Serata a Taormina con cena omakase a quattro mani di Luca Miuccio e Tomohiro Uido

Serata a Taormina con cena omakase a quattro mani di Luca Miuccio e Tomohiro Uido

Al Grand Hotel San Pietro di Taormina, Luca Miuccio e Tomohiro Uido uniscono cucina siciliana e giapponese in una cena omakase esclusiva per otto ospiti sulla terrazza La Rotonda sul Mare.
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Al Grand Hotel San Pietro di Taormina, il ristorante Batu ospita un'esclusiva cena omakase che unisce la cucina siciliana contemporanea dello chef Luca Miuccio con la tradizione giapponese dello stellato Tomohiro Uido, in un ambiente intimo e raffinato sulla terrazza La Rotonda sul Mare. - Gaeta.it

Al Grand Hotel San Pietro di Taormina, il ristorante Batu offre una serata dedicata all’alta cucina, con un evento che mette insieme due mondi gastronomici. Lo chef Luca Miuccio, volto della cucina siciliana contemporanea, si unisce a Tomohiro Uido, stella Michelin francese con origini giapponesi, per proporre un omakase esclusivo. La cena, prevista per martedì 19 agosto, ospita appena otto commensali in un ambiente riservato e suggestivo, la terrazza La Rotonda sul Mare, affacciata sull’Isola Bella.

Un incontro tra mediterraneo e oriente nel cuore di taormina

La filosofia di Luca Miuccio parte dal legame con il territorio siciliano ma guarda lontano, aprendo le strade a collaborazioni internazionali come questa. Tomohiro Uido porta in scena la tradizione giapponese dell’omakase, basata sulla fiducia totale al cuoco, combinandola con la ricchezza degli ingredienti locali. Il risultato è un menu a sorpresa che fonde tecnica orientale e gusto mediterraneo. Qui la materia prima siciliana si intreccia con metodi di preparazione nipponici, dando vita a piatti che raccontano storie diverse ma complementari.

La Rotonda sul Mare, spazio progettato per accogliere eventi esclusivi, fa da cornice a questa esperienza unica. Si tratta di una terrazza sospesa sull’acqua, poco nota ma raffinata, concepita per chi cerca un momento di lusso discreto e riservato. L’atmosfera è pensata per rendere il pasto un rito intimo e coinvolgente, lontano dalla frenesia della ristorazione classica.

La formula omakase come rito gastronomico da vivere in prima persona

Il termine omakase significa “mi affido a te” e indica una cena in cui il cliente lascia allo chef il compito di scegliere tutte le portate. È un modo di mangiare che punta sulla creatività e l’ispirazione del cuoco, valorizzando ingredienti di stagione e tecniche raffinate. In questo caso, Luca Miuccio e Tomohiro Uido si alternano per presentare cinque portate che seguono un percorso ben calibrato e sorprendente.

Il numero limitato di ospiti, appena otto, garantisce un’esperienza molto personale. Ogni piatto viene accompagnato dalla spiegazione diretta degli chef, che illustrano idee e abbinamenti scelti. Questa interazione avvicina i commensali al processo creativo, trasformando il pasto in un dialogo tra culture e sapori.

L’omakase non è solo una cena ma un rituale, che richiede fiducia e attenzione da parte del pubblico. La stagionalità degli ingredienti gioca un ruolo centrale, rendendo ogni appuntamento diverso dall’altro. In questo evento, la contaminazione tra la cucina siciliana e quella giapponese si esprime nella leggerezza delle presentazioni e nella cura dei dettagli.

Il programma della serata e gli accompagnamenti selezionati

La serata inizia alle 20 con un aperitivo offerto sulla terrazza La Rotonda sul Mare. Questo momento informale serve agli ospiti per conoscere il luogo e scambiare qualche parola prima di accomodarsi a tavola. Gli chef introducono brevemente la filosofia dell’omakase e anticipano alcune caratteristiche dei piatti in arrivo.

Durante la cena, ogni portata è alternata tra i due cuochi, che raccontano la genesi dei piatti e le scelte dietro gli ingredienti. Il percorso si chiude con un dessert che unisce elementi orientali e mediterranei, simbolo concreto dello scambio culturale avvenuto fra le cucine.

Il menu si completa con un abbinamento di champagne scelto per esaltare i sapori e le consistenze di ogni piatto. Per l’ultimo brindisi, gli ospiti possono optare tra sake o passito, bevande che rappresentano idealmente i due mondi gastronomici coinvolti.

Le prenotazioni sono obbligatorie e il numero ridotto di posti richiede una conferma tempestiva. L’evento si propone come un momento raro, capace di far scoprire nuovi orizzonti culinari a chi cerca qualcosa di diverso a Taormina.

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