Tar Campania accoglie parzialmente il ricorso della famiglia Polese sul Castello delle Cerimonie

Tar Campania accoglie parzialmente il ricorso della famiglia Polese sul Castello delle Cerimonie

Il Tar della Campania accoglie parzialmente il ricorso della famiglia Polese contro la revoca delle licenze del Grand Hotel La Sonrisa, aprendo a future valutazioni sull’acquisizione del Castello delle Cerimonie.
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Tar Campania accoglie parzialmente il ricorso della famiglia Polese sul Castello delle Cerimonie - Gaeta.it

Il Tar della Campania ha recentemente preso una decisione parziale riguardo al ricorso presentato dalla famiglia Polese, che ha chiesto l’annullamento del provvedimento del Comune di Sant’Antonio Abate. Quest’ultimo ha revocato le licenze di ristorazione e alberghiere per il noto ‘Grand Hotel La Sonrisa‘, gestito dalle società legate alla famiglia. Questo articolo approfondisce il contesto della vicenda, evidenziando le implicazioni legali e future.

Risvolti del provvedimento del Comune

Il Comune di Sant’Antonio Abate, sotto la guida del sindaco Ilaria Abagnale, ha emesso un provvedimento che revoca le licenze di tre società: Sonrisa S.p.A., Ipol S.p.A., e Pol.Fra. S.a.s. di Polese Mariarosaria & C. Questo passo è significativo perché costituisce un passo preliminare per l’acquisizione dell’immobile, noto come Castello delle Cerimonie, al patrimonio pubblico. La Corte di Cassazione ha inciso sulla questione dichiarando l’esistenza di reati di lottizzazione abusiva sull’area, portando alla necessità di un intervento comunale.

Il Tar, nel suo pronunciamento, ha accolto parzialmente il ricorso, fissando un termine di trenta giorni per ottemperare agli impegni assunti con i clienti e garantire un preavviso adeguato per i lavoratori coinvolti. Questo significa che, mentre il Comune ha avviato un processo di acquisizione, il Tar ha riconosciuto l’importanza di tutelare i diritti dei soggetti occupati nell’attività commerciale.

Tempistiche e udienza pubblica

Con la pubblicazione della sentenza, il tempo inizia a scorrere, con l’udienza pubblica fissata per il 5 giugno 2025. Questa data rappresenta una tappa cruciale per il futuro della struttura e per la famiglia Polese. Il giudizio atteso si concentrerà sull’analisi del provvedimento di revoca delle licenze e sulla legittimità delle azioni del Comune.

In questa fase, il Tar ha stabilito che vi è bisogno di un’attenta valutazione delle circostanze attuali, bilanciando le esigenze imprenditoriali con le disposizioni legislative che riguardano l’acquisizione di beni pubblici. Le date cruciali delineate dalla corte forniscono un contesto temporale per le parti coinvolte, creando un’aspettativa significativa nel territorio.

Implicazioni future per il Castello delle Cerimonie

L’acquisizione dei 44mila metri quadrati di terreni e immobili legato al Castello delle Cerimonie segna un cambiamento di paradigma per Sant’Antonio Abate. Se la revoca delle licenze ristorative e alberghiere diventa definitiva, si apriranno diversi scenari sulla gestione futura della struttura. Il Comune, infatti, dovrà decidere come utilizzare l’immobile, considerando l’importanza storica e culturale che esso ricopre nel contesto locale.

Le proposte per un possibile rilancio della struttura includeranno inevitabilmente dibattiti su potenziali investimenti pubblici e privati, ma anche sulla conservazione del patrimonio storico e culturale. I residenti e le autorità locali seguiranno attentamente gli sviluppi, convinti che il Castello delle Cerimonie possa rivestire un ruolo centrale nella vita economica e sociale della comunità.

La decisione del Tar rappresenta una fase di transizione per la famiglia Polese e per il futuro della popolare location, con implicazioni di ampia portata per i lavoratori, i clienti e gli abitanti di Sant’Antonio Abate.

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