la candidatura non raggiungesse il risultato finale, il percorso intrapreso avrebbe comunque lasciato una rete di collaborazione mai sperimentata prima. Questo collegamento tra comuni e operatori locali rappresenta un patrimonio importante su cui continuare a costruire iniziative culturali e turistiche. Il processo ha già prodotto un confronto costruttivo e stimolato la partecipazione attiva di molte realtà del territorio.
L’assessore simone ceccarelli ribadisce l’importanza di credere in questa sfida e mette in campo tutte le proprie energie per portare a termine il progetto. Quella di tarquinia capitale della cultura 2028 rappresenta una sfida aperta e concreta, con un piano chiaro e un consenso crescente tra i comuni coinvolti. Il territorio si prepara così a giocarsi una carta importante per il proprio futuro culturale ed economico.