Sequestro di oltre 30 kg di alimenti non tracciati e sospensione dell’attività in un panificio della provincia di Catanzaro

Sequestro di oltre 30 kg di alimenti non tracciati e sospensione dell’attività in un panificio della provincia di Catanzaro

I carabinieri del nucleo antisofisticazioni di Catanzaro sequestrano oltre 30 chili di alimenti privi di tracciabilità in un panificio della provincia, sospendendo l’attività per gravi irregolarità igienico-sanitarie e HACCP.
Sequestro Di Oltre 30 Kg Di Al Sequestro Di Oltre 30 Kg Di Al
I carabinieri di Catanzaro hanno sequestrato oltre 30 kg di alimenti privi di tracciabilità in un panificio della provincia, sospendendo l’attività per gravi irregolarità igienico-sanitarie e applicazione mancata del sistema HACCP, con una sanzione di 3500 euro ai titolari. - Gaeta.it

Un controllo eseguito dai carabinieri del nucleo antisofisticazioni e sanità di Catanzaro ha portato al sequestro di più di 30 chilogrammi di alimenti privi di tracciabilità all’interno di un panificio situato in provincia. L’intervento è avvenuto durante un’ispezione congiunta con i colleghi della compagnia di Soverato, che ha poi portato anche alla sospensione dell’attività di panificazione per irregolarità rilevate nel locale. La situazione ha causato una sanzione di 3500 euro a carico dei titolari del punto vendita.

Il controllo e il sequestro degli alimenti privi di tracciabilità

L’operazione dei carabinieri è stata svolta all’interno di un panificio della provincia di Catanzaro con l’obiettivo di verificare il rispetto delle norme sanitarie e di tracciabilità degli alimenti. Durante l’ispezione sono stati trovati oltre 30 chili di prodotti alimentari senza alcuna documentazione che ne attestasse la provenienza o la corretta conservazione. Questa mancanza ha rappresentato una violazione grave delle normative vigenti per il consumo sicuro dei prodotti alimentari.

Un requisito fondamentale per la tracciabilità

La tracciabilità è un requisito fondamentale per garantire che gli alimenti siano sicuri, rintracciabili e non sottoposti a rischi lungo la catena di produzione e distribuzione. L’assenza di queste informazioni, rilevata dagli ispettori, ha immediatamente giustificato il sequestro dei prodotti e l’avvio di procedure di sanzione. Gli alimenti sequestrati saranno distrutti, come previsto dalle normative di sicurezza alimentare, per impedire che possano tornare sul mercato.

Sospensione dell’attività di panificazione per irregolarità igienico-sanitarie

Oltre al sequestro, le forze dell’ordine hanno rilevato l’inosservanza delle procedure di autocontrollo, nello specifico del sistema HACCP, all’interno del laboratorio del panificio. Questo sistema obbliga le attività alimentari a monitorare e garantire la sicurezza in ogni fase della produzione. Il mancato rispetto di tali norme ha provocato la sospensione immediata dell’attività.

Carenze igienico-sanitarie rilevate

Durante l’ispezione sono emerse anche carenze igienico-sanitarie che interessano direttamente la salubrità dell’ambiente di lavoro e la qualità dei prodotti. Situazioni di questo tipo compromettono la sicurezza dei consumatori, per questo sono soggette a interventi immediati da parte degli organi preposti. La sospensione obbliga ora il titolare a correggere queste situazioni, adeguando il laboratorio agli standard previsti.

Obblighi e adempimenti per la riapertura del panificio

Il titolare del panificio ha ora davanti a sé un iter da seguire se vuole riprendere l’attività. Prima di tutto, dovrà procedere alla distruzione degli alimenti sequestrati che risultano non conformi. “Questo passaggio è obbligatorio per legge e serve a evitare rischi di contaminazione o consumo di prodotti pericolosi.”

Successivamente ogni irregolarità riscontrata dovrà essere eliminata. Ciò significa che il laboratorio dovrà essere messo in ordine sotto il profilo igienico e il sistema di autocontrollo HACCP dovrà essere pienamente applicato e documentato. Solo dopo verifica da parte degli organi competenti sulla corretta sanificazione e procedura, il panificio potrà tornare a lavorare.

La sanzione amministrativa da 3500 euro resta un’ulteriore conseguenza diretta delle violazioni. “Questi provvedimenti mostrano l’attenzione costante delle autorità nel garantire la sicurezza alimentare, specie in un settore delicato come quello della panificazione artigianale.” Il caso è emblematico del bisogno di monitoraggio e rispetto delle norme per tutelare consumatori e qualità dei prodotti.

Change privacy settings
×