A catania, nel quartiere villaggio sant’agata, un episodio di violenza legato al traffico di droga ha portato all’arresto di tre uomini. I carabinieri di fontanarossa hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip cristian rungo nei confronti di paolo simone scuderi, 35 anni, 25 anni e orazio guerino, 22 anni. La procura locale ha contestato il reato di tortura aggravata, dopo aver ricostruito un episodio avvenuto a fine maggio 2025, in cui la vittima è stata sottoposta a sevizie in una stalla abusiva.
Dettagli del sequestro e delle violenze inflitte alla vittima
La vittima, un uomo accusato di essere un pusher nel quartiere, sarebbe stato catturato e rinchiuso forzatamente in una stalla senza permessi. Durante la prigionia, i tre sospettati lo avrebbero immobilizzato legandolo a una sedia. Le violenze sono andate oltre il semplice sequestro: l’uomo sarebbe stato colpito con un frustino, un oggetto utilizzato con l’intento di infliggere dolore fisico. Altri gesti raccapriccianti hanno coinvolto la rasatura forzata di capelli e sopracciglia, segno evidente dell’umiliazione e del controllo perpetrato.
Il movente, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe legato a un’irregolarità nell’ammontare del denaro ricavato dallo spaccio. La vittima avrebbe avuto dei debiti o mancati versamenti, puniti con queste pratiche brutali. L’episodio risale al 29 maggio 2025 e si inserisce in un contesto di tensioni e contrasti nel mondo della droga attivo da anni nel quartiere.
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Svolgimento delle indagini e ruolo fondamentale delle prove video
Le indagini sono iniziate nel giugno 2025, pochi giorni dopo i fatti. A innescare la scoperta è stato il sequestro dello smartphone di uno degli arrestati, cristian rungo, già sottoposto a misure restrittive per altra causa. Analizzando i contenuti digitali i carabinieri hanno trovato video che documentano le violenze subite dalla vittima. Questi filmati hanno permesso di ricostruire in modo chiaro e preciso le scene delle torture, confermando per immagini gli atti crudeli.
I fotogrammi estrapolati dimostrano che la vittima non solo è stata segregata, ma ha subito maltrattamenti fisici ripetuti, inserendosi così nell’ambito di reati connessi a sevizie e misure coercitive estreme. L’acquisizione di questo materiale digitale ha rappresentato un elemento chiave per far avanzare l’inchiesta e ottenere il mandato di arresto.
Contesto di spaccio e presenza della criminalità nel villaggio sant’agata
Villaggio sant’agata, periferia di catania, è noto dalle forze dell’ordine come un punto di riferimento per lo spaccio. L’attività illecita si protrae in questa zona da diverso tempo e occasioni come questa vicenda di tortura testimoniano lo stato di tensione e le forme di controllo adottate dai gruppi criminali locali. La gestione del traffico di sostanze stupefacenti spesso si manifesta con rappresaglie violente tra pusher, segnali di lotta per il controllo del territorio o per questioni interne come il recupero dei profitti.
La presenza di locali abusivi, come stalle o altri rifugi non autorizzati, facilita il verificarsi di questi episodi. Gli atti di violenza sono frequentemente usati come strumento di disciplina o intimidazione, mantenendo così un clima di paura e sottomissione tra gli addetti ai lavori. Anche la prassi di umiliare le vittime con gesti crudeli, come la rasatura coercitiva, è un segno che conferma le modalità usate nel territorio.
Misure adottate dopo l’arresto e risvolti giudiziari
I tre presunti responsabili sono stati condotti in carcere, dove rimangono a disposizione dell’autorità giudiziaria per il proseguimento dell’inchiesta. La procura di catania, attraverso il gip, ha confermato il coinvolgimento degli arrestati ricostruendo le responsabilità sulla base delle prove raccolte. L’ipotesi di tortura è una delle accuse più gravi in ambito penale, con pene anche molto severe in presenza di sopraffazione e maltrattamenti.
Le indagini potrebbero proseguire per verificare eventuali complici o ulteriori episodi legati a questo gruppo. La conferma formale della tortura rappresenta uno sviluppo importante negli scenari di criminalità cittadina, sottolineando la necessità di un contrasto forte a fenomeni di questo tipo. Il caso rimane sotto attento monitoraggio, soprattutto per evitare che episodi simili si ripetano nel quartiere.