Il prossimo 30 maggio 2024, a napoli, si terrà un evento per commemorare gaetano di vaio, figura centrale del panorama artistico e culturale cittadino. Il ricordo dell’artista si colora di cinema, parole e testimonianze in un appuntamento che si svolgerà negli spazi di foqus, locale punto di riferimento per iniziative culturali. La serata, intitolata “Non mi avrete mai”, celebra il lascito di un uomo che ha attraversato storie di vita difficili fino a diventare un creativo riconosciuto e impegnato nella diffusione della cultura tra i giovani.
Gaetano di vaio: la vita e l’arte di un artista napoletano
Gaetano di vaio nacque nel 1968 nel quartiere di piscinola, periferia nord di napoli, figlio di un custode scolastico. La sua infanzia fu segnata da condizioni familiari difficili che lo portarono a essere affidato a un collegio a soli sette anni. Dove subì violenze e soprusi, un’esperienza che condizionò molto la sua esistenza e le sue opere future. Dopo il collegio fu ospitato in un centro di igiene mentale e si trovò a confrontarsi con i problemi legati alla tossicodipendenza e alla criminalità, pur senza affiliarsi alla camorra, presenza forte nel territorio.
Riformatori, comunità e carcere
La sua storia personale passò per riformatori, comunità per minori e carcere, fino a un punto di svolta nel 1998, con il ritorno alla libertà. Da lì intraprese la strada dell’operatore culturale, impegnandosi attivamente per raccontare la sua esperienza in modo autentico. Entrò nella compagnia teatrale “I ragazzi del Bronx napoletano” creata da Peppe Lanzetta e poi, nel 2003, fondò l’associazione culturale “Figli del Bronx“. Da questa realtà nacque la casa di produzione “Bronx Film“, con numerose produzioni che hanno ricevuto premi e riconoscimenti, esplorando temi sociali e personali lontani dai circuiti mainstream.
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“Non mi avrete mai”: il significato di una frase e il romanzo
“Non mi avrete mai” è stata una frase molto significativa per di vaio, espressione di resistenza e identità di chi ha attraversato difficoltà rigide senza arrendersi. Queste parole hanno dato il titolo al suo romanzo scritto a quattro mani con Guido Lombardi, un libro che racconta la sua infanzia in periferia e l’esperienza da giovane detenuto. Un testo importante che ha aperto finestre su mondi spesso nascosti, senza mai giudicare ma offrendo una voce a chi rischia di essere escluso.
Dopo la sua morte, la frase è diventata il nome di un collettivo di amici e collaboratori che ha promosso la serata di commemorazione. Questo gruppo tiene viva la sua memoria e vuole valorizzare il contributo di gaetano alla cultura napoletana, ricordando non solo la sua attività artistica ma anche il forte impegno sociale nelle scuole. Di vaio andava personalmente nelle classi a presentare i suoi film e documentari, parlando ai ragazzi con sincerità e delicatezza, sempre cercando di offrire un punto di vista da cui riflettere senza alcuna imposizione.
Il collettivo “non mi avrete mai”
Il collettivo omonimo rappresenta un’eredità attiva, che non si limita al ricordo ma cerca di continuare il dialogo sul valore della cultura come mezzo di inclusione e trasformazione sociale.
L’evento a foqus: un momento di ricordo e partecipazione attiva
La serata del 30 maggio sarà ospitata presso foqus, spazio culturale di napoli che da tempo ospita eventi dedicati all’arte e alla società. Alla memoria di gaetano di vaio parteciperanno familiari, amici e numerosi artisti che con lui hanno condiviso percorsi creativi e personali. Ci si aspetta un dialogo ricco di testimonianze dirette e la possibilità di approfondire l’eredità che di vaio ha lasciato a livello locale e nazionale.
L’appuntamento non sarà solo un momento di commemorazione ma anche di celebrazione del lavoro di chi, come lui, ha scelto di raccontare le periferie e le storie più difficili attraverso il cinema e il teatro. La presenza di tanti artisti, unita al pubblico che frequenta foqus, renderà la serata un’occasione per rafforzare il legame tra arte e realtà sociale di napoli. Questo ricordo rimanda alla forza creativa di gaetano di vaio e al suo coraggio di affrontare tematiche complesse, mantenendo viva una relazione con la città e le sue comunità più fragili.