La mostra fotografica “silence is a gift” di ciro battiloro è ospitata nella galleria al blu di prussia a napoli fino al 13 settembre. L’evento, promosso dalla fondazione mannajuolo e curato da maria savarese, gode del patrocinio delle celebrazioni napoli 2500 del comune. La rassegna si concentra su immagini tratte da progetti realizzati dal fotografo napoletano tra il 2015 e il 2021 in varie zone del sud italia, offrendo uno sguardo intenso sulla vita quotidiana e sulle storie delle persone che abitano questi luoghi.
La genesi della mostra e il legame con il libro
“silence is a gift” prende il titolo dall’omonimo libro pubblicato nel 2024 dalla casa editrice chose commune con sede a marsiglia. Il volume ha ottenuto una menzione speciale in quanto finalista al paris photo aperture photobook award. Questa pubblicazione raccoglie gli esiti di una lunga ricerca di battiloro sulle comunità del sud italia. La mostra al blu di prussia riprende questo lavoro, ma presenta anche elementi inediti e consente al pubblico napoletano di apprezzare da vicino una selezione significativa delle fotografie.
Un viaggio in tre luoghi significativi
battiloro ha concentrato la sua attenzione su tre zone particolari: il rione sanità a napoli, il quartiere di santa lucia a cosenza e torre del greco. Questi ambienti costituiscono tre capitoli di una trilogia fotografica dedicata a raccontare, attraverso volti e contesti, la realtà dei luoghi e delle persone che li popolano. Le immagini mettono in scena storie di ferite mai completamente guarite e di memorie persistenti, tradotte attraverso lo sguardo del fotografo che si è avvicinato con discrezione e rispetto a chi ha voluto raccontare la propria esistenza.
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I soggetti ritratti e il rapporto con battiloro
Tra le fotografie esposte, si trovano ritratti di uomini del sud italia, catturati senza artifici. battiloro ha creato un legame con loro, entrando nelle case, partecipando alla quotidianità delle famiglie. Questo approccio ha permesso di cogliere momenti di vita intima, momenti carichi di autenticità e fragilità. La relazione instaurata con i soggetti ha fatto sì che le immagini riflettessero più di una semplice cronaca visiva: diventano un racconto emotivo e umano.
Narrazione e dignità
Questa vicinanza rende le fotografie parte di una narrazione più vasta, che non si limita a documentare, ma testimonia la presenza viva di persone segnate da un passato complesso. La delicata rappresentazione punta a far emergere la dignità e la forza di chi resiste, pur portando sulle spalle tracce di sofferenza spesso invisibili a uno sguardo superficiale.
L’inclusione delle fotografie da le petit souffle e il riconoscimento internazionale
Oltre ai tre progetti principali della trilogia, la mostra include per la prima volta a napoli una selezione di scatti da “le petit souffle“. Quest’ultimo è un lavoro realizzato durante la residenza di battiloro al festival planche contact a deauville, in francia, nel 2022. In questo contesto, il fotografo ha seguito la vita dei pescatori nelle località di honfleur e trouville, ritratti nei loro ambienti di lavoro e durante le attività quotidiane in barca.
Un premio prestigioso
“le petit souffle” ha ottenuto il prix du public tremplin jeunes talent, un riconoscimento importante che sottolinea il valore di questo progetto al di fuori dell’ambito italiano. La presenza di queste fotografie nella mostra napoletana arricchisce il percorso espositivo, offrendo un confronto tra realtà diverse ma accomunate dall’attenzione verso le storie umane legate a luoghi specifici e alle attività tradizionali che li caratterizzano.
La mostra “silence is a gift” propone così un racconto articolato e in più momenti toccante, dedicato a luoghi poco osservati e a persone che spesso restano ai margini. Grazie all’impegno di battiloro e della fondazione mannajuolo, queste immagini ora trovano spazio per un pubblico più ampio, entrando nel dibattito culturale e sociale della città di napoli e non solo.