La Sapienza di Roma ospita il 24 maggio l’ultimo appuntamento del ciclo musicale “Chitarre del Mediterraneo”, dedicato alle sonorità che connettono Italia e Spagna. Il chitarrista romano Gian Marco Ciampa, noto per la sua attività nel repertorio classico contemporaneo, si esibirà nell’aula magna dell’università alle ore 17.30 con un programma che ripercorre diversi stili e periodi storici della musica per chitarra, mettendo in evidenza la ricchezza culturale e tecnica dello strumento.
Il contesto del ciclo chitarre del mediterraneo e la collaborazione culturale
Il ciclo nasce da un progetto a cura di Pablo Sáinz-Villegas con l’intento di valorizzare le tradizioni musicali di Spagna e Italia attraverso la chitarra classica, strumento che in questi paesi ha radici profonde. L’iniziativa è realizzata dall’Istituzione Universitaria dei Concerti insieme all’Instituto Cervantes, che promuovono scambi culturali e artistici tra i due paesi. L’evento finale alla Sapienza rappresenta un momento di sintesi in cui si unisce pubblico, storia e musica in un contesto accademico.
La scelta di Gian Marco Ciampa come interprete testimonia anche l’attenzione verso giovani talenti emergenti, riconosciuti a livello internazionale. Ciampa è infatti uno dei chitarristi italiani con il maggior numero di premi vinti, oltre quaranta, tra concorsi nazionali e internazionali. Questa collaborazione offre così l’occasione per valorizzare l’eredità musicale mediterranea con un occhio al presente, attraverso una proposta che passa dalla musica romantica fino a composizioni più recenti.
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Un programma che attraversa epoche e culture attraverso la chitarra
La scaletta proposta da Ciampa comprende capolavori di autori che rappresentano sia la tradizione europea che i suoni latinoamericani. Si parte dalle Variazioni su un tema di Cabezon di Manuel Maria Ponce, compositore messicano del XX secolo noto per aver fuso la musica popolare messicana con quella classica europea. Ponce, amico del celebre Andrés Segovia, compose queste variazioni poco prima della sua morte nel 1948, offrendo un esempio di musica che travalica confini e stili.
Segue un altro brano emblematico della musica sudamericana per chitarra, la Suite Populaire Brasilienne di Heitor Villa-Lobos, che trasporta l’ascoltatore tra ritmi e melodie brasiliane. La prima parte del concerto si chiude con la “Fantasia” di Francisco Tarrega, figura chiave della chitarra spagnola, che in questo pezzo rielabora temi tratti da “La Traviata” di Verdi, fondendo così la tradizione lirica italiana con il linguaggio chitarristico iberico.
La seconda parte del concerto e le diverse sfumature della chitarra classica
La seconda metà del concerto inizia con una composizione romantica di Giulio Regondi, uno dei pochi compositori di musica romantica per chitarra. Il suo pezzo “Introduction et Caprice op.23” è ispirato al Rondò Capriccioso di Felix Mendelssohn, e riflette il virtuosismo e la finezza della scrittura per chitarra nel XIX secolo. Regondi è noto per il suo stile che combina tecnica avanzata e sensibilità melodica.
Proseguendo, Ciampa eseguirà il “Choro de Saudade” del paraguaiano Agustín Barrios, compositore e chitarrista di notevole rilievo nel panorama latinoamericano, e infine la “Toccata in Blue” di Carlo Domeniconi. Domeniconi, compositore italiano ancora in attività, ha lasciato un segno importante nel repertorio contemporaneo per chitarra col suo linguaggio musicale che spesso incorpora elementi folk e jazz, come in questa toccata che unisce colori e ritmi non usuali nel repertorio classico.
Un percorso musicale variegato tra tradizioni e innovazioni
Il concerto alla Sapienza si presenta così come un percorso musicale variegato, capace di raccontare storie diverse attraverso le corde di uno strumento da sempre legato al Mediterraneo e ai suoi incroci culturali. Gian Marco Ciampa, con la sua tecnica e interpretazione, restituisce in modo vivido e articolato i caratteri di ogni brano, mantenendo vivo il dialogo tra la musica di ieri e quella di oggi.