Taranto conferma il centrosinistra con la vittoria di Piero Bitetti al ballottaggio 2025

Taranto conferma il centrosinistra con la vittoria di Piero Bitetti al ballottaggio 2025

Taranto conferma il centrosinistra con la vittoria di Piero Bitetti, sostenuto da una coalizione progressista e dal Movimento 5 Stelle, puntando a stabilità politica dopo anni di crisi e commissariamenti.
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Piero Bitetti conferma la leadership del centrosinistra a Taranto, grazie a un’ampia coalizione progressista e al sostegno del Movimento 5 Stelle, con l’obiettivo di garantire stabilità e rilancio dopo anni di crisi politica ed economica. - Gaeta.it

La città di Taranto ha scelto di proseguire il corso politico iniziato quasi vent’anni fa, restando saldamente nelle mani del centrosinistra. Il recente ballottaggio tra i candidati Piero Bitetti e Francesco Tacente ha confermato la prevalenza del primo, sostenuto da un’ampia coalizione progressista e da un’alleanza strategica con il Movimento 5 Stelle. Questa tornata elettorale ha rappresentato una vera e propria sfida tra schieramenti, accompagnata da dinamiche politiche intense e da appelli trasversali rivolti all’elettorato.

Il profilo di Piero Bitetti e il sostegno delle forze progressiste

Piero Bitetti si presenta come figura nota nella scena politica tarantina. Classe 1973, ha dedicato oltre un quarto di secolo alla vita pubblica cittadina. La sua esperienza è iniziata giovanissimo, con la prima nomina a 24 anni presso le farmacie comunali, in seguito ha proseguito un percorso accademico laureandosi in scienze dei servizi giuridici, mantenendo allo stesso tempo un ruolo attivo nell’attività aziendale di famiglia, legata all’amministrazione e al management. È sposato con Giulia, avvocata e funzionaria amministrativa, e padre di due figli.

La sua candidatura è stata sostenuta dal movimento civico “Con”, legato a Michele Emiliano, e ha raccolto il consenso di importanti forze politiche e civiche. Il PD si è schierato apertamente a suo favore, insieme ad AVS, Azione, Democrazia Solidale e una serie di liste civiche che hanno alimentato una coalizione ampia intorno al candidato.

Questa alleanza ha permesso a Bitetti di chiudere il primo turno con il 37,39% dei voti. Al ballottaggio ha incassato anche il supporto esterno del Movimento 5 Stelle, che pur mantenendo autonomia di opposizione, ha invitato i suoi elettori – che al primo turno avevano scelto la giornalista Annagrazia Angolano ottenendo il 10,91% – a votare per il candidato progressista. Questo appello aveva l’obiettivo di evitare un eventuale trionfo della destra.

Le reazioni e il significato politico della vittoria a Taranto

Il PD Taranto ha diffuso un commento ufficiale in cui celebra la vittoria di Piero Bitetti come risultato di una politica concreta e paziente. Anna Filippetti, della segreteria provinciale, e Giuseppe Tursi, segretario cittadino, hanno sottolineato il ruolo centrale del progetto di unione del centrosinistra che si è realizzato anche rinunciando a candidati interni. Questo sforzo ha permesso di offrire alla città una proposta credibile, che gli elettori hanno confermato con il loro voto.

Taranto, infatti, ha visto l’ultima amministrazione di centrodestra nel 2006 con la sindaca Rossana Di Bello. Quell’anno è anche segnato dalla dichiarazione del dissesto finanziario cittadino, seguito da anni difficili, comprese diverse gestioni commissariali e mandati di sindaci come Ippazio Stefàno e Rinaldo Melucci. Proprio Melucci è stato protagonista di crisi rilevanti con due dimissioni di massa di consiglieri, che hanno portato a nuove parentesi commissariali.

In questo contesto, la conferma di un sindaco del centrosinistra rappresenta un tentativo di stabilità amministrativa dopo lunghi periodi di incertezza. Il voto del 2025 fotografa un elettorato che preferisce affidarsi a una coalizione consolidata, capace di garantire continuità politica.

Cronistoria politica a Taranto: dal 2006 al 2025

Il 2006 è stato un anno spartiacque per la città di Taranto. Il centrodestra, guidato dall’allora sindaca Rossana Di Bello, ha lasciato spazio a una fase di difficoltà economiche serie, culminate nella dichiarazione di dissesto finanziario. A seguire si sono susseguite amministrazioni di natura commissariale e nuove giunte di centrosinistra, che hanno alternato momenti di relativa stabilità a crisi amministrative.

Tra i sindaci che si sono succeduti, Ippazio Stefàno ha guidato la città per un decennio, seguito da Rinaldo Melucci che ha affrontato grosse tensioni politiche. Melucci ha completato un primo mandato di quattro anni, mentre il secondo mandato è stato interrotto dopo poco più di due anni per le dimissioni simultanee di diciassette consiglieri comunali. Questa instabilità ha richiesto interventi commissariali, con l’ultimo commissario straordinario nominato Giuliano Perrotta.

Alla luce di questi eventi, il ritorno del centrosinistra con Bitetti si inserisce come tappa politica che cerca di superare un decennio complicato e riconsegnare alla città un governo stabile. Un risultato che ha richiesto un lavoro politico lungo e alleanze articolate.

Il futuro amministrativo e il ruolo di Piero Bitetti nella città

Piero Bitetti si appresta a guidare Taranto in una fase delicata. Con la sua esperienza accumulata in quasi trent’anni di impegno pubblico, deve affrontare la sfida di rilanciare la città dopo anni segnati da crisi finanziarie e politiche. La sua formazione giuridica e la gestione familiare di attività amministrative offrono competenze adatte per muoversi nel complesso contesto locale.

Il suo mandato partirà in un clima politico segnato da un elettorato che ha mostrato voglia di continuità ma anche attenzione alle scelte concrete. Le aspettative saranno rivolte alla capacità dell’amministrazione di gestire temi economici, sociali e infrastrutturali cruciale per il futuro di Taranto, città che resta sotto gli occhi di osservatori e istituzioni nazionali.

Il sostegno ricevuto da diverse forze politiche e civiche, così come l’alleanza tattica con il Movimento 5 Stelle, segnalano un quadro di alleanze pragmatiche più che ideologiche. Bitetti dovrà sviluppare una leadership capace di tenere insieme queste diverse sensibilità, garantendo stabilità e interventi efficaci.

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