Spettacolo poche storie a palazzo Ricca: tre racconti tra poesia e realtà sul tema delle relazioni umane

Spettacolo poche storie a palazzo Ricca: tre racconti tra poesia e realtà sul tema delle relazioni umane

Lo spettacolo “Poche storie” debutta a palazzo Ricca con Gea Martire e Lello Ferraro, portando in scena racconti di amore, perdita e identità ispirati a autori napoletani come Roberto De Simone, Annibale Ruccello e Manlio Santanelli.
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Lo spettacolo "Poche storie" debutta a Palazzo Ricca con Gea Martire e Lello Ferraro, portando in scena tre racconti ispirati alla tradizione napoletana che esplorano amore, perdita e identità. - Gaeta.it

Lo spettacolo “Poche storie” debutta oggi alle 18:30 a palazzo Ricca, la sede della fondazione banco Napoli. Gea Martire, attrice nota del teatro e del cinema italiano, porta in scena tre racconti che esplorano le sfumature dell’amore, della perdita e dell’identità, accompagnata dal musicista Lello Ferraro. I testi scelti si rifanno alle opere di autori partenopei come Roberto De Simone, Annibale Ruccello e Manlio Santanelli, creando un’atmosfera intensa e carica di emozioni.

Un’introduzione all’atmosfera e al cast dello spettacolo

Il pubblico viene accolto da Lello Ferraro e dalla sua tammorra, che apre la serata con un ritmo antico e coinvolgente. questa scelta musicale colloca subito i presenti in un contesto arcaico e potente, che avvolge e prepara all’ascolto della voce di Gea Martire. L’attrice, che ha costruito una carriera solida nel mondo del teatro e del cinema, interpreta i testi con una lettura personale e vibrante. Il connubio tra la performance vocale e l’accompagnamento musicale crea un’esperienza che si muove tra lirismo e tensione, scandagliando i profondi sentimenti che emergono dai testi.

I brani scelti per lo spettacolo rappresentano un viaggio nelle radici culturali e narrative della città di Napoli, toccando temi universali attraverso storie radicate nel reale e nel mito. L’ingresso in scena della tammorra è un segnale forte: questo strumento tradizionale richiama rituali e tradizioni popolari, animando la narrazione con una forza ancestrale. L’intreccio tra musica e parola si sviluppa in un equilibrio che sostiene, senza appesantire, la narrazione.

Racconti tra tradizione e realtà

Il primo racconto porta in scena la figura di mastu Francesco, tratto da una raccolta di racconti orali contadini curata da Roberto De Simone. Questo personaggio, immerso nella realtà rurale, rappresenta un mondo di valori forti e spesso dimenticati. La narrazione richiama la tradizione orale, in cui antiche vicende popolari si intrecciano a racconti di vita quotidiana, scandendo il tempo con un realismo diretto e sincero.

Il secondo racconto affronta il dramma di una madre afflitta non solo dal dolore fisico di un mal di denti, ma soprattutto dal peso emotivo di una figlia incapace di trovare speranza nella vita. Questo racconto è tratto da “Mamme. piccole tragedie minimali” di Annibale Ruccello, autore noto per aver esplorato i lati più tormentati dell’esistenza umana con un linguaggio scarno e intenso. Attraverso questa storia emerge un quadro familiare segnato dall’impotenza e dalla delusione, ma anche da un sentimento profondo e silenzioso.

San gennaro in una nuova veste

L’ultima storia rappresenta una versione insolita e bizzarra di san gennaro, grazie al monologo “Il mio cuore nelle tue mani” di Manlio Santanelli. Il santo patrono di Napoli, qui ritratto con tratti inaspettati, diventa un personaggio umano e a tratti sorprendente, capace di manifestare emozioni e caratteristiche fuori dall’immaginario tradizionale. Questa rappresentazione mette in luce l’aspetto umano dietro a figure sacre, donando a san gennaro una dimensione nuova e più vicina a chi lo ascolta.

La direzione artistica e il calendario della stagione teatrale alla fondazione banco Napoli

La stagione teatrale che ospita lo spettacolo “Poche storie” è organizzata dalla fondazione banco Napoli, con la direzione artistica affidata a Nicola Le Donne. La programmazione del teatro punta a mettere in evidenza il teatro partenopeo e a sostenere la voce di artisti provenienti da diversi linguaggi espressivi. Alla base di questa scelta c’è il desiderio di offrire a un pubblico interessato e attento una selezione di lavori di qualità, capaci di raccontare la ricchezza culturale della città.

Appuntamenti in programma nella stagione teatrale

Il cartellone prevede altri appuntamenti importanti: il 3 luglio saliranno sul palco Peppe Lanzetta e Jennà Romano con “L’urlo”, il 18 settembre sarà la volta di Ciro Capano con “Non ti disunire”, mentre il 18 ottobre Gianni Parisi presenterà “Da ponente a levante”. Il 14 novembre chiuderà la stagione Gina Perna con “Medea ‘e coppa ‘e quartiere”, spettacolo che propone una rilettura in dialetto napoletano della celebre tragedia classica.

La presenza di queste rappresentazioni dimostra il tentativo di mantenere viva una tradizione teatrale radicata nel territorio, offrendo temi che spaziano dal dramma sociale all’analisi delle tensioni individuali. Nicola Le Donne ha sottolineato l’importanza di valorizzare il teatro locale, dando spazio a strumenti narrativi diversi e a differenti modi di raccontare storie di oggi e di ieri.

Le serate al palazzo Ricca si confermano così un momento importante per la città, in cui arte e cultura si intrecciano. L’interazione tra il pubblico e le performance sviluppa un dialogo continuo, che aiuta a mantenere vivo l’interesse per la cultura teatrale napoletana, riconosciuta come un patrimonio da conservare e rinnovare.

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