Si è concluso il progetto “il filo che unisce” tra le scuole di ovindoli e bazzano con un evento a bazzano

Si è concluso il progetto “il filo che unisce” tra le scuole di ovindoli e bazzano con un evento a bazzano

Il progetto “il filo che unisce” ha coinvolto le scuole dell’infanzia di Bazzano e Ovindoli, promuovendo lettura, scambio di messaggi e collaborazione tra bambini con il sostegno delle istituzioni locali in Abruzzo.
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Il progetto educativo “Il filo che unisce” ha coinvolto per un anno le scuole dell’infanzia di Bazzano e Ovindoli (Abruzzo), promuovendo la lettura e lo scambio di messaggi tra i bambini per favorire comunicazione, empatia e collaborazione tra le due comunità. - Gaeta.it

Il 14 maggio si è chiuso un ciclo di attività scolastiche che ha coinvolto i bambini delle scuole dell’infanzia di Bazzano, frazione di L’Aquila, e Ovindoli, nel cuore dell’Abruzzo. Il progetto “il filo che unisce” ha accompagnato per un anno due istituti di due comuni diversi, favorendo interazioni dirette tra i piccoli studenti. Il percorso si è focalizzato sull’uso della lettura e dello scambio di messaggi, incentivando uno scambio culturale e sociale tra le due realtà. L’evento finale ha raccolto insegnanti, operatori scolastici, amministratori locali e naturalmente le famiglie, testimoni di un’esperienza che ha guardato oltre i confini territoriali.

Il progetto educativo tra ovindoli e bazzano: obiettivi e attività svolte

La scuola dell’infanzia di Bazzano, appartenente all’istituto comprensivo Paganica, e quella di Ovindoli, parte dell’istituto comprensivo San Demetrio-Rocca di Mezzo, hanno dato vita a un progetto condiviso durato un anno intero. I bambini hanno preso parte a una serie di iniziative pensate per stimolare la comunicazione e la collaborazione attraverso le parole e i libri. Le insegnanti hanno guidato attività di lettura in classe, proponendo testi selezionati che sono diventati punti di partenza per il dialogo tra le due scuole. Parallelamente, i bambini si sono scambiati lettere e messaggi scritti con parole semplici, ma carichi di significato, segnando così un contatto personale e tangibile tra piccoli coetanei.

Libri e messaggi come strumenti di comunicazione

Questa pratica ha favorito lo sviluppo dell’empatia e della capacità di ascolto, creando un ponte comunicativo che ha unito due realtà distanti. I libri hanno rappresentato un elemento centrale del progetto, non solo come strumenti di lettura condivisa ma anche come messaggeri di cultura e amicizia. La collaborazione tra insegnanti ha permesso di progettare un percorso coerente e inclusivo, capace di coinvolgere tutti i bambini, anche quelli con maggiori difficoltà. Il progetto “il filo che unisce” ha così dimostrato come l’educazione possa andare oltre la semplice trasmissione di conoscenze, invitando i bambini a costruire rapporti significativi con pari.

L’evento conclusivo a bazzano: un momento di festa e confronto

La giornata del 14 maggio a Bazzano ha fatto da cornice all’evento conclusivo del progetto. La scuola locale ha ospitato bambini, famiglie, e rappresentanti delle istituzioni, che hanno seguito con interesse e partecipazione la presentazione finale. I piccoli protagonisti hanno condiviso con entusiasmo le proprie esperienze, raccontando ciò che avevano imparato e mostrando come fosse cresciuto il loro legame con i coetanei di Ovindoli. Momenti di lettura collettiva, scambio di messaggi e giochi strutturati hanno animato la mattinata.

Il prestito della BiblioAllegra e il valore del libro

Inoltre i bambini hanno ricevuto in prestito temporaneo i libri della BiblioAllegra, una biblioteca itinerante ideata per avvicinare i giovani lettori ai testi che hanno sfogliato e amato durante l’anno. Questi libri saranno conservati nelle loro case e riconsegnati dopo una scadenza stabilita con le insegnanti. Questo gesto ha permesso di rafforzare il valore del libro non solo come oggetto ma come legame fra le famiglie e la scuola. Durante l’evento hanno assistito anche i dirigenti scolastici Damiano Lupo e Antonio Lattanzi, oltre all’assessore del Comune di Ovindoli, Leonello Scorrano, i quali hanno mostrato apprezzamento per il lavoro fatto e per l’impatto positivo sulla comunità scolastica.

Il ruolo delle istituzioni e della comunità nella valorizzazione del progetto

Il sostegno delle istituzioni locali è stato fondamentale per permettere la realizzazione di un’iniziativa che coinvolge due territori distinti. Il Comune di Ovindoli si è attivato per assicurare la presenza di rappresentanti dell’amministrazione, sottolineando l’importanza di esperienze scolastiche capaci di rafforzare il senso di appartenenza e la conoscenza reciproca tra i giovani abitanti delle due zone. La partecipazione di figure come l’assessore Leonello Scorrano e dei dirigenti scolastici ha evidenziato un interesse concreto verso progetti di inclusione e collaborazione che possano durare nel tempo.

La comunità scolastica come motore dell’iniziativa

La comunità scolastica si è mostrata aperta e ricettiva, con insegnanti che hanno dedicato tempo alla preparazione e alla gestione delle attività. Il lavoro di squadra e l’impegno di educatori e alunni hanno garantito la buona riuscita di ogni fase, portando avanti un percorso che ha previsto anche la gestione logistica della biblioteca itinerante. Nel complesso, questa esperienza dimostra come la scuola possa essere luogo di incontro e crescita anche oltre le mura dell’aula, raggiungendo figli e famiglie attraverso iniziative che uniscono apprendimento e socialità.

L’attenzione puntata sulla comunicazione, le letture condivise e lo scambio di messaggi hanno contribuito a rafforzare legami duraturi. Le esperienze vissute dai bambini continueranno a influire sul loro modo di relazionarsi con gli altri, anche in contesti differenti. La chiusura ufficiale del progetto con l’evento a Bazzano sembra rappresentare un momento di partenza per ulteriori collaborazioni tra le scuole dell’Abruzzo interno, facendo emergere la capacità delle realtà locali di progettare e realizzare iniziative culturali e didattiche sul territorio.

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