Il 2025 porta cambiamenti nelle agevolazioni fiscali per le caldaie domestiche, in linea con la direttiva europea “case green“. Vengono sospesi gli incentivi per le caldaie a gas tradizionali, ma restano detrazioni significative per chi sceglie soluzioni ibride, Hybrid Ready o alimentate da combustibili rinnovabili. Questi bonus non sono autonomi, vengono concessi solo all’interno di altri incentivi edilizi previsti, come il bonus mobili, ristrutturazione ed ecobonus. Chiunque stia pensando a una sostituzione impiantistica deve valutare con attenzione queste nuove norme per ottenere i rimborsi fiscali senza intoppi.
La fine degli incentivi diretti per le caldaie a gas tradizionali
Dal 2025 gli incentivi rivolti alle caldaie a gas conventional scompariranno, in ottemperanza alla direttiva europea che punta a ridurre le emissioni negli edifici residenziali. L’obiettivo è tagliare l’uso di combustibili fossili e favorire impianti più sostenibili. Le caldaie a gas, fino ad ora ammesse all’agevolazione, non rientrano più fra i prodotti incentivati da soli. Non si potranno quindi richiedere bonus specifici per installare o sostituire una caldaia tradizionale a gas, anche se resterà possibile aggiornare l’impianto optando per sistemi ibridi o a fonti rinnovabili.
Un percorso normativo verso edifici più sostenibili
Il cambiamento riflette il percorso normativo europeo volto a far evolvere il patrimonio edilizio italiano verso abitazioni con consumi energetici ridotti e minori emissioni di CO2. In pratica, chi vuole continuare a sfruttare gli incentivi, deve orientarsi su tecnologie più pulite e innovative rispetto alle caldaie a gas standard, che non rientrano più nella categoria degli impianti ammissibili.
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Le detrazioni fiscali collegate a bonus edilizi 2025
Le agevolazioni per chi sostituisce o installa caldaie ibride o alimentate da fonti rinnovabili sono incluse in pacchetti più ampi di detrazioni edilizie. Questi bonus non si richiedono autonomamente, ma vanno presentati nell’ambito di interventi di ristrutturazione, mobili, ecobonus o superbonus. La quota di detrazione varia dal 36% al 65% a seconda del contesto e del tipo di intervento effettuato.
Nel caso del bonus mobili ed elettrodomestici, chi acquista caldaie di classe energetica A insieme a mobili o grandi elettrodomestici durante una ristrutturazione può ottenere una detrazione del 50% sul costo d’acquisto, fino a un massimo di 5mila euro per singolo beneficiario. Questo incentivo riguarda esclusivamente chi effettua lavori con l’intento di rinnovare gli spazi abitativi, evitando l’accesso per singoli acquisti isolati.
Detrazione per ristrutturazioni edilizie
Quando la spesa per la caldaia viene inserita nella detrazione per ristrutturazioni edilizie, spetta un bonus del 50% per immobili prima casa, e del 36% per seconde case. In questo caso, il tetto massimo di spesa detraibile arriva a 96mila euro. La modalità incentiva il miglioramento complessivo degli immobili, incentivando anche chi possiede più abitazioni.
Ecobonus e superbonus: criteri per le detrazioni più alte
Il bonus più consistente arriva da ecobonus e superbonus. Per accedere all’ecobonus, la detrazione è pari al 50% e può coprire fino a 30mila euro di spesa per l’intervento. È necessario però presentare un Attestato di Prestazione Energetica rilasciato da un tecnico abilitato che certifichi il miglioramento della classe energetica dopo i lavori. Questo requisito è fondamentale per giustificare il beneficio fiscale e promuovere interventi realmente efficaci dal punto di vista energetico.
Il superbonus, che prevede una detrazione del 65%, si applica agli interventi più complessi e che rientrano in un piano di efficientamento energetico più ampio. Per usufruire di questa agevolazione, le opere devono essere state avviate entro il 15 ottobre 2024. Il superbonus si ripartisce in dieci quote annuali di pari importo nella dichiarazione dei redditi.
Obblighi amministrativi per ecobonus e superbonus
Per richiedere queste detrazioni bisogna conservare la prova del pagamento tramite bonifico tracciabile e comunicare entro 90 giorni dalla fine dei lavori i dettagli dell’intervento all’Enea, l’agenzia nazionale che monitora gli interventi di efficienza energetica. Quest’ultima misura garantisce anche un controllo sulla correttezza delle procedure fiscali.
Aspetti tecnici e amministrativi per ottenere le agevolazioni
Ottenere i bonus fiscali nel 2025 richiede attenzione alle procedure burocratiche e tecniche. Non basta sostituire o installare una caldaia a basso impatto. È necessario coordinarsi con professionisti che rilascino certificazioni valide, come l’Attestato di Prestazione Energetica. La scelta dell’impianto deve rispettare parametri specifici perché solo caldaie ibride, Hybrid Ready o che usano combustibili rinnovabili rientrano negli incentivi.
Il pagamento deve essere fatto con bonifico tracciabile, requisito essenziale per controllare la regolarità delle spese. L’intervento va comunicato entro 90 giorni a Enea, attraverso l’invio di una scheda descrittiva. Questo adempimento permette alle autorità di verificare la corretta esecuzione dei lavori e il rispetto delle condizioni per le detrazioni.
In molti casi, questi passaggi portano chi desidera rinnovare il proprio impianto a rivolgersi a tecnici specializzati per evitare errori che potrebbero far perdere i benefici fiscali. La chiarezza sulle modalità di richiesta e la complessità dei documenti rendono importante un accompagnamento professionale durante tutto l’iter.
Nel 2025 cambiano le regole sul fronte degli impianti di riscaldamento, con la necessità di optare per soluzioni più verdi. Restano però detrazioni significative, inserite in altri bonus edilizi, che permettono di contenere i costi di sostituzione con sistemi a impatto ridotto. Ogni intervento di miglioramento energetico dovrà però rispettare norme precise e dar prova di reale beneficio ambientale.