Sindaco di Soverato scrive alla premier Meloni e a Salvini: urgente chiarimento sulle concessioni demaniali per la stagione estiva 2025

Sindaco di Soverato scrive alla premier Meloni e a Salvini: urgente chiarimento sulle concessioni demaniali per la stagione estiva 2025

Il sindaco di Soverato denuncia il blocco delle concessioni demaniali causato dalla sentenza del Tar, che mette a rischio la stagione estiva 2025 e l’economia turistica della Calabria.
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Il sindaco di Soverato lancia un appello urgente alle autorità nazionali e regionali per risolvere l'incertezza sulle concessioni demaniali, che rischia di bloccare la stagione turistica estiva 2025 e di danneggiare l'economia locale. - Gaeta.it

La delicata situazione delle concessioni demaniali nelle località di mare calabresi, tra cui Soverato, spinge il sindaco a scrivere una lettera aperta ai vertici nazionali e regionali. La stagione estiva 2025 rischia di restare senza regole certe, con ripercussioni pesanti su imprese, lavoratori e l’intera economia locale. Il blocco delle concessioni provocato da una sentenza del Tar e le procedure di gara avviate dal Comune hanno innescato un clima di incertezza difficile da gestire.

Il nodo della sospensione delle concessioni demaniali e la sentenza del tar

Da gennaio 2025 il Comune di Soverato ha dovuto adeguarsi alla legge dello stato, in particolare all’articolo 1 del decreto legge 131 del 2024. Questa norma ha escluso le proroghe automatiche delle concessioni demaniali, obbligando l’amministrazione ad aprire le gare pubbliche per assegnare i tratti di spiaggia alle imprese balneari. Ma il Tar ha annullato tutte le concessioni finora rilasciate, creando una situazione di vuoto giuridico.

Il sindaco Daniele Vacca spiega che la decisione del tribunale è arrivata a ridosso della stagione estiva, senza offrire alternative. Così l’attività di aziende e lavoratori legati al turismo balneare rischia di bloccarsi del tutto. Questo settore rappresenta una fetta importante dell’economia cittadina, con decine di imprenditori e centinaia di famiglie coinvolte. L’annullamento delle concessioni impedisce di garantire servizi ai turisti e mette a rischio la sopravvivenza di molte realtà locali.

L’assenza di proroghe implicava già procedure complesse ma avviate dal Comune, che però ora si trova senza riferimento chiaro. Le gare dovevano regolamentare la situazione, ma il verdetto del Tar le ha di fatto congelate. Il risultato è una situazione di caos giuridico e operativo, che rischia di tirare il freno a mano sull’intera stagione turistica.

Le conseguenze sociali ed economiche per soverato e i comuni costieri

Soverato non è l’unico comune calabrese a sentirsi schiacciato da questa impasse. Molte località sulla costa vivono di turismo balneare e le famiglie che lavorano nel settore si trovano improvvisamente senza certezze. L’effetto domino può estendersi ai fornitori, ai lavoratori stagionali e a tutte le attività collegate. La stagione estiva resta il periodo chiave per il reddito della città.

Il sindaco Vacca descrive una condizione di “assoluta incertezza e instabilità”, dove tutto rischia di fermarsi. La disposizione normativa che elimina le proroghe ha imposto una svolta veloce, ma senza un quadro chiaro si crea solo disagio. L’economia di Soverato poggia da anni anche sul lavoro dei balneari, che offrono servizi, sicurezza e sostegno a migliaia di turisti ogni estate. Bloccare questo meccanismo significa bloccare larga parte della vita quotidiana e produttiva locale.

Il rischio è che a causa del vuoto normativo molte aziende non possano regolarmente aprire, provocando effetti a catena su tutta la comunità. Il conflitto tra decisioni giuridiche e gestione pratica del territorio mette gli amministratori locali in difficoltà nel trovare soluzioni rapide e credibili. La pressione aumenta mentre l’estate avanza.

L’appello del sindaco a premier meloni, ministro salvini e presidente occhiuto

Di fronte al rischio di una paralisi duratura, il sindaco di Soverato si è rivolto direttamente alle più alte cariche governative e regionali. La lettera aperta chiede a Giorgia Meloni e Matteo Salvini un intervento che chiarisca la linea da adottare sulle concessioni demaniali, così da permettere agli enti locali di agire con indicazioni precise. La confusione normatica al momento impedisce una risposta efficace.

A Roberto Occhiuto, presidente della regione Calabria, Vacca chiede di rappresentare la voce dei comuni costieri nelle sedi istituzionali, sostenendo iniziative che possano garantire continuità al sistema turistico. Serve un confronto che tenga conto delle peculiarità del territorio e delle esigenze di chi lavora sul campo.

Al prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa il sindaco rivolge un appello a vigilare sull’ordine pubblico, evitando tensioni sociali che potrebbero nascere in una situazione di forte disagio. Inoltre chiede di avviare un dialogo diretto con gli enti locali, gestendo così insieme la situazione emergenziale.

Il documento del sindaco esprime un sentimento di impotenza, ma anche la volontà di trovare una via d’uscita. Se non arriveranno risposte, Vacca avverte che sarà costretto a considerare misure estreme con l’interruzione delle attività balneari.

Possibili sviluppi e scenari nella gestione delle concessioni demaniali nel 2025

La questione delle concessioni demaniali ormai da anni si presenta complessa in molte parti d’Italia, con continui contrasti tra normativa europea, leggi nazionali e decisioni giudiziarie. In Calabria, la tensione si è intensificata nel 2025 dopo l’applicazione delle nuove norme che hanno cancellato l’automatismo delle proroghe.

Se i chiarimenti richiesti alle autorità non arriveranno presto, la stagione estiva subirà forti ripercussioni. Le aziende non avranno la certezza giuridica per investire o aprire, mentre i lavoratori si troveranno a dover affrontare uno stop forzato. Non solo i singoli comuni, ma tutto il turismo regionale rischia di perdere competitività e attrattiva.

La situazione invita a ripensare i meccanismi con cui vengono rilasciate e gestite le concessioni lungo le coste italiane. In assenza di un quadro stabile, il rischio è di dover affrontare ogni anno crisi simili, con conseguenze pesanti sull’occupazione e sull’economia. I prossimi mesi saranno cruciali per definire un equilibrio tra regole e tutela delle attività produttive lungo il mare.

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