Nel cuore del Vomero, a Napoli, Simone Ciancio ha imboccato una nuova strada lasciando l’attività nel settore delle pelli per lanciarsi in un progetto ristorativo che valorizza la pizza fritta e la cucina tipica locale. La sua proposta offre una pizza e una bibita a 12 euro, un prezzo definito “democratico” che punta a coinvolgere i clienti nel segno della tradizione partenopea. Questa iniziativa prende forma dall’esperienza maturata con l’antica pizzeria De’ Figliole, storica apertura risalente al 1860 nel Borgo Antignano. Qui Simone e la sua famiglia stanno definendo una nuova identità tra pizzeria, trattoria e friggitoria.
Dal vecchio lavoro al cuore della ristorazione napoletana
Simone Ciancio ha lasciato il mondo imprenditoriale delle pelli per dedicarsi completamente alla ristorazione. La nuova esperienza prende avvio dal luogo simbolo della passaione familiare per la pizza fritta: la pizzeria De’ Figliole, fondata nel 1860 e nota nel quartiere Borgo Antignano. Il progetto, battezzato con il nome “Simone Ciancio Experience”, ha l’obiettivo di ampliare l’offerta tradizionale di pizza fritta, includendo nel menu pizze classiche e piatti tipici della cucina napoletana, dal primo al dolce.
Una nuova identità tra friggitoria trattoria e pizzeria
L’esperienza si declina nella trasformazione della storica attività in un format articolato che combina friggitoria, trattoria e pizzeria. Simone racconta che il nome rappresenta un modo per mettere al centro la pizza fritta, simbolo della vecchia pizzeria, ma con una visione più allargata, capace di attrarre clienti con piatti autentici e prezzi accessibili, come la pizza con bibita a 12 euro.
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Un’impresa a gestione familiare con radici profonde nel territorio
La nuova impresa coinvolge tutta la famiglia Ciancio in un lavoro che dal Vomero si estende fino a Forcella grazie a un legame stretto con la tradizione locale. Simone è coadiuvato dalla moglie Patrizia Apetino, che opera anche nella sede storica nel Rione Forcella, e dai figli Anna, Gennaro e Alessandra. A completare l’organico c’è la madre Annamaria e uno staff di cuochi e collaboratori dedicati.
Il locale di Largo Antignano è inserito tra botteghe tradizionali e offre circa 90 coperti. La carta vini si contraddistingue per una selezione attenta ma contenuta: 20 etichette scelte per qualità e abbinamento con i piatti della casa. La strategia commerciale punta su una “pizza democratica”, cioè dal prezzo contenuto, che possa incontrare gusti e disponibilità diverse.
Un supporto esterno è arrivato da Vincenzo Castaldi, esperto di comunicazione, che ha collaborato con la famiglia per definire un’identità nuova e coerente al nuovo percorso.
Locali ampliati per una proposta più articolata
L’espansione fisica dei locali, con l’acquisizione di due spazi adiacenti alla friggitoria, ha permesso di dar vita a un ambiente più ampio e articolato, capace di ospitare diverse anime della cucina napoletana sotto un’unica gestione familiare.
Tecniche di preparazione per una pizza digeribile e fedele alla tradizione
Uno degli elementi distintivi della proposta è l’attenzione alla qualità e alla digeribilità della pizza. Simone si dedica a un impasto ottenuto con una lievitazione naturale di almeno 36 ore, fattore che rende il prodotto più leggero e fragrante. Per la pizza fritta, la percentuale di idratazione è al 70%, e si impiega una farina tipo 1 che contiene più fibra rispetto a quella raffinata. Questo garantisce un risultato più equilibrato e meno pesante, pur mantenendo il sapore e la consistenza tipici.
Ciancio sottolinea la volontà di non abbandonare la storia della famiglia ma di impegnarsi in una sorta di differenziamento, ampliando l’offerta mantenendo al centro la pizza fritta. Il nuovo progetto unisce tradizione e innovazione in modo da accontentare clienti abituali e nuovi, rispondendo ad esempio alle richieste di chi preferisce una pizza classica o un piatto di pasta.
Specialità menu: pizza fritta, montanara, padellini e piatti tipici napoletani
Il menù riserva spazio a specialità storiche della gastronomia napoletana. La pizza fritta si presenta nelle versioni classiche ma anche creative, come la montanara e la frittatina, a cui si aggiunge un’interessante variante alla Nerano, con pepe e lime che arricchiscono il gusto. Altro piatto degno di nota è il “padellino dello chef”, una pizza piccola cotta al vapore e in forno statico, guarnita con stracciata di bufala, pomodoro secco e acciuga.
Gli amanti delle pizze tradizionali trovano la pizza Sant’Antonio: una marinara con passata di pomodoro e fettine di salame piccante, un abbinamento saporito e che rispetta la classicità partenopea.
La parte della trattoria propone piatti della tradizione robusta di Napoli, come la parmigiana di melanzane, la pasta e patate, la genovese e lo scarpariello. Paccheri con pomodorini verdi e peperoncini completano la proposta, accompagnati da dolci fatti in casa come gli straccetti crema e amarena, sempre tra i più richiesti.
Simone Ciancio, così, porta avanti una storia familiare fatta di sapori autentici e una formula capace di inserirsi nel tessuto gastronomico napoletano a un prezzo accessibile. Una sfida che vuole guardare al passato senza perdere il passo con i nuovi gusti e le esigenze dei clienti di oggi.