Soccorso una tartaruga caretta caretta al largo di Genova: il ritrovamento e le cure all'acquario

Soccorso una tartaruga caretta caretta al largo di Genova: il ritrovamento e le cure all’acquario

Una tartaruga caretta caretta in difficoltà recuperata a Genova viene curata all’acquario cittadino, evidenziando l’impatto dei rifiuti plastici nel mar Ligure e l’importanza del monitoraggio veterinario.
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Una tartaruga marina caretta caretta è stata salvata vicino a Genova e portata all'acquario cittadino per cure e monitoraggio a causa dell'ingestione di plastica, evidenziando le sfide ambientali nel Mar Ligure. - Gaeta.it

Nel pomeriggio di sabato 17 maggio, una tartaruga marina della specie caretta caretta è stata individuata in difficoltà a circa un miglio dalla costa di Genova. L’intervento tempestivo ha permesso il recupero dell’animale, che ora è ospitato presso l’acquario cittadino per una serie di accertamenti medici e cure. L’episodio evidenzia ancora una volta le sfide ambientali che affrontano queste specie nel mar Ligure.

Il ritrovamento della tartaruga caretta caretta in mare aperto

L’avvistamento è avvenuto grazie a un diportista che, osservando la tartaruga, ha notato alcuni comportamenti anomali: l’animale si trovava in posizione verticale e sembrava non riuscire a immergersi correttamente. Questi segnali hanno suggerito una condizione di sofferenza, motivando la richiesta di intervento delle autorità competenti. Dopo il recupero, la tartaruga, lunga 43,5 centimetri e larga 42, con un peso di 11,7 chilogrammi, è stata accompagnata all’acquario di Genova per la presa in carico.

Coordinamento e primo intervento

Dal momento del recupero la Capitaneria di porto di Genova ha coordinato le operazioni, lavorando in sinergia con lo staff medico-scientifico dell’acquario, struttura dotata di competenze specifiche nel trattamento di fauna marina. La collaborazione ha permesso di avviare subito un’accurata fase di valutazione dello stato di salute dell’esemplare. La scelta dell’acquario come centro di riferimento risponde alla necessità di monitorare la tartaruga in un ambiente controllato, dove è possibile intervenire con trattamenti mirati.

Le indagini mediche eseguite sulla tartaruga

Nei giorni successivi al soccorso, sono stati eseguiti una serie di accertamenti dettagliati. Gli esami ecografici condotti non hanno evidenziato la presenza di corpi estranei interni, un dato che fa escludere complicazioni da ingestione di oggetti non digeribili in quel momento. Tuttavia, per stabilire con precisione lo stato di salute dell’animale, sono stati effettuati prelievi del sangue e tamponi, attualmente in fase di analisi.

Importanza del monitoraggio

Il monitoraggio laboratoristico rappresenta un passaggio fondamentale per verificare eventuali infezioni o condizioni patologiche non visibili dall’esterno. La valutazione ematochimica contribuirà a definire la risposta clinica e la funzionalità degli organi vitali della tartaruga. Questo tipo di controlli si inserisce in un protocollo di cura che mira alla completa ripresa dell’esemplare prima di pensare a un eventuale rilascio in mare.

La gestione della degenza e la rimozione di materiali plastici ingeriti

Durante la permanenza all’acquario, la tartaruga ha mostrato la capacità di espellere materiale plastico ingerito, un problema purtroppo comune per le specie marine in aree antropizzate come il mar Ligure. La presenza di plastica nell’apparato digerente può causare ostruzioni, danni agli organi interni e stati di malnutrizione negli esemplari. L’espulsione spontanea di questi frammenti è un segnale positivo, indicativo di una buona reazione del corpo agli stimoli e alla gestione della degenza.

Protocolli e supporto veterinario

La rimozione di questi materiali è un obiettivo prioritario nelle cure veterinarie di animali marini in cattività temporanea. Lo staff medico ha messo in atto una serie di protocolli per evitare complicazioni e per mantenere l’animale in condizioni favorevoli. Oltre al trattamento diretto, la presenza di una struttura dedicata come quella dell’acquario di Genova, con esperienza consolidata, consente un supporto costante e un controllo accurato di ogni fase della convalescenza.

L’evento sottolinea ancora un volta la difficile convivenza tra fauna selvatica e rifiuti marini lungo le coste italiane. La gestione di questi episodi passa dalla pronta segnalazione da parte di chi naviga o frequenta il mare, fino alla cura degli animali in strutture specializzate, aspetti che si combinano per salvaguardare la biodiversità locale.

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