La città di Bari ha ospitato un evento intenso e significativo rivolto al futuro della finanza e della contabilità. Per due giorni, studiosi, professionisti e responsabili politici si sono confrontati sull’evoluzione necessaria di questi settori, con l’obiettivo di connetterli a modelli di sviluppo sostenibile e rigenerativo. L’incontro ha segnato un momento di riflessione e confronto su come ridefinire le priorità finanziarie e contabili nell’era della sostenibilità.
La finanza al servizio di modelli di crescita sostenibile
La professoressa Candida Bussoli, direttrice del Dipartimento di management, finanza e tecnologia dell’università Lum, ha sottolineato l’urgenza che la finanza cambi direzione. Ha spiegato come sia necessario riorientare le risorse verso forme di crescita che non si limitino al profitto immediato ma puntino a un impatto positivo nel lungo termine, capace di rigenerare le comunità e l’ambiente. Questa ridefinizione delle priorità non è solo un concetto teorico ma una sfida concreta, che richiede un impegno serio da parte di chi governa le risorse economiche e finanziarie.
Un aspetto cruciale sta nell’adeguare i modelli esistenti e i meccanismi di controllo a questi nuovi obiettivi. In questo senso la finanza deve assumere un ruolo di promozione di investimenti responsabili, capaci di mettere al centro il valore sociale e ambientale, accanto a quello economico. Serve quindi non solo un cambio di mentalità ma l’introduzione di strumenti concreti per misurare e rendicontare questi impatti.
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Strumenti per la misurazione dell’impatto sociale e ambientale
L’adeguamento richiede metodi di valutazione innovativi e trasparenti, che permettano di coniugare redditività economica con responsabilità ambientale e sociale.
La svolta normativa europea e il ruolo dei bilanci aziendali
Negli ultimi anni, la finanza e la contabilità stanno vivendo una trasformazione silenziosa, ma cruciale. Tra i fattori più significativi c’è la Corporate Sustainability Reporting Directive , una normativa imposta dall’Unione europea che obbliga migliaia di imprese a fornire bilanci dettagliati sugli impatti ambientali e sociali delle loro attività.
Questo cambiamento rende necessario un nuovo approccio ai processi di rendicontazione. I bilanci non possono più limitarsi a illustrare solo dati finanziari tradizionali, ma devono raccontare la “verità del mondo”, cioè come un’impresa impatta realmente sul contesto che la circonda. Ciò significa inserire in modo trasparente le conseguenze ambientali e sociali delle attività economiche, obbligando aziende e stakeholder a confrontarsi con temi di responsabilità diretta e indiretta.
Impatti della csrd sulle competenze finanziarie
Questo quadro legislativo impone un aggiornamento significativo dei saperi e delle competenze nel campo contabile e finanziario, rendendo indispensabile un dialogo stretto tra mondo accademico, imprese e policy maker.
Le sfide italiane tra piccole e medie imprese e l’educazione finanziaria
L’Italia, con la sua conformazione economica dominata da piccole e medie imprese, affronta una doppia sfida. Da un lato deve acquisire e diffondere un nuovo linguaggio che permetta di interpretare e applicare le normative legate alla sostenibilità. Dall’altro, è chiamata a comprendere la portata politica e sociale di questi cambiamenti.
Non è solo una questione di tecnicismi o obblighi formali: qui si tratta di modificare la cultura d’impresa in modo profondo, non solo per allinearsi alle direttive europee, ma per contribuire a un cambiamento più ampio. Le aziende devono riuscire a leggere i propri bilanci non solo come uno strumento di controllo economico, ma anche come una testimonianza delle loro responsabilità ambientali e sociali.
Il ruolo di università e centri di ricerca
In questo scenario, università e centri di ricerca hanno un ruolo centrale. Devono fornire formazione, sviluppare studi e proposte di metodo capaci di anticipare le necessità del mercato e della società. Solo così sarà possibile supportare le realtà produttive italiane nella transizione verso un modello di sviluppo sostenibile e consapevole.