La centrale a ciclo combinato di bertonico-turano lodigiano si prepara a un’importante evoluzione verso una energy multifactory, tra le prime in italia a integrare un sistema avanzato di accumulo energetico. Il progetto presentato da sorgenia per il 2026 punta a combinare tecnologie moderne con fonti rinnovabili, amplificando capacità e affidabilità nella produzione di energia.
La multifactory come modello di transizione energetica sicura
Secondo Claudio Moscardini, direttore della generation & energy management di sorgenia, la multifactory rappresenta un modello che coniuga l’innovazione con l’esperienza industriale già presente negli impianti a ciclo combinato. L’idea è di valorizzare il gas naturale affiancandolo a soluzioni di accumulo e fonti rinnovabili, garantendo un percorso verso la transizione energetica che non comprometta la sicurezza dell’approvvigionamento.
La scelta di adottare questa configurazione si inquadra in un contesto più ampio, in cui la capacità di accumulo gioca un ruolo chiave per affrontare le sfide legate alle variazioni della produzione da fonti pulite. Sorge una rete più resiliente, capace di rispondere prontamente a cambiamenti nella domanda o nella disponibilità di energia.
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Il progetto di bertonico sarà replicato in altri impianti di sorgenia distribuiti sul territorio italiano, segnalando una volontà di diffondere questo modello. L’azienda punta a sostenere il territorio offrendo tecnologie che generano benefici economicamente e ambientalmente rilevanti.
Il contributo di sorgenia agli obiettivi nazionali di accumulo
L’iniziativa di sorgenia si inserisce nel quadro degli impegni presi dall’italia per sviluppare l’accumulo energetico. Il piano nazionale integrato energia e clima prevede di raggiungere una capacità complessiva di accumulo di 80 Gwh entro il 2030, un traguardo necessario per aumentare la presenza delle rinnovabili e garantire continuità di erogazione.
L’intervento su bertonico con un accumulo da 15 Mwh rappresenta un passo importante verso questo obiettivo. Offre un esempio concreto di come impianti tradizionali possano evolversi per rispondere alle nuove esigenze energetiche, caratterizzate da una maggiore variabilità e da una domanda più complessa. La centralità di questi sviluppi sul territorio italiano conferma l’attenzione verso una transizione responsabile, in grado di coniugare ambiente, tecnologia e sviluppo economico.
Sorgenia, attraverso questo progetto, contribuisce a costruire una rete con maggiori capacità di stoccaggio e gestione dell’energia, elementi essenziali per il sistema energetico del futuro.
La centrale di bertonico-turano lodigiano e le tecnologie attuali
L’impianto a ciclo combinato di bertonico-turano lodigiano, gestito da sorgenia, lavora già con tecnologie molto avanzate per la produzione di energia a gas naturale. Questo sistema permette di generare energia consumando meno e riducendo l’impatto ambientale, supportando la rete nazionale con continuità e un contributo efficace delle fonti rinnovabili. La struttura esistente offre quindi una base solida su cui introdurre ulteriori innovazioni, senza rinunciare alla capacità di rispondere al fabbisogno energetico italiano.
L’integrazione delle fonti rinnovabili è ormai considerata fondamentale per il futuro, e questo impianto si inserisce in questa direzione pur mantenendo il suo ruolo centrale nella rete. Per questo motivo Sorgenia ha deciso di investire nell’introduzione di un sistema di accumulo che potrà aumentare ulteriormente l’efficienza complessiva dell’impianto.
Il nuovo sistema battery energy storage system
Il progetto prevede l’installazione di un battery energy storage system su una superficie di circa 800 metri quadrati. Saranno posizionate sei batterie di ultima generazione, affiancate da tre convertitori, una cabina elettrica e una cabina trasformatore. Il sistema avrà una capacità complessiva di 15 Mwh, una dimensione significativa per il contesto italiano.
Questa infrastruttura potrà coprire il fabbisogno energetico di circa 40 mila famiglie per un’ora intera oppure garantire la ricarica simultanea di 250 veicoli elettrici. L’accumulo di energia consente di immagazzinare elettricità prodotta quando la domanda è bassa, rilasciandola nei momenti di maggiore richiesta o in condizioni di instabilità della rete. Così si migliora la gestione dell’energia e si favorisce una maggiore integrazione delle fonti intermittenti come solare ed eolico.
Uno degli aspetti chiave è l’uso di batterie a alta intensità di potenza, che permettono risposte rapide e un funzionamento flessibile. Questi sistemi sono parte integrante di molte strategie europee per garantire stabilità e sicurezza dell’approvvigionamento energetico.