Sequestro di 3mila ricci di mare pescati illegalmente nel porto di Ancona, sanzioni e rigetto in mare

Sequestro di 3mila ricci di mare pescati illegalmente nel porto di Ancona, sanzioni e rigetto in mare

Le autorità marittime di Ancona, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto, sequestrano 3mila ricci di mare pescati illegalmente e multano i responsabili per tutelare l’ecosistema marino locale.
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Le autorità marittime di Ancona hanno sequestrato 3.000 ricci di mare pescati illegalmente, multando i responsabili e ripristinando l’ecosistema marino nel porto. - Gaeta.it

Il porto di Ancona è stato teatro di un intervento delle autorità marittime contro una pesca illegale di una notevole quantità di ricci di mare. Un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto ha portato al sequestro di migliaia di esemplari raccolti in violazione delle norme sulla pesca sportiva, con sanzioni elevate e il ripristino immediato dell’ambiente marino.

Operazione congiunta per il controllo delle acque del porto di Ancona

I militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, insieme agli appartenenti alla Capitaneria di Porto di Ancona, hanno svolto un’attività di controllo lungo la costa e nelle acque prospicienti il porto. L’intervento è stato effettuato con l’impiego di motovedette e pattuglie a terra, per monitorare e prevenire attività di pesca non autorizzate. L’attenzione si è concentrata attorno alla diga foranea del porto, punto strategico dove spesso si concentrano pescatori.

Dettagli dell’intervento e monitoraggio

Durante il servizio, i militari hanno osservato tre persone impegnate nella raccolta di ricci di mare con l’uso di attrezzature subacquee e l’ausilio di un gommone. L’attività era chiaramente irregolare, non rispettava le limitazioni imposte dalla legge. La loro azione è stata seguita a distanza dal personale navale e terrestre, fino all’identificazione e al fermo in un punto di sbarco del porto di Ancona, dove erano intenti a scaricare il pescato.

Violazioni, sanzioni e sequestro del pescato

I tre soggetti sono stati multati per violazioni legate alla pesca sportiva del riccio di mare, con una sanzione complessiva che supera i 25mila euro. Le autorità hanno sequestrato 3mila ricci di mare, con un valore commerciale stimato attorno ai 6mila euro. Anche le attrezzature usate nella pesca illegale sono state confiscate. Questi controlli confermano la volontà di tutelare l’ecosistema marino e di far rispettare norme precise per la raccolta di specie protette o vulnerabili.

Riguardo alla normativa pescasportiva

I ricci di mare hanno un ruolo cruciale negli equilibri degli habitat costieri, contribuendo a mantenere il delicato equilibrio delle scogliere e dei fondali. Per questo il prelievo è sottoposto a rigide tutele. La normativa permette la pesca sportiva con un limite massimo di 50 esemplari al giorno per ogni persona, vietando completamente la raccolta nei mesi di maggio e giugno, periodo in cui la specie si riproduce. Le autorità hanno disposto il rigetto immediato in mare dei ricci sequestrati, per favorirne la sopravvivenza e il ripopolamento naturale delle acque adiacenti al porto di Ancona. Questo gesto dimostra il rispetto verso l’ecosistema e il lavoro di chi controlla e tutela le risorse marine.

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