A Vicenza si è svolto un intervento della polizia per liberare un’area occupata da attivisti no tav del centro sociale Bocciodromo. Da mesi i manifestanti avevano allestito un presidio vicino alla ferrovia con barricate e torrette di legno, per contrastare i cantieri previsti per la nuova infrastruttura. La mattina del 25 aprile 2025, la polizia ha agito per rimuovere il blocco.
Occupazione prolungata di un boschetto vicino alla linea ferroviaria
Il centro sociale Bocciodromo di Vicenza aveva iniziato da tempo l’occupazione di un boschetto prossimo alla ferrovia, intorno a novembre 2024. Gli attivisti no tav avevano installato strutture difensive, come torrette in legno e barricate, per proteggere l’area da eventuali sgomberi. La presenza si è mantenuta costante, con presidi attivi anche durante le ore notturne, segnalando una volontà di opposizione dura ai lavori per la nuova linea ferroviaria in programma.
L’area in questione è destinata a trasformarsi in uno dei cantieri di costruzione dell’opera. Questa attività di resistenza ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine e delle autorità locali, che consideravano l’occupazione un ostacolo alle operazioni previste.
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Alle 8 di mattina è partito l’intervento coordinato tra diversi corpi: reparti mobili di Padova, carabinieri, polizia locale e polizia scientifica hanno raggiunto la zona occupata. Anche i vigili del fuoco erano presenti per garantire la sicurezza durante le operazioni di sgombero, vista la presenza delle strutture in legno costruite dai manifestanti.
Resistenza iniziale dei manifestanti
All’arrivo delle forze dell’ordine, alcuni manifestanti hanno cercato di bloccare l’accesso incatenandosi a un cancello. Tra loro risultava esserci anche una bambina, elemento che ha reso l’intervento più delicato e complesso. La questura ha ordinato lo sgombero dell’area, aprendo una fase di trattativa con i manifestanti.
La resistenza degli attivisti e le azioni delle forze dell’ordine durante lo sgombero
Dopo un confronto iniziale, parte degli occupanti ha deciso di lasciare spontaneamente l’area, interrompendo il presidio. Altri, invece, hanno opposto resistenza più decisa, costringendo le forze dell’ordine ad intervenire direttamente per rimuoverli. Questi ultimi sono stati portati via con la forza.
Prolungamento dello sgombero
Alcuni manifestanti, tuttavia, sono rimasti dentro l’area sulle barricate di legno erette nei mesi precedenti. La loro decisione ha prolungato l’azione di contrasto allo sgombero. Le operazioni hanno richiesto diverse ore per garantire la completa liberazione del boschetto e la sicurezza di tutte le persone coinvolte.