Sequestro di armi e cartucce nei Lattari: trovate carabine e munizioni in località Cauravola

Sequestro di armi e cartucce nei Lattari: trovate carabine e munizioni in località Cauravola

I carabinieri di Castellammare di Stabia e lo squadrone Cacciatori Calabria sequestrano armi, munizioni e polvere da sparo nascoste nei monti Lattari, rafforzando i controlli contro la detenzione illegale in Campania.
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I carabinieri hanno sequestrato armi e munizioni nascoste nei monti Lattari, nel Napoletano, durante un’operazione contro la detenzione illegale in aree impervie. - Gaeta.it

Nella zona impervia dei monti Lattari, nel Napoletano, i carabinieri hanno svolto un’operazione mirata che ha portato al sequestro di armi e munizioni. L’intervento ha visto impegnate forze speciali e unità territoriali in una vasta area tra boschi e ruderi, dove erano nascosti armamenti di vario tipo. Il ritrovamento include carabine, fucili e centinaia di cartucce, nascoste in contenitori occultati tra la vegetazione. Si tratta di una delle più importanti azioni di controllo nel comprensorio negli ultimi tempi.

Operazione dei carabinieri nei monti lattari: chi, cosa e dove

L’intervento è stato condotto dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, con il supporto dello squadrone eliportato Cacciatori Calabria, specializzato in operazioni in aree difficili. Le zone interessate sono quelle di Lettere, in particolare la località Cauravola, caratterizzate da un territorio aspro e poco accessibile. Qui gli agenti hanno esplorato ruderi disabitati e luoghi nascosti, sfruttando l’esperienza dei Cacciatori per individuar munizioni e armi occultate.

L’operazione si inserisce nel contesto dei controlli straordinari che mirano a prevenire il fenomeno della detenzione illegale di armi in Campania, zona segnata da episodi di violenza legati alla criminalità organizzata. La scelta di intervenire in questi luoghi remoti non è casuale: le aree impervie fungono spesso da rifugi per materiali di provenienza illecita, difficili da rintracciare con metodi tradizionali.

I carabinieri hanno operato con attenzione, procedendo a verifiche approfondite degli anfratti e dei ruderi, dove in passato si è registrata la presenza di gruppi armati o attività illecite. L’azione è continuata anche su tutto il comprensorio circostante per scongiurare il rischio che ulteriore armamento potesse passare inosservato.

Dettagli del sequestro: armi, munizioni e materiali nascosti tra la vegetazione

Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti due carabine da caccia calibro 30.06 e due fucili semiautomatici calibro 12. Le armi, prive di matricola perché abraste, erano occultate all’interno di un tubo di plastica nascosto sotto la vegetazione. Questa tecnica di occultamento, ben studiata, dimostra la volontà di evitare qualsiasi tracciabilità.

Poco distante, dentro un contenitore metallico, i militari hanno trovato oltre cento munizioni di diverso tipo. Le cartucce includevano pallettoni, pallini e proiettili calibro 30.06, tutte compatibili con le armi scoperte poco prima. Inoltre, sono state sequestrate centinaia di cartucce da caccia di vario calibro, insieme a più di cento grammi di polvere da sparo, accuratamente conservati in una lattina.

Il ritrovamento di polvere ancorata in lattine denota una preparazione per l’uso delle munizioni e indica qualche forma di attività illecita legata al possesso o all’uso delle armi. Il materiale è stato trovato in condizioni buone, il che lascia supporre che fosse stato nascosto da poco o che i luoghi assicurassero una protezione adeguata dall’umidità e dagli agenti esterni.

La scoperta di serbatoi compatibili con le carabine rinvenute rappresenta un ulteriore elemento per collegare tutto il materiale sequestrato a un’unica “dotazione” illegale destinata probabilmente a un utilizzo criminale. Il livello di occultamento scelto indica la consapevolezza del rischio che si correva nel detenere questi materiali.

Destinazione e procedimenti dopo il sequestro

Tutto il materiale sottoposto a sequestro è stato trasportato presso una caserma del corpo dei carabinieri per i successivi accertamenti tecnici. Le armi e le munizioni saranno oggetto di analisi balistiche, volte a stabilire eventuali collegamenti con episodi di spari o reati commessi nella zona o in altre aree.

In parallelo, gli esperti procederanno con l’analisi dattiloscopica per verificare impronte o tracce che possano identificare i possessori. Proprio la rimozione delle matricole dalle armi rende questi accertamenti determinanti per risalire ai responsabili.

L’operazione conferma la presenza di un commercio o deposito illecito di armi in territori che si prestano a questo tipo di attività, non solo per la conformazione territoriale ma anche per la scarsità di controlli sistematici negli ultimi anni. I risultati ottenuti oggi rappresentano un passo avanti nella lotta contro la diffusione delle armi clandestine nel Napoletano.

L’impegno delle forze dell’ordine proseguirà nel monitoraggio dei dintorni e nella ricerca di eventuali altre disponibilità di armamenti illegali. Chi detiene o nasconde queste armi rischia indagini e inchieste, mentre la popolazione locale può valutare con attenzione il segnale lanciato da questa operazione mirata nei monti Lattari.

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