Sequestro e bonifica della discarica abusiva con motori di barche a cala feola a Ponza

Sequestro e bonifica della discarica abusiva con motori di barche a cala feola a Ponza

A cala feola a Ponza è stata scoperta una discarica abusiva con motori di grosse barche; la bonifica è terminata ma la procura deve decidere sul dissequestro, mentre crescono dubbi tra gli abitanti.
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A Cala Feola, a Ponza, è stata scoperta e bonificata una discarica abusiva contenente rifiuti ingombranti come motori di barche, suscitando preoccupazioni ambientali e sospetti tra i residenti. - Gaeta.it

La spiaggia di cala feola a Ponza è stata teatro di uno spiacevole ritrovamento: una discarica abusiva interrata, contenente anche rifiuti ingombranti come motori di grosse barche. Il sindaco dell’isola ha confermato il completamento della bonifica, mentre la procura deve ancora prendere decisioni in merito al dissequestro dell’area. L’episodio solleva dubbi e preoccupazioni tra gli abitanti, soprattutto per il tipo di materiali trovati, che sembrano difficili da giustificare come rifiuti abbandonati da privati cittadini.

Individuazione e caratteristiche della discarica abusiva

Lo scorso anno, i carabinieri forestali hanno individuato una discarica nascosta sotto la sabbia di cala feola, nella parte costiera di Ponza. Tra i rifiuti, sono saltati agli occhi oggetti di grandi dimensioni, tra cui quattro motori di barche di notevole peso e volume, resti di imbarcazioni, catene spesse e cavi in acciaio. Questi elementi, difficili da occultare, definiscono un quadro di abbandono di rifiuti pericolosi e ingombranti in uno spazio protetto e frequentato da residenti e turisti.

Le operazioni per portare alla luce i rifiuti nascosti sono state lunghe e impegnative. Le ruspe, messe a disposizione da una ditta incaricata dal Comune, hanno scavato per diversi giorni, con grande attenzione per non arrecare ulteriori danni all’ambiente circostante. L’entità del materiale emerso ha mostrato come il sito, per un certo periodo, sia stato utilizzato come una vera e propria discarica, sfidando le normative ambientali e il senso civico degli abitanti locali.

Conclusione della bonifica e attese amministrative

Il sindaco Francesco Ambrosino ha annunciato di recente la conclusione della bonifica a cala feola, segnalando il lavoro compiuto per rimuovere ogni residuo e ripristinare la spiaggia. Ambrosino ha spiegato che il Comune continua a seguire gli sviluppi dei procedimenti legali e attende le decisioni della procura sul dissequestro definitivo. L’obiettivo è di riaprire al più presto quella parte dell’isola, rendendola nuovamente accessibile per la comunità e i visitatori.

Il sindaco ha espresso la speranza che, con il dissequestro, si possa cancellare l’evento negativo legato alla presenza di rifiuti e che cala feola torni a essere un luogo frequentato per la sua bellezza naturale. L’attenzione verso questa spiaggia è altissima, anche per il valore turistico e paesaggistico dell’area, che negli anni ha attratto visitatori proprio per il suo ambiente incontaminato.

Reazioni e dubbi tra gli abitanti di ponza

Non tutti però considerano chiuso il capitolo della discarica abusiva. Diversi abitanti di Ponza sono rimasti sorpresi dal tipo di materiale trovato a cala feola. I motori di grandi dimensioni, le catene spesse e i cavi di acciaio, secondo qualche residente, non sembrano rifiuti abbandonati da cittadini ordinari o trasportati dal mare accidentalmente. La natura degli oggetti fa pensare ad azioni più deliberate o legate ad attività specifiche nel mare o in ambito portuale.

I commenti di chi vive sull’isola sottolineano come una simile raccolta di rifiuti particolari non possa essere spiegata facilmente con il gesto di singoli incivili. Qualcuno ha ipotizzato che l’area fosse utilizzata intenzionalmente come deposito illecito per rifiuti difficili da smaltire. La questione suscita interesse non solo sul piano ambientale ma anche per quanto riguarda la sicurezza e la gestione dei rifiuti marittimi.

Danni ambientali e implicazioni future

L’abbandono di rifiuti ingombranti come motori e strutture metalliche ha compromesso un tratto di costa prezioso a Ponza. Non solo la estetica della spiaggia ha subito un danno, ma anche l’ecosistema si è trovato minacciato da materiali non biodegradabili e potenzialmente pericolosi per flora e fauna. Le operazioni di bonifica hanno richiesto tempo e risorse, confermando la difficoltà a riportare un ambiente all’ordine dopo un intervento così impattante.

Il caso cala feola ricorda quanto sia delicato custodire spazi naturali tutelati nel cuore del Mediterraneo, specialmente in isole dove l’equilibrio tra natura e turismo è fondamentale. Mentre si attendono i prossimi passaggi giudiziari, resta alta la vigilanza su possibili situazioni simili e la necessità di un controllo attento sulle attività nelle aree marine e costiere dell’isola.

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