Stagione venatoria 2025 in lombardia: date, specie e regole aggiornate per la caccia

Stagione venatoria 2025 in lombardia: date, specie e regole aggiornate per la caccia

La Lombardia ha definito il calendario della stagione venatoria 2025-2026, con regole chiare su specie cacciabili, gestione degli ungulati e disposizioni provinciali per garantire equilibrio tra caccia e tutela ambientale.
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La Lombardia ha definito il calendario della stagione venatoria 2025-2026, con regole precise per specie cacciabili, gestione degli ungulati e monitoraggio continuo, puntando a un equilibrio tra caccia e tutela ambientale. - Gaeta.it

La regione Lombardia ha definito il calendario per la stagione venatoria 2025, con l’obiettivo di assicurare certezze e regole chiare agli appassionati di caccia. Il periodo si aprirà il 21 settembre e terminerà il 31 gennaio. Il calendario segue un percorso complesso, studiato per evitare contenziosi legali come quelli registrati in passato. Questo articolo illustra le principali disposizioni e le novità specifiche riguardanti le specie cacciabili e le diverse aree provinciali coinvolte.

Calendario ufficiale e scadenze della stagione venatoria in lombardia

La stagione venatoria in Lombardia prenderà il via il 21 settembre 2025 e si concluderà il 31 gennaio 2026. La regione ha approvato il calendario seguendo normative precise e concertate, come si evince dall’ultimo atto della giunta. Questo documento comprende più provvedimenti con lo scopo di garantire stabilità e chiarezza ai cacciatori, riducendo le possibilità di ricorsi al tribunale amministrativo regionale che avevano caratterizzato le ultime stagioni.

L’assessore all’agricoltura Alessandro Beduschi ha sottolineato il lavoro svolto per garantire ai cacciatori condizioni di esercizio serene e conformi alla legge, tenendo conto delle necessità di tutela della fauna selvatica. “Il calendario è stato strutturato con dati tecnici e valutazioni scientifiche rigorose, evitando posizioni ideologiche.” La pubblicazione rispetta i tempi previsti dalla legge 157 del 1992, che regola la protezione e la gestione della fauna, e punta a creare un quadro stabile per gli operatori.

Una delibera della giunta regionale raccoglie le linee guida comuni valide per l’intero territorio lombardo, insieme alle disposizioni specifiche per ogni provincia. Sono inclusi anche i giorni di caccia integrativa settimanale per la modalità “da appostamento fisso” previsti a ottobre e novembre, una misura pensata per bilanciare la pressione venatoria.

Specie cacciabili e restrizioni nelle diverse aree della regione

Il calendario 2025 prevede alcune modifiche nelle specie oggetto di prelievo, già dettagliate in un decreto specifico volto a limitare o sospendere la caccia ad alcune di esse. Per esempio, resta sospesa la caccia alla tortora selvatica, così come alla pavoncella e al combattente. Al contrario, viene riammessa la caccia alla moretta, uccello acquatico che aveva subito restrizioni negli anni scorsi.

Questi interventi puntano a controllare in modo mirato le popolazioni delle specie aviarie in base all’andamento demografico e alle esigenze di conservazione. Il lavoro degli uffici regionali ha prodotto una documentazione che determina il prelievo massimo consentito, operando sulla base di rilievi scientifici e senza forzature ideologiche.

In questo contesto, ogni singola provincia può definire disposizioni particolari: attraverso specifici decreti, i dirigenti delle strutture di agricoltura, foreste, caccia e pesca stabiliscono possibili anticipi o posticipi di periodi di caccia per alcune specie. Così si adatta la pratica venatoria alle condizioni locali, rispettando le caratteristiche faunistiche proprie di ogni territorio.

Gestione della caccia agli ungulati e attività di selezione

Un capitolo a parte riguarda la caccia agli ungulati, con particolare attenzione al cinghiale. La regione Lombardia mantiene una gestione attiva di questi animali, specie che può creare problemi all’agricoltura e alla sicurezza stradale. I decreti provinciali individuano modi e tempi per la selezione, un’attività necessaria per contenere la crescita delle popolazioni e ridurre gli impatti negativi.

La caccia selettiva permette un controllo mirato, volto a bilanciare la presenza degli ungulati senza compromettere gli equilibri naturali. Anche in questo caso, la programmazione viene curata dai dirigenti regionali e provinciali in coordinamento con gli enti locali, in modo da adattare i piani venatori alle condizioni specifiche di tutte le aree lombarde.

Monitoraggio e adattamenti continui

Le disposizioni introdotte si accompagnano a un monitoraggio costante, così da intervenire ogni anno con dati aggiornati e con decisioni basate sulle osservazioni pratiche in campo. In questo modo si modula la pressione di caccia, evitando eccessi che potrebbero alterare l’ambiente.

Nella stagione 2025-2026, quindi, la regione Lombardia conferma una strategia che mira a un equilibrio tra attività venatoria e tutela dell’ecosistema faunistico, mantenendo una linea prudente per evitare contenziosi e favorire la convivenza tra tutti gli attori coinvolti.

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