La sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia resta una questione urgente e reale. Ogni giorno si registrano incidenti, feriti e fatalità, un bilancio che pesa sulla coscienza collettiva e richiede risposte concrete. La CONFSAL, presente con la sua delegazione in piazza del Plebiscito a Napoli durante la Giornata del Lavoro, ha rilanciato un appello forte per trasformare la sicurezza da promessa formale in pratica quotidiana. La voce di Rosalba La Fauci, vice segretario nazionale della CONFSAL, segna il tono di un impegno da proseguire senza sosta.
Un bollettino di incidenti che non può più essere ignorato
Ogni giorno in Italia si verificano incidenti sul lavoro, con numeri che fotografano una situazione grave e inaccettabile. Feriti e morti compaiono regolarmente sulle cronache, ma troppo spesso le risposte restano insufficienti. A Napoli, la CONFSAL ha voluto richiamare l’attenzione su questa emergenza, sottolineando che la sicurezza non deve limitarsi a parole o a discorsi simbolici del primo maggio. Rosalba La Fauci ha parlato di un “bollettino di guerra” che caratterizza i luoghi di lavoro del Paese e ha chiesto che, a fronte di tante parole, arrivino fatti concreti. Nei suoi interventi, la vice segretaria ha evidenziato che la sicurezza deve essere una realtà quotidiana, verificabile e non più solo una promessa.
Il peso della dignità del lavoro
Con la situazione attuale, infatti, si rischia non solo di mettere a repentaglio la vita dei lavoratori ma anche di tradire la dignità del lavoro stesso. L’attenzione sulle tragicità legate agli incidenti sul lavoro è tornata così al centro del dibattito pubblico, portando alla luce quanto la prevenzione e i controlli si siano rivelati insufficienti negli anni recenti.
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La richiesta di un impegno strutturale e controlli costanti
Il tema della sicurezza non è solo una questione simbolica per la CONFSAL, ma un impegno che va mantenuto tutto l’anno. Nel corso della manifestazione, La Fauci ha ribadito con forza la necessità di un approccio serio e strutturale che coinvolga tutti gli attori in causa. Ha chiesto controlli reali e frequenti, formazione continua per lavoratori e datori di lavoro, e soprattutto responsabilità precise per chi opera nei vari ambiti produttivi.
Secondo la CONFSAL, la sicurezza non deve essere vista come un costo da ridurre nel bilancio aziendale, bensì come un valore da tutelare a ogni costo. La vita di chi lavora pesa più di qualunque profitto, ha sottolineato la dirigente sindacale. Per evitare nuovi incidenti, serve una collaborazione forte tra le parti sociali, i governi locali e nazionali, e le autorità competenti. Senza un sistema condiviso e vigile, i rischi resteranno una minaccia costante.
Formazione e cultura della sicurezza
La formazione diventa centrale in questo quadro. Non basta predisporre norme, occorre che ogni lavoratore conosca i rischi, sappia come prevenirli e impieghi regole di sicurezza in modo quotidiano. Il sistema dei controlli deve impedire il dilagare di superficialità o comportamenti irresponsabili ai quali si accomuna spesso la maggior parte degli incidenti.
La proposta di un piano nazionale con investimenti mirati e assunzione di ispettori
La CONFSAL chiede un piano nazionale che punti su investimenti diretti, rafforzamento degli organici degli ispettori e misure stringenti di prevenzione e sanzioni. Rosalba La Fauci ha spiegato che servono strumenti tangibili e la volontà di fermare l’indifferenza che finora ha caratterizzato tutta la materia. Il piano dovrà contemplare la capacità di prevenire ogni rischio possibile, intervenendo nelle fasi di controllo e vigilanza con decisione.
L’assunzione di ispettori esperti e in numero adeguato è tra i nodi principali per garantire un monitoraggio effettivo sui luoghi di lavoro. Solo così si riuscirà a individuare criticità, scoraggiare comportamenti pericolosi e applicare sanzioni coerenti nei confronti di chi viola le normative. Un sistema di sanzioni severo, senza ambiguità, rappresenta uno strumento indispensabile per spingere aziende e lavoratori a rispettare davvero le regole.
Sicurezza come diritto fondamentale
La denuncia di La Fauci va oltre i numeri. Ha ricordato che senza sicurezza il lavoro perde dignità e quella serenità che permette a chi opera quotidianamente di tornare a casa senza paure. La sicurezza è un diritto che deve essere applicato in ogni ambiente lavorativo, senza eccezioni.
Risorse governative e educazione alla sicurezza nelle scuole
Nel corso dell’evento sono stati citati anche i fondi annunciati dal governo destinati ad aumentare gli investimenti sulla sicurezza sul lavoro. La Fauci ha riconosciuto che ogni risorsa in più rappresenta un passo avanti, soprattutto se approcciata con responsabile consapevolezza da parte dell’INAIL. Fondi aggiuntivi permettono di assicurare strumenti, formazione e presidi più efficaci nelle aziende di ogni dimensione.
Non a caso, la CONFSAL punta anche a coltivare la cultura della sicurezza fin dalle scuole, integrando temi di educazione civica che sensibilizzino le nuove generazioni. Questa attenzione è vista come la base per un cambiamento profondo e duraturo nei comportamenti dei lavoratori futuri.
La proposta sindacale non è legata a schieramenti politici, ma si concentra sull’interesse primario di chi lavora ogni giorno. Gli interventi sulla sicurezza devono superare le divisioni politiche, puntando a garantire condizioni certe e tutelate, capaci di ridurre gli incidenti e difendere la vita dei lavoratori.
Napoli, 1 maggio 2025, resta così un punto di partenza per un impegno più assoluto e concreto, fatto di azioni precise e non solo di parole. I dati sugli incidenti non possono più tollerare ritardi o superficialità.