Spesa pasquale 2025 in Italia supera i 2 miliardi, gran parte dei pranzi si svolge in casa

Spesa pasquale 2025 in Italia supera i 2 miliardi, gran parte dei pranzi si svolge in casa

Pasqua 2025 in Italia: spesa oltre 2 miliardi, prevale il pranzo in famiglia con piatti tradizionali, crescita di agriturismi e celebrazioni all’aperto per Pasquetta.
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Il pranzo di Pasqua 2025 in Italia conferma la tradizione domestica con oltre 2 miliardi di euro spesi, protagonisti uova, agnello e dolci tipici, mentre agriturismi e usanze di Pasquetta all’aperto arricchiscono le celebrazioni. - Gaeta.it

La tradizione del pranzo di Pasqua resta centrale per molte famiglie in Italia. Per il 2025 si registra una spesa complessiva che supera i 2 miliardi di euro, con la maggior parte degli italiani che sceglie di consumare il pasto nelle proprie abitazioni o da parenti e amici. Scopriamo come si è svolta questa tradizione, quali sono i piatti preferiti e come si distribuisce la spesa sul territorio nazionale.

la scelta della casa per il pranzo di Pasqua e il tempo in cucina

La Pasqua 2025 ha visto un ritorno prevalente alla convivialità domestica: circa otto italiani su dieci hanno preferito festeggiare nelle mura di casa, propria o altrui. La media di invitati per queste celebrazioni si ferma attorno a sei persone, creando così piccoli gruppi intimi più che grandi eventi. Coldiretti, tra le fonti più attente ai consumi agroalimentari indica un tempo medio di quasi due ore speso ai fornelli per la preparazione dei piatti tipici.

feste fuori casa e iniziative gastronomiche

Pur meno numerose, le occasioni di Pasqua passate fuori dalle proprie case non sono mancate. L’11% dei cittadini si è rivolto a ristoranti e agriturismi, spingendo questi ultimi a proporre serate a tema, esperienze gastronomiche legate alla cucina contadina e attività come enoturismo o birraturismo, destinate a valorizzare le tradizioni locali e a soddisfare un pubblico diversificato.

protagonisti sulla tavola pasquale: uova, agnello e dolci tradizionali

Non cambia la presenza dei simboli tipici di Pasqua sulle tavole italiane. Le uova, protagoniste per antonomasia di questo periodo, registrano un consumo di circa 300 milioni di pezzi, il loro picco stagionale. Questo alimento è uno degli elementi più diffusi per comporre le portate, affiancato dall’agnello che compare in quasi la metà delle cucine italiane.

Gli agriturismi hanno accolto circa 500 mila persone, un numero significativo che testimonia l’interesse verso il recupero di antiche ricette e prodotti locali. Tra i dolci, la colomba si conferma come scelta preferita, seguita dall’uovo di cioccolato. Tra le famiglie, cresce l’appeal per i dolci fatti in casa, ispirati alle ricette regionali consolidate nel tempo.

la tradizione degli avanzi e le celebrazioni di Pasquetta all’aperto

I pranzi abbondanti di Pasqua spesso lasciano avanzi, che in molte occasioni vengono riutilizzati per il picnic del Lunedì dell’Angelo, ovvero Pasquetta. Per il 2025, circa un quinto degli italiani ha pianificato di consumare il pasto all’aperto, sfruttando spazi pubblici o campagne. Il meteo rimane incerto e questo potrà portare a cambi di programma, ma l’orientamento è chiaro.

servizi e soluzioni per Pasquetta nelle campagne italiane

Le aziende agrituristiche, quasi 26 mila in tutta Italia, si sono preparate per offrire diverse soluzioni ai visitatori durante Pasquetta: dall’alloggio ai pasti completi, fino a opzioni più flessibili come colazioni al sacco, aree equipaggiate per picnic, e spazi per tende o camper. Questa offerta mirata risponde anche alla richiesta di autonomia da parte degli ospiti, i quali spesso preferiscono cucinare da soli prodotti a chilometro zero, disponibili direttamente nelle realtà aderenti a Campagna Amica.

differenze nella spesa media tra fasce d’età e aree geografiche

Secondo Confesercenti e Ipsos, la spesa media per ogni persona al pranzo di Pasqua si aggira sui 38,81 euro, mentre chi ha scelto il ristorante ha speso mediamente 49,79 euro. Tra i giovani, il valore medio sale a 43,35 euro, segnalando un approccio più sociale e conviviale verso la festa. Gli adulti restano leggermente più contenuti, con 37,03 euro di spesa.

variazioni territoriali nei consumi pasquali

A livello territoriale emergono notevoli variazioni. Le isole registrano la spesa più alta , seguite dal Centro Italia con 39,40 euro. Nel Nord-Ovest e al Sud si raggiungono cifre molto vicine a 39 euro. Vale la pena segnalare una spesa più contenuta nel Nord-Est e il dato più basso nel centro-nord con 33,65 euro. Una minoranza ha puntato su consumi estremi, sia verso il basso , sia al di sopra dei 100 euro a persona. La fascia più diffusa, che comprende metà della popolazione, si concentra tra 20 e 50 euro per persona.

L’analisi delle spese, dei comportamenti e delle scelte mostra come il pranzo pasquale in Italia resti un momento di forte rilevanza culturale e sociale, capace di adattarsi alle esigenze di diversi gruppi, mantenendo al centro il valore della tradizione.

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