Sovraffollamento al pronto soccorso di san benedetto del tronto: 37 pazienti in arrivo nella stessa notte

Sovraffollamento al pronto soccorso di san benedetto del tronto: 37 pazienti in arrivo nella stessa notte

Il pronto soccorso di Madonna del Soccorso a San Benedetto del Tronto ha gestito un picco di 37 pazienti in contemporanea con il supporto dell’ospedale Mazzoni di Ascoli e il servizio 118, evitando ritardi.
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Nella notte tra il 12 e 13 giugno 2025, il pronto soccorso dell’ospedale "Madonna del Soccorso" di San Benedetto del Tronto ha gestito un picco di 37 pazienti simultanei, principalmente a bassa priorità, attivando protocolli di emergenza e collaborando con l’ospedale di Ascoli per contenere il sovraffollamento in poche ore. - Gaeta.it

Nella notte tra il 12 e 13 giugno 2025 l’ospedale “Madonna del Soccorso” di san benedetto del tronto ha affrontato un picco improvviso di afflusso al pronto soccorso. Sono arrivati 37 pazienti in contemporanea, creando una situazione di sovraffollamento che ha richiesto l’attivazione immediata di misure per gestire l’emergenza. La maggior parte delle visite riguardava codici a bassa priorità e sintomi non gravi, ma il numero elevato ha messo alla prova la capacità ricettiva della struttura. Il pronto intervento del personale medico e il coinvolgimento del pronto soccorso di ascoli hanno permesso di contenere il problema in poche ore.

La situazione critica al pronto soccorso di san benedetto del tronto

Poco dopo la mezzanotte sono arrivati al pronto soccorso 37 pazienti in contemporanea. Di questi 12 erano già in fase di assistenza, mentre 25 attendevano una valutazione medica. Gli operatori hanno classificato le emergenze secondo i codici colore: nessun codice rosso, ma 8 codici arancioni, 17 azzurri, 11 verdi e 1 bianco. Le diagnosi principali riguardavano traumi di vario tipo, dolori diffusi e astenia, condizioni di solito considerate non urgenti.

La presenza di molti casi a bassa priorità ha fatto rapidamente saturare la disponibilità delle barelle e dei posti letto. Nel corso della serata il flusso dei pazienti è aumentato già a partire dal pomeriggio, mettendo sotto pressione il personale sanitario e i servizi di accoglienza del pronto soccorso.

Le misure adottate per contenere il sovraffollamento

Davanti a questa emergenza, il medico di turno ha attivato il protocollo per la gestione del sovraffollamento, previsto dal sistema sanitario regionale. Il primo passo è stata la richiesta di supporto alla direzione medica e ai responsabili del presidio ospedaliero per prevenire ulteriori ritardi nelle visite.

Sono state aumentate le barelle disponibili all’interno del pronto soccorso, anche grazie alla apertura di una terza sala destinata ai codici minori. La collaborazione con il pronto soccorso dell’ospedale “Mazzoni” di ascoli ha permesso di spostare i codici a bassa priorità, aiutando a liberare risorse e personale per le urgenze maggiori.

Il supporto del servizio di emergenza 118 è stato fondamentale per il trasferimento coordinato dei pazienti e per garantire che i casi gravi ricevessero l’assistenza necessaria senza ulteriori ritardi.

Il ruolo del personale e la risposta delle strutture sanitarie

Il pronto soccorso di san benedetto e quello di ascoli hanno lavorato insieme per contenere la pressione sull’ospedale locale. Il coordinamento tra le strutture ha consentito di risolvere la criticità entro le 4 del mattino.

Antonello Maraldo, direttore generale dell’ast di ascoli, ha riconosciuto l’impegno e la prontezza del personale medico e infermieristico coinvolto. Ha sottolineato che simili situazioni, che si verificano frequentemente nel periodo estivo, verranno affrontate attraverso lo stesso metodo.

Giuseppina Petrelli, direttrice dell’unità operativa complessa di pronto soccorso di san benedetto, ha precisato che l’aumento del flusso di pazienti non era del tutto imprevisto, dato che il pomeriggio precedente si era già registrato un afflusso superiore alla norma. Ha ricordato come il pronto soccorso resti sempre aperto ma debba essere utilizzato principalmente per le emergenze reali. Anche lei ha ringraziato gli operatori per la gestione efficace della situazione, pur nel contesto di una pressione straordinaria.

La gestione delle emergenze sanitarie fuori dai picchi di criticità

Situazioni di sovraffollamento nei pronto soccorso italiani sono ormai comuni nelle stagioni con molte presenze turistiche o nelle ondate influenzali. Nel caso di san benedetto del tronto, l’attenzione si è concentrata sul mantenere la qualità dell’intervento senza compromettere la sicurezza dei pazienti.

L’uso di codici colore per la triage e l’instradamento verso strutture diverse per casi minori è una pratica che consente di evitare un blocco completo del sistema. La disponibilità di una seconda struttura ospedaliera nelle vicinanze, quella di ascoli, si è rivelata strategica per distribuire le richieste di cure.

Il pronto soccorso di san benedetto ha cercato di aumentare la capacità accogliendo pazienti in una ulteriore sala dedicata, segno della prontezza a fronteggiare flussi straordinari. Ciò dimostra come, pur nelle difficoltà contingenti, si lavori per garantire il servizio essenziale alla popolazione locale e ai visitatori della costa adriatica.

L’episodio sottolinea l’importanza di mantenere attivi protocolli di emergenza e di rafforzare la collaborazione tra strutture sanitarie vicine. Le scelte adottate in queste ore mostrano come si possa gestire una situazione di pressione improvvisa senza bloccare l’attività di pronto soccorso.

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