Silenzio del Comune di Latina sul dimensionamento scolastico: le accuse della Gilda Insegnanti

Silenzio del Comune di Latina sul dimensionamento scolastico: le accuse della Gilda Insegnanti

Il dibattito sul dimensionamento scolastico a Latina si intensifica, con preoccupazioni per la mancanza di trasparenza e il rischio di fusioni che potrebbero compromettere l’istruzione locale.
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Silenzio del Comune di Latina sul dimensionamento scolastico: le accuse della Gilda Insegnanti - Gaeta.it

Il dibattito sul futuro del sistema scolastico nella città di Latina si intensifica, e a sollevare interrogativi è la coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti, Patrizia Giovannini. Secondo quanto riportato, un preciso disegno politico motiva il silenzio dell’amministrazione comunale riguardo al piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2025/26. Con rincari di istituti e riorganizzazioni in vista, i dirigenti scolastici e i sindacati si esprimono preoccupati per la mancanza di trasparenza nelle decisioni.

Il ruolo del comune nella fusione degli istituti

Giovannini denuncia il fatto che la fusione degli istituti comprensivi Don Milani e Vito Fabiano è stata proposta direttamente dall’amministrazione comunale di Latina. Come conseguenza, il Comune ha mantenuto un profilo basso, evitando di prendere posizione contro il piano di dimensionamento, mentre altri comuni, quali Viterbo e Terracina, hanno presentato ricorsi al Tar per opporsi a simili riorganizzazioni. Questo comportamento suscita interrogativi sulle reali intenzioni del Comune e sulle eventuali conseguenze per il sistema educativo locale.

Non si tratta semplicemente di un cambiamento organizzativo; il rischio è quello di compromettere strutture educative storiche che servono come punti di riferimento per gli studenti e le loro famiglie. L’opposizione ad accorpamenti scolastici e la richiesta di maggiore trasparenza diventano pertanto cruciali per garantire diritto all’istruzione di qualità nella regione.

Le implicazioni per il dimensionamento futuro

La coordinatrice della Gilda Insegnanti evidenzia che l’amministrazione comunale di Latina ha già in mente altre misure per il prossimo piano di dimensionamento relativo al 2026/27, in particolare per quanto riguarda il possibile accorpamento di ulteriori istituti. Con i primi due istituti, Don Milani e Vito Fabiano, come battistrada, altri enti potrebbero subire lo stesso trattamento, creando un effetto domino. Tra i casi citati ci sono le scuole in Q4 e Q5, e l’istituto di Borgo Sabotino, evidenziando una disattenzione nei confronti del principio di territorialità, fondamentale per il mantenimento della continuità educativa e del supporto alle comunità locali.

Giovannini sottolinea l’urgenza di avere un dialogo più ampio e costruttivo per affrontare le preoccupazioni legate a queste fusioni e a come possano riflettersi sulla qualità e sull’accesso all’istruzione per gli studenti. Secondo lei, il ruolo di tutti gli attori coinvolti dovrebbe garantire il rispetto delle linee guida concordate a livello regionale.

La trasparenza e il confronto con gli stakeholder

Una delle problematiche principali sollevata da Giovannini riguarda la mancanza di un dibattito aperto sulle scelte riguardanti il dimensionamento scolastico. Nonostante esista un osservatorio provinciale che dovrebbe includere rappresentanti di enti locali, dirigenti scolastici e sindacati di categoria, un solo incontro è stato organizzato per discutere di questi temi. Questo porta a riflessioni su quanto le decisioni legislative possano essere influenzate da una partecipazione limitata e su quanto questo atteggiamento possa risultare problematico per l’efficienza della rete scolastica.

Il dimensionamento rappresenta un’operazione con effetti a lungo termine dal punto di vista sociale e territoriale. È essenziale che tutti coloro che vi partecipano siano ben consapevoli delle norme e delle linee guida stabilite, e soprattutto che svolgano il proprio lavoro con un’ottica che tenga in considerazione il benessere di alunni e comunità.

Le prospettive a lungo termine per la scuola di Latina

Giovannini mette in guardia sulle conseguenze che il recente decreto 127/2023, che prevede il taglio di ben 53 autonomie nel Lazio, potrebbe avere per la rete scolastica di Latina. Secondo la coordinatrice, non vi sono attualmente istituti considerabili come sottodimensionati, il che pone interrogativi legittimi sulla necessità d’intraprendere tale percorso di razionalizzazione. La Gilda Insegnanti chiede quindi che gli enti locali facciano fronte comune per difendere le scuole e il diritto allo studio in un contesto che rischia di penalizzarle ulteriormente.

In un panorama educativo in evoluzione, la questione del dimensionamento scolastico a Latina rappresenta un nodo centrale che merita attenzione e un intervento consapevole da parte di tutti gli attori coinvolti.

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