Studenti migranti a salerno raccontano viaggi e speranze con un'opera teatrale al centro sociale di via vestuti

Studenti migranti a salerno raccontano viaggi e speranze con un’opera teatrale al centro sociale di via vestuti

Un gruppo di 26 studenti migranti del Centro per l’istruzione degli adulti “Paulo Freire” di Salerno mette in scena “il viaggio, il sogno e la realtà” al Centro sociale di via Vestuti, raccontando esperienze dal nord Africa all’Italia.
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Un gruppo di studenti migranti del Centro "Paulo Freire" di Salerno mette in scena il 28 maggio al Centro sociale di via Vestuti lo spettacolo "Il viaggio, il sogno e la realtà", raccontando le loro esperienze di migrazione dal Nord Africa all’Italia attraverso teatro, video e musica, con un forte messaggio di speranza e inclusione. - Gaeta.it

Un gruppo di studenti migranti del Centro per l’istruzione degli adulti “Paulo Freire” di Salerno mette in scena una rappresentazione teatrale collettiva intitolata “il viaggio, il sogno e la realtà”. L’evento si terrà il 28 maggio al Centro sociale di via Vestuti, proponendo racconti diretti dei protagonisti che hanno vissuto il passaggio dal nord Africa all’Italia. L’iniziativa coinvolge 26 studenti, sopravvissuti a viaggi spesso pericolosi, con l’obiettivo di condividere esperienze e aspirazioni emerse durante il loro percorso.

L’origine del progetto e il legame con le storie di migranti del mediterraneo

L’idea del lavoro teatrale nasce dall’esperienza degli studenti appartenenti alle sei sedi del CPia Salerno, guidato dalla dirigente Mariella Montuori. Il progetto trae ispirazione dal lavoro “26 come il mare, così in terra” promosso dall’Ordine dei giornalisti della Campania. Attraverso queste 26 testimonianze di chi, come Seif, 32 anni e originario della Tunisia, ha attraversato il Mediterraneo per raggiungere l’Italia, si intende raccontare non solo la durezza del viaggio, ma anche le speranze e la voglia di costruirsi una vita nuova.

Il racconto di Seif

Seif ricorda: “Dalla finestra della casa di Kelibia vedevo la Sicilia e sognavo di andare in Italia”. Questo racconto esprime la dimensione personale e concreta di un passaggio pieno di rischi, tra paure e attese, che accomuna molti dei protagonisti coinvolti. La scelta di mettere in scena queste storie nasce anche dalla volontà di ricordare le 26 giovani donne nigeriane morte nel 2017 nel Mediterraneo, sottolineando la differenza tra chi è riuscito ad arrivare e chi, purtroppo, ha perso la vita nel tentativo.

La struttura dell’opera e il messaggio degli studenti sul palco

L’opera teatrale si articola in una serie di momenti in cui si alternano video, letture di testi e canzoni. Questi elementi permettono di trasmettere emozioni diverse legate ai tre temi fondamentali: il viaggio, il sogno, la realtà. Le immagini e le parole rendono visibili le paure affrontate, le ferite aperte ma anche la speranza che sorregge i protagonisti. Sheyla, un’altra studentessa impegnata nello spettacolo, sintetizza il senso dell’esperienza raccontando che “i sogni con la forza ed il lavoro possono avverarsi”.

Sul palco emergono le storie delle persone che hanno scelto Salerno come nuova casa, mostrando sia le difficoltà incontrate sia i risultati concretizzati grazie all’impegno e alla volontà. L’evento coincide con un nuovo sbarco nel porto di Salerno della nave umanitaria Solidaire, inserendosi così in un contesto in cui la realtà dell’accoglienza si rinnova quotidianamente.

Un messaggio di speranza

l’esperienza e le parole sul palco sono un forte richiamo a temi attuali, il sogno che diventa realtà grazie a resilienza e coesione.

La visione della dirigente montuori sulla rappresentazione e il ruolo della comunità

Mariella Montuori, dirigente del CPia “Paulo Freire”, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa che va oltre la semplice rappresentazione teatrale. Ha spiegato che la scelta di dare voce agli studenti non serve solo a raccontare, ma crea uno spazio per condividere esperienze e sogni, rendendo l’arte strumento di comprensione e inclusione. Le storie portate in scena vengono viste come momenti per far emergere sfide quotidiane spesso invisibili nel dibattito pubblico.

Montuori ha aggiunto che il progetto celebra anche la forza della comunità, capace di unirsi intorno a tempi difficili con creatività e partecipazione. Ha evidenziato come il sostegno a questi giovani permette loro di affrontare il percorso di rinascita, trasformando l’esperienza migratoria in un segnale di speranza e resa possibile per una vita diversa. L’iniziativa esprime quindi un impegno civile che parte dalla scuola e si allarga a tutto il territorio di Salerno.

Le istituzioni e realtà coinvolte nella messa in scena a salerno

La rappresentazione è organizzata con il supporto dell’assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Salerno. Tra gli ospiti attesi ci sono l’assessore Gaetana Falcone, il delegato all’edilizia scolastica della provincia Martino D’Onofrio e rappresentanti di associazioni impegnate in progetti sociali e culturali. Tra questi figurano Concita De Luca, vice presidente Commissione Pari Opportunità Ordine Giornalisti Campania, Lucia Lamberti della Cooperativa Il Ponte e Alessandra Galatro del Progetto Fuori Tratta Arci Salerno.

Il valore del coinvolgimento istituzionale

La presenza di queste figure è indice della rilevanza che l’amministrazione e le organizzazioni locali attribuiscono all’iniziativa, ponendo attenzione alla centralità delle storie individuali raccontate sul palco. Questo coinvolgimento mostra una volontà istituzionale di mantenere un dialogo aperto sul fenomeno migratorio, accompagnando chi arriva a costruirsi una nuova esistenza e coinvolgendo la cittadinanza in un confronto diretto sulle sfide poste dall’inclusione.

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