Sportello ascolto all’istituto Giuseppe di Vittorio di Ladispoli, bilancio positivo contro bullismo e cyberbullismo

Sportello ascolto all’istituto Giuseppe di Vittorio di Ladispoli, bilancio positivo contro bullismo e cyberbullismo

Lo sportello ascolto dell’istituto superiore Giuseppe Di Vittorio di Ladispoli combatte bullismo e cyberbullismo offrendo supporto diretto agli studenti con l’aiuto di docenti e peer tutor formati a Roma.
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L'istituto superiore Giuseppe Di Vittorio di Ladispoli ha concluso una nuova edizione dello sportello ascolto, un progetto contro bullismo e cyberbullismo che offre supporto agli studenti attraverso docenti e peer tutor, promuovendo un ambiente scolastico inclusivo e sicuro. - Gaeta.it

L’istituto superiore Giuseppe Di Vittorio di Ladispoli ha chiuso alla fine di maggio una nuova edizione dello sportello ascolto, un progetto rivolto a combattere bullismo e cyberbullismo tra gli studenti. L’iniziativa, guidata da un gruppo di docenti, ha offerto uno spazio di confronto e supporto per ragazzi in difficoltà, mettendo al centro l’ascolto e l’accompagnamento in un contesto scolastico accogliente. La proposta ha coinvolto anche studenti formati come peer tutor, ampliando così il raggio d’azione. Qui il racconto degli sviluppi e delle strategie messe in campo.

Il percorso dello sportello ascolto all’istituto giuseppe di vittorio

Lo sportello ascolto ha operato per anni presso l’istituto superiore Giuseppe Di Vittorio di Ladispoli come punto di riferimento per tutte le tematiche legate al disagio giovanile. L’azione si è concentrata sul contrasto di atti violenti e prevaricatori tra coetanei, come bullismo e cyberbullismo, ma anche su problemi di abbandono scolastico e comportamenti problematici. Il gruppo di docenti incaricati, che include la prof.ssa Francesca Acocella e altre colleghe, ha messo a disposizione uno spazio protetto, dove gli studenti potevano rivolgersi con fiducia. L’ambiente creato ha puntato su un clima di collaborazione e apertura, indispensabile per affrontare difficoltà delicate.

Le sessioni si sono svolte sia nella sede centrale sia all’Istituto Alberghiero, coinvolgendo diverse fasce di studenti e intervenendo con modalità vicine alle esigenze dei ragazzi. La prof.ssa Acocella ha sottolineato che l’obiettivo primario è l’ascolto attento, una risorsa che spesso gli studenti giudicano più accessibile rispetto ai tradizionali canali. L’azione dello sportello non si sostituisce a figure professionali specializzate, che vengono coinvolte nelle situazioni più complesse. La cornice del progetto resta però quella di un confronto diretto, umano, impostato sull’accoglienza e sulla relazione personale.

Bullismo e cyberbullismo: caratteristiche e rischi per i giovani studenti

Il bullismo si manifesta attraverso atti di maltrattamento, umiliazione o isolamento ripetuti nel tempo, rivolti generalmente verso chi percepito come più vulnerabile. Al giorno d’oggi le aggressioni si spostano anche nel mondo digitale. Il cyberbullismo coinvolge piattaforme come social network, chat o app di messaggistica, dove si diffondono contenuti offensivi o intimidatori, che arrivano a raggiungere la vittima ovunque. La prof.ssa Rosa Torino, che insegna diritto ed economia, ha spiegato che questo tipo di violenza può causare problemi seri sul piano fisico e psicologico degli studenti. I sintomi spesso includono ansia, senso di solitudine e calo nel rendimento scolastico.

Le conseguenze si estendono anche a coloro che mettono in atto questi comportamenti. I bulli e i cyberbulli possono essere segnalati alle autorità e incorrere in sanzioni, oltre a manifestare difficoltà relazionali e comportamentali. Per affrontare il fenomeno serve l’impegno congiunto di famiglie, scuola e istituzioni, per diffondere atteggiamenti di rispetto e tolleranza. Sensibilizzare i giovani sulle conseguenze delle proprie azioni e motivarli a chiedere aiuto rappresenta inoltre un passaggio fondamentale. Nella pratica, la scuola si fa carico di organizzare incontri specifici e inserire momenti di riflessione all’interno delle attività didattiche.

Il ruolo dei peer tutor e le attività educative durante l’anno scolastico

Una novità rilevante di questa edizione è stata l’ingresso dei peer tutor, ovvero sette studenti formati a Roma come “aiutanti” nel compito di ascoltare e sostenere i compagni più fragili. Questi ragazzi sono stati coinvolti soprattutto durante l’incontro tenutosi all’Istituto Alberghiero di Ladispoli nel febbraio scorso. Tre di loro hanno affiancato i docenti nel supporto diretto agli studenti, facendo scaturire un’esperienza positiva per tutta la comunità scolastica.

Le docenti della commissione bullismo e cyberbullismo hanno integrato gli incontri all’interno di percorsi più ampi, tra cui il cineforum dedicato al film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”. Scelte didattiche di questo tipo hanno permesso di partire da stimoli già noti ai ragazzi, favorendo dibattiti e riflessioni su temi di inclusione e rispetto. La continuità dell’iniziativa è stata garantita anche da una programmazione dettagliata, che ha accompagnato diversi gruppi classe durante l’anno. Le azioni perseguono la creazione di un ambiente scolastico che si prende cura dei singoli e si impegna per uno svolgimento sereno della vita di tutti i giorni.

Il lavoro realizzato a ladispoli

Il lavoro realizzato a Ladispoli appare un esempio concreto di come siano possibili interventi di prevenzione con strumenti semplici ma efficaci. Il personale si prepara a proseguire sull’onda di questi risultati, consapevole che trasformare la cultura scolastica richiede l’impegno attento di tutti. Sacrificando momenti di anche solo apparente normalità per affrontare temi complessi, la scuola si assume una responsabilità che va oltre l’insegnamento tradizionale. Creare un clima di rispetto e convivenza resta la strada da percorrere, per offrire a ogni studente occasioni di crescita e serenità.

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