L’Eurac Research ha accolto il termine del primo corso di formazione dedicato alle donne nella politica comunale. Questo evento, che si è svolto il 31 gennaio, ha visto la partecipazione di 76 donne che, dall’inizio di novembre, hanno partecipato a un programma composto da otto moduli, sia in presenza che online. L’obiettivo è stato quello di fornire competenze e conoscenze necessarie per affrontare il contesto politico comunale, in vista delle prossime elezioni di maggio. La voglia di queste donne di essere attive protagoniste nel panorama politico è evidente.
Il ruolo delle donne nella politica
Il presidente dell’Eurac, Roland Psenner, ha voluto aprire il dibattito sul ruolo delle donne nella scienza, nella cultura, nell’economia e nella politica, sottolineando che solo da qualche decennio si assiste a un incremento della loro visibilità in questi ambiti. Psenner ha esortato a riconoscere e valorizzare i successi raggiunti dalle donne, sottolineando l’importanza di avere voci diverse nei processi decisionali.
Andreas Schatzer, presidente del Consorzio dei Comuni dell’Alto Adige, ha aggiunto che l’impegno delle donne nella politica comunale è cruciale. Ha messo in evidenza che sebbene le quote siano un passo avanti, non sono da sole sufficienti per garantire un panorama politico più inclusivo e giusto. È quindi fondamentale incoraggiare una partecipazione attiva e costante delle donne in questo settore.
La presidente della Commissione provinciale pari opportunità, Ulrike Oberhammer, ha evidenziato un altro aspetto importante: le rappresentazioni maschili predominanti nella politica. Ha dichiarato che la presenza femminile deve aumentare per promuovere un cambiamento autentico nei gruppi decisionali. L’iniziativa “Una non basta” è stata citata come un appello per una maggiore inclusione delle donne nei processi politici.
Un corso per offrire strumenti utili
La vice-presidente della Commissione, Nadia Mazzardis, ha descritto il corso come una fonte di preziose informazioni, essenziali per le donne aspiranti politiche. Ha sottolineato l’importanza della visibilità, sia nei contesti sociali che pubblici, per interrompere la cyclette di stereotipi di genere. Molte delle partecipanti hanno espresso il desiderio di vedersi rappresentate in un contesto politico che spesso è percepito come pensato per coloro che hanno un supporto familiare a casa.
Il dibattito sul bilanciamento tra vita lavorativa e responsabilità domestiche è stato centrale, con Mazzardis che ha rimarcato come la politica debba essere accessibile anche a chi non dispone di tale sostegno. Questo implica una revisione delle aspettative e dei modelli attuali di partecipazione politica.
La storia delle donne attive in politica
Alessandra Spada, storica e presidente dell’Archivio storico delle donne di Bolzano, ha fornito importanti testimonianze sul passato delle donne nella politica. Ha tracciato un quadro che va dalle 21 donne della Costituente fino alle attiviste degli anni Settanta e Ottanta in Alto Adige, il cui impegno ha portato a cambiamenti significativi in vari ambiti, dalla lotta contro la violenza di genere alla promozione dei diritti delle donne.
Spada ha richiamato l’urgenza di documentare e fare memoria di queste storie per evitare che vengano dimenticate. La sua visione è che comprendere il passato possa ispirare e motivare le nuove generazioni di donne ad intraprendere la strada della politica.
Esperienze e sfide nel mondo politico
Un momento significativo durante la conclusione del corso è stato l’intervento di Eva Christiansen, storica consulente della cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha affrontato le sfide che le donne incontrano in politica. Christiansen ha discusso dell’importanza di stabilire confini personali e di scegliere quanto condividere della propria vita privata. Ha anche sottolineato che le donne non devono sentirsi obbligate a utilizzare sempre la propria identità di genere come leva per le campagne elettorali.
Un messaggio forte è emerso dalla sua intervista: la necessità di una rappresentanza equilibrata, che non può prescindere da misure concrete come le quote. Ha messo in guardia contro il persistente radicamento di stereotipi di genere nella cultura pubblica, evidenziando l’importanza di affrontare anche la misoginia e il sessismo.
Impegno delle autorità per il futuro politico
Infine, Arno Kompatscher, presidente della Provincia, ha commentato l’importanza di ampliare la presenza femminile nella politica. Ha riconosciuto che gli errori nella sfera decisionale possono essere evitati con più donne coinvolte, prospettando un processo decisionale più ricco e variegato. L’invito è chiaro: le donne sono esortate a considerare seriamente un coinvolgimento attivo, sia a livello comunale che provinciale, per contribuire a una politica più equa e inclusiva.