L’anno 2025 segna una nuova fase per il sostegno alimentare alle persone in difficoltà in Italia. Le risorse a disposizione per il programma nazionale di distribuzione di derrate alimentari sono infatti aumentate in modo significativo, passando da meno di 5 milioni di euro a quasi 55 milioni. Saranno distribuiti prodotti di origine italiana, scelti per qualità e valore nutrizionale, attraverso una rete di enti del terzo settore che agisce sul territorio. Ecco come si articola questo intervento e quali sono le novità principali.
Il fondo nazionale indigenti e l’aumento delle risorse
Il programma di contrasto alla povertà alimentare si fonda sul Fondo nazionale indigenti, recentemente riformulato con un incremento notevole nei fondi disponibili. Per il 2025 sono stanziati 54,9 milioni di euro, come previsto nella legge di bilancio e confermato nel decreto firmato dal ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, in collaborazione col ministro del lavoro Marina Elvira Calderone. Questo aumento rappresenta un cambiamento decisivo rispetto ai 4,9 milioni di euro del passato, trasformando il supporto da intervento occasionale a misura strutturale.
La dotazione è destinata all’acquisto di alimenti prodotti in Italia, così da garantire una filiera tracciata e sostenere l’agricoltura nazionale. Lo stanziamento serve a coprire i costi di approvvigionamento, trasporto e distribuzione del cibo, per fornire un aiuto concreto e continuativo a chi si trova in condizioni di povertà alimentare. Grazie a questo intervento, le organizzazioni coinvolte potranno pianificare con più certezza il loro lavoro durante tutto l’anno.
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Il paniere di alimenti garantiti nel programma
Una varietà di cibo di qualità e tracciabile
Tra gli alimenti scelti per questa iniziativa figurano prodotti di qualità con alto valore nutrizionale, pensati per rispondere a esigenze diverse. Nel paniere sono inclusi:
- biscotti per l’infanzia, essenziali per i bambini che si trovano in condizioni di difficoltà;
- formaggi a denominazione di origine protetta , che garantiscono standard controllati;
- riso tipico da risotto;
- salumi certificati DOP e indicazione geografica protetta ;
- carne di vitella;
- succhi di frutta;
- macedonie, verdure e legumi conservati.
Questa varietà serve a coprire esigenze alimentari ampie, dalla prima infanzia agli adulti, bilanciando gusto e nutrienti fondamentali. La scelta di prodotti di filiera italiana consente anche una maggiore trasparenza e controllo della qualità rispetto a forniture estere. Gli alimenti saranno distribuiti gratuitamente alle persone in situazioni di disagio, favorendo il contrasto alla malnutrizione e alle carenze alimentari all’interno di famiglie in difficoltà economica.
Il ruolo chiave del terzo settore nella distribuzione
Le organizzazioni del terzo settore rappresentano l’anello centrale di questa catena di aiuti. Associazioni come Caritas, Croce rossa, Banco alimentare, Banco delle opere di carità, Comunità di Sant’Egidio, Banco alimentare Roma e Sempre per la pace saranno coinvolte nella distribuzione effettiva degli alimenti. Questi enti hanno una presenza capillare sul territorio e contatti diretti con le persone in stato di disagio.
Il ministro Lollobrigida ha evidenziato che il contributo del MASAF diventa strutturale, permettendo agli enti di programmare con anticipo e migliorare la gestione delle proprie attività. Questa continuità nelle risorse crea le condizioni perché le associazioni rafforzino la loro azione e offrano assistenza costante. Nel passato, la distribuzione era legata a stanziamenti episodici, con difficoltà a organizzare interventi duraturi.
Coordinamento e gestione affidati ad agea
Agea, l’agenzia per l’erogazione dei fondi in agricoltura, avrà il compito di definire le tempistiche e organizzare le gare per l’acquisto degli alimenti. Il coordinamento avverrà in sinergia con le associazioni di volontariato e caritative, per venire incontro alle necessità logistiche e ai bisogni dei destinatari finali.
L’obiettivo è rendere il processo più fluido, evitando sprechi e ritardi, così da mantenere un flusso continuo di cibo verso chi ne ha bisogno. La programmazione congiunta permetterà di modellare le forniture secondo specifiche esigenze locali e garantire la distribuzione in modo tempestivo. I criteri di selezione e acquisto punteranno a offerte italiane e a standard di sicurezza elevati. Un’organizzazione attenta si traduce in maggiore efficacia dell’intervento e risposte più puntuali alle situazioni di emergenza alimentare.
La campagna 2025 si presenta dunque come una delle più rilevanti finora sul fronte del contrasto alla povertà alimentare, con investimenti e modalità operative che mirano a garantire cibo di qualità a chi si trova in difficoltà economica, attraverso una rete di associazioni esperte e un sostegno istituzionale più solido rispetto al passato.