Sono 95 i nuovi alberi monumentali d’Italia inseriti nell’elenco ministeriale del 2025

Sono 95 i nuovi alberi monumentali d’Italia inseriti nell’elenco ministeriale del 2025

Il ministero dell’Agricoltura aggiorna l’elenco nazionale con 95 nuovi alberi monumentali, portando a 4.749 il totale in Italia, tra cui esemplari storici e naturalistici di rilievo in regioni come Friuli Venezia Giulia e Lombardia.
Sono 95 I Nuovi Alberi Monumen Sono 95 I Nuovi Alberi Monumen
Il ministero dell’Agricoltura ha aggiornato l’elenco nazionale degli alberi monumentali italiani, aggiungendo 95 nuovi esemplari e portando il totale a 4.749, valorizzando così il patrimonio naturale, storico e culturale del Paese. - Gaeta.it

Il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha annunciato l’ottavo aggiornamento dell’elenco nazionale degli alberi monumentali d’Italia. L’aggiornamento include 95 nuovi alberi e sistemi arborei che si aggiungono al patrimonio di piante di grande valore naturalistico, storico e culturale, riconosciuto con una tutela particolare. Da questa revisione, il totale degli alberi monumentali sul territorio italiano sale a 4.749 esemplari. Questo numero riflette l’importanza che il patrimonio arboreo riveste per l’ambiente, la cultura e l’identità locale, sempre più valorizzato attraverso iniziative pubbliche e amministrative.

Caratteristiche e criteri di tutela degli alberi monumentali in italia

Gli alberi monumentali sono selezionati per caratteristiche che vanno oltre la semplice dimensione. Rappresentano testimonianze naturali e storiche. Le piante incluse nell’elenco si distinguono per la loro età elevata, dimensioni notevoli, particolari forme o rarità botanica. Alcuni di questi alberi ospitano specie animali rare o fungono da ecosistemi vitali per la fauna locale. Non manca l’importanza culturale o spirituale che certi alberi assumono nei territori, legati a tradizioni o eventi storici. Infine, questi patriarchi verdi si impegnano a definire ambienti e paesaggi attraverso il loro aspetto unico e l’identità visiva che conferiscono a luoghi specifici. Il riconoscimento da parte del ministero garantisce un livello di protezione e un impegno alla conservazione attentamente monitorati.

La selezione e la catalogazione di queste piante sono affidate a un lavoro congiunto tra la Direzione generale delle foreste del Masaf, i servizi forestali regionali, le province autonome e i comuni. Questa collaborazione permette di individuare alberi di rilievo e di inserirli in modo ben documentato nell’elenco nazionale, coinvolgendo esperti locali e istituzioni dedicate.

Esempi di alberi monumentali inseriti nel nuovo aggiornamento

Tra i 95 nuovi ingressi spiccano varietà e specie notevoli per dimensioni e valore storico. Nel comune di Castelnuovo Don Bosco, in provincia di Asti, è stato inserito un doppio filare di 163 robinie lungo circa 470 metri. Questo filare è ormai raro in Italia per proporzioni e integrità, rappresentando un patrimonio botanico e paesaggistico importante nella zona. A Campiglione Fenile, in provincia di Torino, il noce del Caucaso si segnala per una circonferenza di 195 centimetri e un’altezza di circa 26 metri. La pianta si trova in prossimità di una villa storica, con un ramo che scende quasi fino a terra, caratteristica che aumenta il suo fascino.

Altro esemplare notevole è l’abete bianco di Paularo, in provincia di Udine. Con una circonferenza di 332 centimetri e un’altezza di oltre 53 metri, è il più alto albero autoctono presente in Italia. Nel medesimo territorio si trova l’ippocastano del comune di Prepotto, collocato nell’area del convento dei frati cappuccini. Questo albero ha un’età stimata di 150 anni e misura 305 centimetri di circonferenza, segnalando il legame tra natura e storia religiosa.

Distribuzione geografica e specie più diffuse tra gli alberi monumentali

L’elenco nazionale degli alberi monumentali evidenzia una distribuzione variegata sul territorio italiano. Le regioni con il maggior numero di esemplari sono il Friuli Venezia Giulia, con 543 piante tutelate, la Lombardia che ne conta 431, e la Sardegna che ne registra 426. Questo dato riflette la differenza nei paesaggi e nelle condizioni climatiche che favoriscono specie diverse e popolazioni arboree di rilievo.

La roverella e il faggio sono le specie più rappresentate, rispettivamente con 616 e 251 esemplari. Questi alberi sono tipici dei boschi temperati italiani e spesso raggiungono dimensioni e longevità tali da meritare la tutela monumentale. Da segnalare anche i comuni più protagonisti nell’elenco. Napoli guida con 53 alberi monumentali, seguita da Caserta con 51. Trieste e Priverno condividono un numero molto simile con 48 esemplari ciascuno. Queste città custodiscono alberi che spesso svolgono un ruolo simbolico o paesaggistico rilevante nell’ambito urbano e suburbano.

Il riconoscimento degli alberi monumentali rappresenta un passo rilevante per la conservazione ambientale italiana. La tutela di queste piante impone interventi mirati per preservarli dalle minacce ambientali e da un eventuale degrado fisico. Il censimento e la promozione del patrimonio arboreo contribuiscono anche alla sensibilizzazione sul valore naturale e storico che queste piante rappresentano per ogni comunità.

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