Il fenomeno della coltivazione illegale di marijuana continua a rappresentare una sfida anche nel 2025, con l’ultima operazione delle forze dell’ordine che ha portato alla scoperta di un ampio impianto illegale a Rosalì, nella periferia nord di Reggio Calabria. I carabinieri della stazione di Catona, affiancati dal gruppo Forestali di Reggio, hanno eseguito un’operazione culminata nel sequestro di circa 1800 piante di marijuana. Due persone sono state arrestate per furto di energia elettrica e denunciate a piede libero per coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
Scoperta dell’impianto illegale
L’operazione condotta dai carabinieri si è concentrata sulla repressione degli allacci abusivi alla rete elettrica. Durante il controllo, i militari hanno individuato un capannone agricolo sospetto, alimentato in modo illecito. All’interno della struttura, la scoperta di una vasta coltivazione di marijuana ha sorpreso gli agenti, che hanno trovato un sistema altamente tecnificato di illuminazione e ventilazione, progettato per ottimizzare la crescita delle piante.
I due proprietari del capannone, arrestati e posti ai domiciliari per furto di energia, hanno tentato di giustificare la loro attività sostenendo che la marijuana era di tipo “cannabis sativa”, destinata al mercato della cosiddetta “cannabis light”. Tuttavia, le indagini hanno mostrato un altro quadro della situazione, portando all’analisi della sostanza rinvenuta.
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Analisi e sequestro delle piante
A seguito dei campioni prelevati, i carabinieri hanno inviato i materiali ai laboratori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. I risultati delle analisi hanno confermato la presenza di un livello di tetraidrocannabinolo superiore ai limiti legali, configurando così la coltivazione come illecita. Questo ha determinato il sequestro dell’intero impianto di produzione, che comprendeva tre serre destinate alla coltivazione. Oltre alle 1800 piante, le forze dell’ordine hanno scoperto anche una grow room attrezzata con lampade alogene, ventilatori, temporizzatori e tappeti termici, elementi essenziali per garantire le migliori condizioni di crescita.
Sequestro della marijuana pronta per la vendita
In aggiunta alla piantagione, i carabinieri hanno rinvenuto sedici sacchi contenenti marijuana già essiccata e pronta per la commercializzazione, con un peso globale stimato di oltre 170 chilogrammi. Questa scoperta evidenzia le dimensioni considerevoli dell’operazione illegale e sottolinea come la coltivazione di marijuana, anche nella variante legale, possa nascondere insidie legate al commercio illegale e alla salute pubblica.
L’azione delle forze dell’ordine rappresenta un duro colpo per il mercato della droga nella regione e testimonia il continuo impegno per il contrasto della criminalità legata alla coltivazione di sostanze stupefacenti. Gli sviluppi futuri dell’indagine offriranno ulteriori spunti sulle reti di distribuzione e sulle modalità di coltivazione nelle zone del Sud Italia.