Situazione idrica in Italia migliorata a maggio, rimangono criticità al sud e sulle isole maggiori nel 2025

Situazione idrica in Italia migliorata a maggio, rimangono criticità al sud e sulle isole maggiori nel 2025

Le piogge di maggio 2025 hanno migliorato l’umidità del suolo e ridotto la siccità soprattutto al nord Italia, mentre sud e isole maggiori restano a rischio; monitoraggio continuo supporta la gestione delle risorse idriche.
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Le piogge di maggio 2025 hanno migliorato l’umidità e ridotto la siccità soprattutto al nord Italia, mentre al sud e sulle isole maggiori permangono criticità. Monitoraggi costanti e lo scioglimento nevoso supportano la gestione delle risorse idriche in vista dell’estate calda. - Gaeta.it

La recente serie di piogge ha portato un netto miglioramento dell’umidità nel territorio italiano, soprattutto al nord. Maggio ha mostrato precipitazioni più abbondanti rispetto agli ultimi anni, contribuendo a ridurre gran parte della siccità che aveva interessato molte province. Tuttavia, alcune zone del sud e le isole maggiori continuano a soffrire per gli effetti residui della siccità del 2024, rendendo il quadro idrico nazionale eterogeneo. Questo aggiornamento arriva proprio nel mese dedicato alla sensibilizzazione contro desertificazione e siccità.

Le piogge di maggio e l’impatto sulle risorse idriche italiane

Nel mese di maggio 2025, le precipitazioni si sono mantenute su livelli superiori rispetto alla media storica soprattutto nelle regioni del nord, coinvolgendo anche alcune zone del centro. Questa quantità di pioggia ha portato a un rifornimento significativo delle riserve idriche superficiali ed ha contribuito a contenere l’espansione della siccità che aveva caratterizzato lo scorso anno. Al contrario, al sud Italia e sulle isole maggiori le condizioni sono migliorate ma permangono anomalie dovute a periodi prolungati di scarsità pluviometrica registrati nel 2024.

Secondo la Fondazione Cima, la siccità meteorologica, quella direttamente legata alla mancanza di pioggia, è rientrata in gran parte del paese. Questo indicatore è fondamentale per capire la pressione sulle risorse idriche naturali, come fiumi e laghi, e per valutare le esigenze di irrigazione agricola. La situazione attuale suggerisce che, grazie alle ultime piogge, molte aree hanno visto un ritorno a condizioni più stabili, anche se con situazioni diverse da zona a zona.

Monitoraggio continuo: dati aggiornati sulle condizioni di acqua e suolo in italia

Per tenere sotto controllo il quadro idrico italiano, dal 2011 il sito del Sole 24 Ore ospita una pagina curata insieme a Lab24 e Fondazione Cima. Questa pagina riporta dati mensili aggiornati sulle principali variabili ambientali: livelli d’acqua, umidità del terreno, copertura nevosa e temperature, divise per provincia. Grazie a queste misure costanti è possibile osservare con precisione come cambiano nel tempo i fattori che influenzano la disponibilità idrica nazionale.

Questi dati permettono di visualizzare l’andamento delle riserve idriche e di prevedere possibili criticità future anche in relazione al cambiamento climatico. Ad esempio, la misurazione dell’umidità del suolo è utile per comprendere se il terreno riesce a trattenere acqua a sufficienza per la vegetazione e le colture. Nel 2025, queste informazioni sono fondamentali in particolare per aree soggette a stress idrico.

La presenza di copertura nevosa residua nelle zone montane segna un’indicazione importante sul rilascio graduale di acqua nei mesi successivi, che aiuta a mantenere un equilibrio durante i periodi più caldi e secchi. In questo senso, il monitoraggio serve anche ad anticipare i tempi di fusione della neve, utili per la programmazione delle risorse.

Temperature e umidità del suolo: un maggio fresco seguito da una ondata di calore estiva

Maggio 2025 ha registrato temperature globalmente inferiori alla media del periodo, una anomalia soprattutto visibile nelle regioni del nord e parte del centro. Questa fase di clima più fresco ha contribuito a moderare l’evaporazione, mantenendo livelli di umidità migliori nei terreni. Tuttavia, i dati degli ultimi 12 mesi evidenziano un trend più caldo sopra la media storica, confermando che il fresco di maggio è stato un episodio temporaneo.

Da metà giugno si è intensificata la prima ondata di calore estiva in molte regioni italiane. Questi giorni di caldo hanno già iniziato a ridurre l’umidità del suolo, soprattutto in aree dove le piogge scarseggiano o sono lontane nel tempo. Questo andamento fa prevedere un aumento delle necessità irrigue e una possibile ripresa dello stress idrico nelle zone più vulnerabili, specialmente se le piogge non ritornano nelle settimane seguenti.

Le condizioni attuali suggeriscono una forte attenzione nei mesi estivi. La gestione delle risorse idriche e l’osservazione delle temperature rappresentano elementi chiave per contenere l’impatto dell’ondata di calore.

Le condizioni dell’umidità del terreno e la situazione delle nevicate nel 2025

Al momento, gran parte del territorio italiano presenta un’umidità del terreno nei parametri normali, senza criticità ampie. Solo alcune aree del centro-sud manifestano ancora deficit localizzati di umidità. Questi punti sono rilevanti perché segnano le zone dove la vegetazione e le colture possono iniziare a soffrire di mancanza d’acqua, con impatti già visibili nell’agricoltura e nell’ecosistema locale.

La copertura nevosa, che si riduce regolarmente durante la primavera, prosegue il suo processo di scioglimento, ma rimane concentrata nelle aree alpine più elevate. Questa riserva naturale di acqua si scioglierà gradualmente nei mesi estivi, sostenendo i flussi idrici di fiumi e sorgenti. Non a caso, la presenza residua di neve in alta quota è un elemento utile per mantenere un certo equilibrio nell’idrologia delle regioni montane.

La gestione degli effetti dello scioglimento e la sua influenza sui livelli d’acqua sarà determinante per affrontare la stagione calda. Il bilancio delle scorte di neve e la risposta del terreno in termini di infiltrazione e umidità sono osservati con grande attenzione dagli esperti per prevedere eventuali nuovi periodi di siccità.

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