Studentessa disabile esclusa dalla gita scolastica a causa di un guasto alla pedana del pullman a Cuneo

Studentessa disabile esclusa dalla gita scolastica a causa di un guasto alla pedana del pullman a Cuneo

Una studentessa con disabilità motoria di San Rocco Castagnaretta esclusa dalla gita a Genova nel 2025 per il malfunzionamento della pedana sul pullman, sollevando dubbi su accessibilità e inclusione scolastica.
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Una studentessa con disabilità motoria di una scuola media di San Rocco Castagnaretta è stata esclusa da una gita a Genova a causa del malfunzionamento della pedana per la sua sedia a rotelle, evidenziando criticità nell’accessibilità e nella gestione delle attività scolastiche inclusive. - Gaeta.it

Una studentessa con disabilità motoria di una scuola media di San Rocco Castagnaretta, in provincia di Cuneo, non ha potuto partecipare a una gita scolastica a Genova a causa di un malfunzionamento della pedana per la sua sedia a rotelle. L’episodio, avvenuto nel 2025, ha sollevato discussioni sull’accessibilità e la gestione delle necessità degli studenti con disabilità durante le attività scolastiche.

Il malfunzionamento della pedana impedisce la partenza inclusiva di tutta la classe

Il giorno della partenza per la gita, la pedana installata sul pullman per consentire alla studentessa di salire con la sua sedia a rotelle non ha funzionato. Questo guasto tecnico ha bloccato la possibilità per l’alunna di unirsi al gruppo. Dopo un confronto prolungato della scuola con il padre della ragazza, non si è trovato un modo per risolvere il problema in tempo.

Il padre ha deciso di far partire gli altri studenti senza la figlia. L’episodio ha messo in luce una criticità nel garantire l’accesso a tutti i mezzi di trasporto durante le attività fuori sede. Le strutture prevedono strumenti specifici per l’accesso, ma non sempre questi funzionano o sono immediatamente riparabili.

La scelta del genitore, pur dolorosa, nasce dal timore di penalizzare la classe intera ritardando la partenza o annullando la gita. Ha optato quindi per tenere la figlia a scuola, dove ha lavorato con un insegnante di sostegno, anziché bloccare l’uscita di tutti. Questa situazione accende il dibattito sulle garanzie che le scuole devono offrire per assicurare la partecipazione di ogni alunno, soprattutto se con disabilità.

La posizione della scuola tra tentativi di mediazione e organizzazione di una nuova uscita

La dirigente scolastica ha spiegato che l’istituto ha cercato di risolvere il problema in ogni modo possibile. Durante la lunga conversazione con il padre, ha proposto diverse opzioni, compreso il rinvio della gita. La scuola è consapevole dell’importanza di un ambiente inclusivo e delle difficoltà legate a questi eventi, che però sono sempre gestiti con attenzione e impegno.

Secondo la dirigente, l’istituto ha una politica orientata all’inclusione e mette in campo il personale di sostegno per evitare esclusioni. L’episodio del 2025 è arrivato come una situazione imprevista e complicata da risolvere sul momento. La scuola sta ora pianificando una nuova uscita per far partecipare anche la studentessa, cercando di evitare problemi tecnici già superati.

La vicenda evidenzia come, nonostante le normative e l’attenzione verso la disabilità, l’attuazione pratica può incontrare ostacoli. Le strutture e i mezzi devono essere controllati con scrupolo, e le scuole devono disporre di alternative pronte per superare imprevisti di questo tipo, assicurando a tutti gli studenti le stesse opportunità durante le attività esterne.

Impatti e questioni aperte sull’accessibilità nelle attività scolastiche fuori sede

L’esclusione della studentessa dalla gita scolastica a causa di una pedana guasta ha fatto emergere diverse criticità sul piano dell’accessibilità. Non si tratta solo della presenza di dispositivi, ma della loro effettiva funzionalità e manutenzione. Quanto sono frequenti queste situazioni? Qual è il livello di preparazione delle scuole e dei fornitori di servizi di trasporto per evitare disagi a studenti con disabilità?

Avere mezzi adeguati non basta se non si prevedono controlli e piani di emergenza. La complessità aumenta quando si deve coordinare un viaggio con più persone e necessità differenti. Le famiglie si trovano spesso in difficoltà nel mediare tra l’inclusione dell’alunno e la gestione pratica della vita scolastica.

La normativa e le difficoltà nella pratica quotidiana

Dal punto di vista normativo, le scuole devono garantire il diritto allo studio e l’accesso paritario a tutte le attività. In realtà, casi come questo indicano una distanza tra la legge e la realtà quotidiana. Le soluzioni richiederebbero un impegno maggiore da parte di tutti: istituti, servizi di trasporto, enti locali.

La vicenda di San Rocco Castagnaretta mantiene acceso il dibattito sul bisogno di infrastrutture funzionanti, formazione del personale e procedure precise per prevenire eventi simili nel futuro. La garanzia di inclusività passa anche attraverso la cura dei dettagli tecnici, spesso sottovalutati, ma fondamentali per la partecipazione reale di tutti gli studenti.

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