Spid, addio gratuito per alcuni provider: solo poste italiane mantiene il servizio senza costi

Spid, addio gratuito per alcuni provider: solo poste italiane mantiene il servizio senza costi

Spid diventa a pagamento dal 2025 per Aruba e Infocert, mentre Poste Italiane mantiene il servizio gratuito; Palazzo Chigi valuta la sostituzione con la carta d’identità elettronica (CIE).
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L'articolo illustra le recenti novità sui costi dello Spid, con alcuni provider che dal 2025 introdurranno tariffe annuali, mentre Poste Italiane rimane l'unico a offrirlo gratuitamente, e anticipa una possibile futura sostituzione dello Spid con la carta d’identità elettronica. - Gaeta.it

Lo Spid, sistema pubblico di identità digitale, è ormai essenziale per accedere a molti servizi online della pubblica amministrazione. Recentemente però, alcuni tra i principali provider hanno annunciato cambiamenti importanti sui costi legati al rilascio e al rinnovo delle identità digitali. Questo articolo ricostruisce i dettagli della nuova situazione, spiega chi sarà interessato e cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi.

Cos’è lo spid e perché è importante per cittadini e imprese

Lo Spid permette a cittadini e aziende di autenticarsi su numerosi portali pubblici con un’unica identità digitale. L’obiettivo è semplificare e proteggere l’accesso ai servizi statali, come dichiarazioni fiscali, iscrizioni scolastiche, prenotazioni sanitarie. Dal 2016 ha preso piede con decisione, fino a diventare requisito fondamentale per molte pratiche.

Grazie allo Spid si evita di dover creare account separati per ogni ente, riducendo la burocrazia e aumentando la sicurezza dei dati personali. Per richiederlo basta rivolgersi a uno dei provider accreditati e seguire una procedura che prevede l’identificazione tramite documenti e riconoscimento in video o di persona.

Nel tempo diversi operatori si sono affermati, offrendo il servizio gratuitamente per favorire la diffusione. Questo ha consentito a milioni di italiani di ottenere la propria identità digitale senza costi.

La fine del servizio gratuito per alcuni provider spid dal 2025

Da aprile 2025 due principali fornitori di Spid, Aruba e Infocert, hanno deciso di interrompere la gratuità del servizio dopo il primo anno. Nel dettaglio Aruba aveva già annunciato a febbraio che chi ottiene Spid da maggio in poi godrà di un anno gratuito, ma dal secondo anno si applicherà un costo annuo di 4,9 euro più IVA.

Infocert ha adottato una linea simile, comunicando che a partire dal 28 luglio la gestione dello Spid diventerà a pagamento con una tassa annuale di 5,98 euro IVA inclusa. Queste novità hanno sorpreso diversi utenti, perché fino a poco prima il rilascio e mantenimento dell’identità digitale erano totalmente gratuiti, con poche eccezioni.

Le ragioni del cambiamento si rifanno alla convenzione originale con l’Agid, che prevede ai provider la possibilità di richiedere un compenso ai cittadini per il servizio. Malgrado questo aspetto fosse noto agli addetti ai lavori, la decisione di applicare tariffe ha creato qualche disagio tra chi usa quotidianamente lo Spid.

Poste italiane resta l’unico provider a offrire spid senza costi

Al momento circa il 70% delle identità digitali sono gestite da Poste Italiane, che continua a offrire lo Spid gratuitamente. Questo significa che gran parte degli utenti non dovrà affrontare spese, almeno per ora.

Poste Italiane non ha ancora dato segnali di voler cambiare questa politica, mantenendo il servizio privo di costi annuali. Questa situazione fa sì che chi ha attivato lo Spid tramite questo gestore potrà continuare a usarlo senza spese aggiuntive.

Chi invece ha scelto Aruba o Infocert dovrà valutare se sostenere il costo annuo oppure ricorrere a un altro provider gratuito, come appunto Poste Italiane. I clienti Infocert che decidono di non pagare possono cancellare il servizio inviando una pec o una raccomandata all’azienda, secondo le modalità indicate.

Il futuro dello spid tra uso della carta d’identità elettronica e scenari in evoluzione

Il dipartimento per la trasformazione digitale di Palazzo Chigi ha manifestato l’intenzione di sostituire progressivamente lo Spid con la carta d’identità elettronica . La CIE offre un’identità elettronica con funzioni simili, e potrebbe diventare il principale strumento di autenticazione per i servizi pubblici.

Questa possibile transizione cambierà il modo in cui gli utenti si collegano agli enti pubblici e potrebbe influire anche sulle strategie dei provider Spid. La diffusione capillare della carta d’identità digitale consentirà di superare alcuni limiti di Spid, ma la strada per l’adozione totale si annuncia lunga.

Nel frattempo occorre monitorare l’andamento dei costi dei provider spid e le reazioni degli utenti. L’evoluzione del sistema di autenticazione rimane un tema rilevante nel rapporto tra cittadini e amministrazione, con riflessi sulle procedure quotidiane e sul rapporto con la pubblica amministrazione digitale.

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