Stato di emergenza esteso per l’alluvione 2024 nelle province di Ancona, Pesaro, Macerata con nuovi fondi per i lavori

Stato di emergenza esteso per l’alluvione 2024 nelle province di Ancona, Pesaro, Macerata con nuovi fondi per i lavori

Il governo estende lo stato di emergenza nelle Marche per l’alluvione del 2024, con fondi e interventi urgenti in Ancona, Pesaro Urbino e Macerata; lavori sul torrente Aspio e progetti futuri per la sicurezza idraulica.
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Nel settembre 2024 un’alluvione ha colpito diverse aree delle Marche, estendendo lo stato di emergenza e stanziando fondi per interventi urgenti di messa in sicurezza idraulica e sostegno a famiglie e imprese danneggiate. - Gaeta.it

Le forti piogge del settembre 2024 hanno colpito diverse aree delle Marche, causando un’alluvione che ha interessato una vasta parte delle province di Ancona, Pesaro Urbino e Macerata. Il governo, con il Consiglio dei ministri del 30 aprile 2025, ha deciso di estendere lo stato di emergenza a ulteriori comuni, allargando la zona riconosciuta come colpita dagli eventi meteorologici. Contestualmente sono stati stanziati fondi aggiuntivi per interventi urgenti e misure a sostegno di famiglie e imprese danneggiate. I cantieri per la messa in sicurezza degli alvei sono già attivi in diverse zone, con lavori mirati a prevenire ulteriori criticità idrauliche.

Estensione dello stato di emergenza per i comuni colpiti dall’alluvione del 2024

Il Consiglio dei ministri ha riconosciuto la gravità degli eventi atmosferici iniziati il 18 settembre 2024, estendendo la dichiarazione dello stato di emergenza ad altre località. Tra queste figurano Camerano, Camerata Picena, Castelfidardo, Loreto, Offagna e Osimo nella provincia di Ancona. Nell’entroterra invece hanno ricevuto lo stesso riconoscimento i territori di Cartoceto, Montefelcino e San Costanzo, tutti comuni della provincia di Pesaro e Urbino. A ciò si sommano poi Morrovalle e Recanati in provincia di Macerata, territori anch’essi duramente colpiti.

Questa decisione consente di velocizzare le procedure per interventi di somma urgenza e per l’erogazione dei primi contributi di ristoro a chi ha subito danni. Il provvedimento del 30 aprile è arrivato dopo mesi di monitoraggi e segnalazioni da parte degli enti locali e regionali, che hanno documentato criticità diffuse in moltissime aree soggette a esondazioni e danni infrastrutturali. L’estensione dello stato di emergenza consente anche di aumentare le risorse messe a disposizione per la messa in sicurezza e la ripresa delle attività economiche, oltre a fornire sostegno immediato alle famiglie.

Lavori di ripristino idraulico sul torrente Aspio

Il vice commissario per la ricostruzione post alluvione, Stefano Babini, ha aggiornato sulla partenza delle opere necessarie al ripristino dell’officiosità idraulica del torrente Aspio, uno dei corsi d’acqua messi maggiormente sotto pressione dall’alluvione. Le attività sono iniziate da pochi giorni e prevedono la pulizia dell’alveo, la rimozione del materiale ligneo accumulato e il recupero della sezione idraulica compromessa.

Il primo tratto interessato ai lavori si estende a monte del nuovo ospedale Inrca di Camerano, fino al ponte della rete autostradale. Qui sono già state completate le operazioni più urgenti. A seguire i cantieri sono partiti per rimuovere ostacoli in un’altra porzione lunga quasi 4 chilometri. Si tratta di interventi fondamentali per garantire il deflusso regolare delle acque, evitando il rischio di nuovi straripamenti in caso di nuovi eventi meteorologici intensi.

La cifra stanziata per questo primo lotto di lavori si aggira intorno al milione di euro. Queste operazioni sono fondamentali, in attesa che vengano realizzate le opere strutturali previste a lungo termine, necessarie per rafforzare le difese idrauliche lungo l’intero bacino del torrente. L’attenzione puntata su questi interventi mostra quanto restino ancora critici i rischi idrogeologici nella zona.

Ruolo della regione e collaborazione con protezione civile nazionale

Francesco Acquaroli, presidente della regione Marche, ha manifestato soddisfazione per le decisioni del governo e il sostegno attribuito ai territori devastati. Il presidente ha sottolineato come il governo abbia mantenuto attenzione costante sulle condizioni delle zone colpite, con un lavoro coordinato tra gli enti regionali, il vice commissario Babini e il dipartimento della protezione civile nazionale.

Gli incontri recenti a Roma, cui hanno partecipato anche il capo del dipartimento Fabio Ciciliano e il sottosegretario Lucia Albano, hanno facilitato una gestione condivisa e urgente dei problemi emersi durante e dopo l’alluvione. L’ampliamento dello stato di emergenza e i finanziamenti aggiuntivi rappresentano risposte concrete mai viste in passato. Il presidente ha rimarcato la necessità di mantenere alta l’attenzione, spingendo per procedere con rapidità negli interventi necessari.

Questo coordinamento tra istituzioni a livello locale e centrale è servito a snellire le procedure burocratiche e permettere l’avvio rapido delle operazioni di messa in sicurezza, oltre a canalizzare le risorse verso le priorità del territorio in difficoltà.

Interventi di mitigazione rischio idrogeologico e lavori futuri

L’assessore regionale alla protezione civile, Stefano Aguzzi, ha evidenziato l’importanza dei lavori in corso come parte di una più ampia strategia di mitigazione del rischio idraulico. Le alluvioni del 2024 hanno dimostrato quanto sia urgente consolidare gli alvei e rafforzare le arginature per ridurre i rischi associati a nuovi eventi estremi.

Oltre alle operazioni sul torrente Aspio già avviate, la direzione di protezione civile regionale ha aggiudicato due importanti appalti per estendere e pulire il fosso Aspio e l’affluente Marganetto. Questi interventi copriranno circa due chilometri ciascuno, a monte del ponte ferroviario vicino alle Terme dell’Aspio. Questi lavori, del valore di circa due milioni di euro, non solo libereranno il corso d’acqua dai detriti ma ne aumenteranno la capacità di deflusso.

La Regione collabora poi con Rete Ferroviaria Italiana su un progetto da 11 milioni di euro destinato a raddoppiare il passaggio ferroviario in quel tratto. Si prevede lo spostamento del punto in cui il Marganetto si congiunge con l’Aspio, spostandolo a valle della ferrovia per migliorare la sicurezza e ridurre il rischio di allagamenti. Questi lavori, ancora in fase di progettazione, dovrebbero partire nel 2026, e rappresentano un passo decisivo per prevenire future emergenze.

L’insieme di queste opere segna una risposta strutturale ai problemi creati dall’alluvione, con l’obiettivo di ridurre fragilità territoriali che finora hanno causato danni pesanti a persone e attività economiche.

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