Il convegno intitolato “Il volto nuovo delle simultaneous care in oncologia nell’era dell’intelligenza artificiale e della telemedicina” si è svolto a Latina, attirando una folta partecipazione di esperti del settore sanitario e rappresentanti istituzionali. L’evento ha gettato luce su un modello di cura oncologica che unisce tecnologie avanzate e approcci umani, favorendo un’assistenza integrata e centrata sul paziente. Organizzato con il patrocinio di enti locali e professionali, ha rappresentato un momento cruciale per approfondire la trasformazione in atto nelle modalità di gestione del cancro.
La giornata di Latina: un appuntamento per il mondo sanitario e istituzionale
Il convegno, ospitato nell’Hotel Europa di Latina, ha richiamato numerosi medici, infermieri, professionisti sanitari, oltre a enti pubblici e cittadini interessati alle novità in campo oncologico. L’incontro è stato promosso dal Comune di Latina, dall’ASL locale, dall’Ordine dei medici di Latina, dalla Società italiana cure palliative e dall’Ordine delle professioni infermieristiche . Si è voluto offrire uno spazio di confronto su come la simultaneous care possa migliorare la presa in carico del malato di tumore, coniugando competenze cliniche e nuove tecnologie.
Interventi di apertura e saluti istituzionali
L’apertura è stata affidata a figure di spicco della sanità e della ricerca, tra cui il professor Fabio Ricci, promotore dell’evento, la dottoressa Alida Ciorra e colleghi. Sono intervenuti i saluti istituzionali dal direttore sanitario dell’ASL di Latina, dal sindaco Matilde Eleonora Celentano e dal vescovo Mariano Crociata. Anche i massimi esponenti dell’Ordine dei medici e della direzione distrettuale ASL hanno preso la parola, confermando l’interesse e il sostegno delle autorità locali. L’atmosfera ha mostrato un forte impegno collettivo verso la sfida della sanità oncologica, radicata nel territorio.
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Il ruolo etico dell’intelligenza artificiale nella cura oncologica
Uno degli interventi più rilevanti è stato quello di don Anselmo Lipari, che ha offerto una prospettiva morale sulla crescente presenza dell’intelligenza artificiale nel trattamento oncologico. Don Lipari ha ricordato come la tecnologia debba affiancare, senza mai sostituire, la dignità e l’ascolto dell’essere umano. Le simultaneous care, secondo lui, restano un modello basato sull’accompagnamento e non solo sull’efficienza tecnica. Il suo discorso ha attraversato i dilemmi etici connessi all’uso di sistemi intelligenti che sempre più influenzano diagnosi e cure.
Riflessioni sulla dimensione umana
Questa riflessione ha evidenziato il rischio di perdere la dimensione umana, qualora il progresso tecnologico diventasse fine a se stesso. L’ospite ha dunque invitato a considerare l’intelligenza artificiale come uno strumento a disposizione dei professionisti, in grado di supportare ma mai di sostituire la relazione empatica con il paziente. Un elemento centrale del dibattito è stato proprio quello di integrare le tecnologie preservando la centralità della persona nel percorso terapeutico.
L’impatto dell’intelligenza artificiale nella ricerca e nella pratica clinica
Il professor Andrea Orlandini, docente all’università Roma 3 e ricercatore CNR, ha delineato un quadro concreto dell’influenza dell’intelligenza artificiale nella vita e nella medicina. Ha illustrato come le macchine possano affiancare il lavoro clinico, migliorando diagnosi e personalizzazione delle terapie. Il suo discorso ha toccato anche l’importanza di un approccio multidisciplinare, che unisca competenze tecnologiche e umane.
L’analisi di Orlandini ha mostrato una visione pragmatica: le innovazioni digitali non sono fini a sé stesse, ma strumenti che, usati correttamente, amplificano la qualità della cura. Il pubblico ha apprezzato la capacità del professore di trattare temi complessi con chiarezza, unendo ricerca e realtà clinica.
Approfondimenti scientifici sulle simultaneous care e la telemedicina
Durante l’evento sono stati trattati diversi aspetti specifici legati alle simultaneous care. La professoressa Elisa Ficarra, dell’università di Modena e Reggio Emilia, ha spiegato le applicazioni dell’intelligenza artificiale nella diagnosi precoce e nel trattamento dei tumori. Ha mostrato esempi concreti di sistemi che supportano i medici nell’individuare lesioni e definire strategie terapeutiche più precise. La sua presentazione ha offerto una panoramica tecnica di come la tecnologia possa contribuire alla cura oncologica.
Esempi pratici di telemedicina
Altri interventi importanti hanno riguardato il modello di telemedicina integrata, illustrato dal dottor Stefano Giordani di Bologna. La telemedicina permette un monitoraggio e un supporto a distanza, facilitando un’assistenza continua e la condivisione di informazioni tra professionisti. Si è discusso anche del ruolo cruciale della nutrizione clinica, della gestione del dolore e del supporto psicologico nel percorso del malato oncologico. La giornata ha affrontato con dettaglio la normativa vigente, soprattutto la legge 38 del 2010, che regola le cure palliative e la terapia del dolore.
Un modello per superare la frammentazione dell’assistenza oncologica
Il convegno ha ribadito la necessità di superare le divisioni tra i vari attori della cura oncologica. Le simultaneous care rappresentano una proposta alternativa che integra diagnosi, trattamento e accompagnamento in un unico percorso. Il professor Ricci ha spiegato come l’incontro sia nato per mettere a fuoco le sfide poste dalle innovazioni cliniche e tecnologiche, mantenendo la persona sempre al centro.
Collaborare per costruire reti integrate
Un tema ricorrente è stato quello di costruire reti di collaborazione tra professionisti e istituzioni, per evitare che i malati si perdano in un sistema complesso. La tavola rotonda finale ha permesso uno scambio multidisciplinare che ha confermato la necessità di un approccio organico e condiviso. L’evento ha ricevuto riconoscimento anche come corso ECM, rilasciando crediti formativi a medici, infermieri, psicologi e altri operatori sanitari coinvolti.
Questa giornata a Latina si inserisce in un contesto dove l’oncologia evolve verso un modello meno frammentato, più umano e vicino ai bisogni reali delle persone colpite dal tumore. Lo sviluppo delle tecnologie e i modelli organizzativi richiedono una collaborazione sempre più stretta tra discipline diverse. L’esperienza di questo convegno ha offerto uno spaccato concreto delle potenzialità e delle sfide ancora presenti nel campo della sanità oncologica.