Servizio di trasfusione di sangue a domicilio attivato al presidio territoriale di Casoli

Servizio di trasfusione di sangue a domicilio attivato al presidio territoriale di Casoli

Il presidio territoriale di Casoli, guidato da Maria Luisa Di Cocco e supportato dall’Unità Complessa di Cure Primarie, avvia un servizio di trasfusione domiciliare per pazienti cronici in provincia di Chieti.
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Il presidio di Casoli (Chieti) ha attivato un servizio di trasfusione di sangue a domicilio per pazienti cronici con difficoltà di spostamento, garantito da un’équipe specializzata e coordinato con i medici di base, migliorando l’accesso alle cure e la gestione sanitaria territoriale. - Gaeta.it

Il presidio territoriale di Assistenza di Casoli, in provincia di Chieti, ha messo in funzione un nuovo servizio di trasfusione di sangue direttamente a domicilio. Pensato per i pazienti affetti da patologie croniche che necessitano di trasfusioni e non possono spostarsi facilmente, il servizio si rivolge a chi ha difficoltà logistiche o distanze che rendono complicata la visita in ospedale. La gestione spetta all’ambulatorio specifico, guidato da Maria Luisa Di Cocco, medico con oltre un decennio di esperienza nella medicina trasfusionale a Chieti, affiancata da infermieri dell’Unità Complessa di Cure Primarie.

Come funziona il servizio di trasfusione domiciliare

Il servizio si basa su un protocollo aziendale che mette in relazione il medico di medicina generale e l’ambulatorio per le trasfusioni domiciliari. Quando un medico segnala la necessità di trasfusioni a domicilio per un paziente non trasportabile, si attiva il Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata . Questo servizio si occupa di effettuare le prove crociate in laboratorio, un esame fondamentale che verifica la compatibilità tra il sangue donatore e quello del ricevente, prima di procedere alla trasfusione.

La preparazione e l’intervento

Dopo il completamento degli esami preliminari, il personale organizza l’intervento. Viene fissata la data e l’ora con il paziente o con il medico curante. All’orario concordato, l’équipe medica si reca presso il domicilio del paziente, dotata di tutte le attrezzature necessarie per garantire la sicurezza della procedura. L’équipe è formata per intervenire anche in situazioni di emergenza, così da assicurare un’assistenza completa senza rischi.

Valorizzazione della medicina territoriale e accesso equo ai servizi

Il responsabile del Pta di Casoli, Fioravante Di Giovanni, ha rimarcato l’importanza di questo servizio. “Offrire la trasfusione a casa significa assicurare un’equità nell’accesso ai servizi sanitari pubblici.” Evita, allo stesso tempo, che pazienti fragili ricorrano al pronto soccorso senza necessità. Questa iniziativa si colloca nel contesto di un potenziamento della medicina di prossimità, che mira a curare i pazienti nel loro ambiente quotidiano.

Il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Mauro Palmieri, ha aggiunto che “questo progetto rappresenta un passo avanti per la sanità locale.” Fornire servizi vicini al cittadino è una delle principali sfide che la Asl sta affrontando. L’obiettivo è portare nelle aree interne, come quella di Casoli, non solo cure domiciliari ma anche diagnostica e specialistiche ambulatoriali, migliorando così la qualità dell’assistenza nel territorio.

Compiti e professionalità dell’équipe trasfusionale

L’équipe che esegue le trasfusioni domiciliari si avvale di personale qualificato. Maria Luisa Di Cocco, medico con lunga esperienza nella medicina trasfusionale presso la sede di Chieti, coordina l’attività. La sua funzione è garantire che ogni trasfusione segua i protocolli di sicurezza. Gli infermieri dell’Unità Complessa di Cure Primarie collaborano in tutte le fasi, dall’organizzazione alle procedure sul campo.

L’attenzione alla preparazione e aggiornamento del personale è essenziale per assicurare un intervento sicuro. La trasfusione a domicilio si svolge in presenza di attrezzature per gestire eventuali complicazioni o emergenze mediche. L’integrazione con i medici di base assicura una continuità nelle cure e un monitoraggio costante dei pazienti.

Vantaggi per la comunità e effetto sulla sanità locale

Il servizio di trasfusione domiciliare riduce lo stress e il disagio per pazienti con patologie croniche, soprattutto in aree dove spostarsi può risultare difficile. Consente a chi non è autosufficiente di ricevere cure senza allontanarsi da casa e senza sovraccaricare gli ospedali o i pronto soccorso. Questo modello contribuisce a una gestione più razionale delle risorse sanitarie sul territorio.

Casoli, città dagli abitanti sparsi nelle aree interne, beneficia in modo particolare di questa iniziativa. La possibilità di curarsi senza dover affrontare lunghi viaggi conferma un cambiamento nelle priorità della sanità pubblica locale, rivolta anche agli utenti più fragili. Resta al centro la volontà di differenziare l’offerta sanitaria, con attenzione alla sicurezza e all’accessibilità.

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