Sospeso il dissequestro degli impianti di risalita a prati di tivo e fano adriano, appello fissato a settembre

Sospeso il dissequestro degli impianti di risalita a prati di tivo e fano adriano, appello fissato a settembre

Il tribunale di appello dell’Aquila sospende il dissequestro degli impianti di risalita a Prati di Tivo e Fano Adriano, bloccando la gestione della Gst e della provincia di Teramo e rallentando lo sviluppo turistico locale.
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Il tribunale di appello dell’Aquila ha sospeso il dissequestro degli impianti di risalita a Prati di Tivo e Fano Adriano, bloccando la loro riapertura e creando incertezza sulla gestione, con forti ripercussioni sul turismo e l’economia locale. - Gaeta.it

Il tribunale di appello dell’Aquila ha bloccato con un’ordinanza la decisione presa a maggio che disponeva il dissequestro degli impianti di risalita a Prati di Tivo e Fano Adriano, nel Teramano. Questo provvedimento ferma la restituzione degli impianti alla Gst e alla provincia, con una nuova udienza di merito programmata per settembre. La decisione agita le comunità locali, che vedono rallentare le possibilità di programmazione delle stagioni turistiche e di sviluppo locale legate a queste infrastrutture fondamentali.

Il tribunale sospende il dissequestro degli impianti di risalita

Il 6 giugno, il tribunale di appello dell’Aquila ha emesso un’ordinanza che sospende la sentenza emessa il 12 maggio scorso sul dissequestro degli impianti di risalita nelle aree di Prati di Tivo e Fano Adriano. Questa sospensione blocca la restituzione degli impianti alla Gst e alla provincia di Teramo, lasciando incertezza sulle responsabilità e sulla gestione degli impianti. Nel testo del provvedimento è stata fissata al mese di settembre l’udienza di merito che permetterà di analizzare nuovamente la questione.

Questa sospensione ha effetti immediati e pesanti sull’attività turistica e sulle amministrazioni locali, che si trovano senza indicazioni chiare sull’uso e la manutenzione delle strutture. La mancanza di una decisione definitiva rallenta le scelte strategiche e operative per le stagioni estive e invernali, indispensabili per le economie dei comuni interessati.

L’impatto sulla comunità e sulla programmazione turistica

Il sindaco di Pietracamela, Antonio Villani, ha sottolineato come questo fermo amministrativo blocchi qualsiasi tentativo di programmazione, creando forti ripercussioni sulle attività locali. Le comunità di Pietracamela, Fano Adriano e i territori di Intermesoli vedono un clima di incertezza che pesa sugli operatori economici e sulle attività legate al turismo montano.

Gli alberghi e i ristoranti della zona restano chiusi o in difficoltà, mentre le manutenzioni degli impianti restano senza una chiara assegnazione di responsabilità. Finori srl, che si occupa attualmente della gestione e custodia degli impianti della Gst, rimane in una posizione ambigua riguardo ai propri compiti e agli obblighi di manutenzione fissati. In particolare, non è chiaro chi debba intervenire sui sistemi della seggiocabinovia e sugli altri impianti sciistici, fondamentali per l’afflusso turistico.

Da anni il territorio subisce questo stallo, che ha già portato a una perdita consistente di turisti e di potenziali sciatore provenienti dal Teramano e dalle regioni vicine. In assenza di una riapertura degli impianti, il turismo invernale, vero motore economico della zona, continua a restare fermo.

Appello ad anticipare l’udienza e sit-in a prati di tivo

Davanti a questa situazione, Antonio Villani ha lanciato un appello per anticipare l’udienza fissata a settembre. L’obiettivo è ottenere risposte che chiariscano “chi deve fare cosa”, così da riprendere l’attività turistica e assicurare un futuro alla zona. Il sindaco evidenzia che non si tratta solo di gestire la stagione estiva, ma anche quella invernale che da sei anni manca, costringendo molti appassionati a scegliere altre località sciistiche.

Per mantenere alta l’attenzione sul problema, è stato organizzato un sit-in per domenica 22 giugno alle ore 10, nel piazzale della frazione di Prati di Tivo. La manifestazione coinvolge le comunità, le associazioni di gestione boschiva e gli operatori economici locali. Il presidio dovrà ricordare istituzioni e autorità dell’urgenza di affrontare la questione e trovare soluzioni rapide per interrompere lo stallo che grava su un territorio finora identificato come una delle risorse naturali e turistiche più significative della provincia di Teramo e dell’Abruzzo.

La crisi che colpisce l’economia montana

Le difficoltà attuali evidenziano una lunga crisi che sta logorando la vivibilità e l’economia montana, con una perdita progressiva di opportunità per chi vive e lavora in quest’area. La richiesta di chiarezza sulle responsabilità e di una calendarizzazione anticipata delle udienze diventa quindi una priorità per evitare ulteriori danni alle comunità coinvolte.

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