Spaccio di hashish e droghe sintetiche in provincia di monza smantellato traffico gestito via telegram da 17 giovani italiani

Spaccio di hashish e droghe sintetiche in provincia di monza smantellato traffico gestito via telegram da 17 giovani italiani

La polizia di stato di Monza smantella una rete di spaccio di hashish e droghe sintetiche gestita da 17 italiani, molti minorenni, tramite Telegram; eseguite 15 misure cautelari dai gip del tribunale di Monza e del tribunale per i minorenni di Milano.
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La polizia di Monza ha smantellato una rete di spaccio di hashish e droghe sintetiche, gestita via Telegram da 17 italiani, molti dei quali minorenni, con 15 misure cautelari eseguite. - Gaeta.it

Un’indagine della polizia di stato in provincia di Monza ha portato alla scoperta di una rete di spaccio di hashish e droghe sintetiche, coordinata attraverso Telegram da un gruppo di 17 persone, tutte italiane. L’azione degli investigatori ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti della maggior parte degli indagati, con un’attenzione particolare per una fascia di età molto giovane.

Le fasi dell’indagine e la scoperta del gruppo di spacciatori

Le indagini sono iniziate un anno fa dopo il ricovero in ospedale di un ragazzo di 17 anni all’ospedale San Gerardo di Monza, a causa di un abuso di cannabinoidi e cocaina. Questo evento ha acceso i riflettori su un mercato nascosto e organizzato di sostanze stupefacenti nella zona. La squadra mobile di Monza ha fatto subito arrestare il fornitore principale, un giovane di 24 anni residente nello stesso territorio, ritenuto il nodo centrale della rete.

Attraverso il monitoraggio dei canali social legati a questo soggetto, la polizia ha identificato tutti gli altri componenti del gruppo, individuandoli tra i 16 e i 37 anni. La maggior parte dei venditori coinvolti risulta essere minorenne, con 8 di loro sotto i 18 anni, il che aggiunge una dimensione preoccupante alla vicenda.

Modalità operative e strumenti usati dalla rete di spaccio

La rete operava quasi esclusivamente tramite Telegram, una piattaforma che ha permesso agli spacciatori di mantenere un livello di anonimato e di organizzare la distribuzione delle sostanze con messaggi criptati. Lo scambio avveniva principalmente nell’area della provincia di Monza, ma i contatti si estendevano anche a zone limitrofe. L’uso della tecnologia è stato fondamentale per aggirare i controlli tradizionali e per raggiungere una clientela giovane, spesso molto attenta a non lasciare tracce evidenti.

La scelta di strumenti digitali come Telegram ha complicato le indagini, ma il lavoro di analisi e pedinamento della polizia ha permesso di mappare con precisione l’intera rete, risalendo ad ogni singolo membro e alla sua funzione all’interno dell’organizzazione.

Provvedimenti giudiziari eseguiti e ruolo dei tribunali coinvolti

Questa mattina sono state eseguite 15 misure cautelari, tra arresti in carcere, domiciliari e obblighi di firma. I provvedimenti sono stati disposti dai gip del tribunale di Monza e del tribunale per i minorenni di Milano, che hanno valutato le diverse posizioni legali degli indagati sulla base dell’età e del ruolo nella rete.

Altri due membri del gruppo risultano al momento indagati a piede libero, mentre gli altri 15 sono sottoposti a forme di restrizione della libertà personale. Le misure coprono una gamma di restrizioni pensate per limitare le attività di spaccio e per evitare che la rete possa tornare operativa in tempi brevi. Le autorità hanno sottolineato come le indagini abbiano richiesto tempo e precisione, considerata soprattutto la presenza di giovanissimi e la complessità delle comunicazioni tramite piattaforme digitali.

Impatto sociale e attenzione verso il fenomeno tra i giovani

L’episodio evidenzia la diffusione del consumo e dello spaccio di droghe leggere e sintetiche anche tra adolescenti, con rischi gravi per la salute e per il tessuto sociale locale. Il ricovero del 17enne ha fatto emergere una problematica radicata e il ruolo sempre più rilevante dei canali social nel veicolare sostanze vietate.

Le autorità locali e le forze dell’ordine richiamano alla necessità di monitorare con attenzione questo fenomeno, aprendo a percorsi educativi e di prevenzione per i giovani. Lo sforzo mira a evitare che casi simili possano ripetersi e a tutelare ragazzi e comunità da uno spaccio che sembra adattarsi rapidamente alle nuove tecnologie.

L’operazione a Monza segna un momento importante nella lotta contro la criminalità legata alla droga, mettendo allo scoperto un sistema giovane e apparentemente ben organizzato, che ha trovato nei social una via per agire quasi indisturbato.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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