Negli ultimi giorni, le forze dell’ordine di Latina hanno eseguito un’azione importante a San Felice Circeo, dove una costruzione edilizia in fase di realizzazione è stata posta sotto sequestro. L’intervento ha coinvolto i carabinieri forestali, insieme alla polizia locale del comune, e si è basato su un decreto urgente della procura. Dietro questa decisione c’è un’indagine che ha messo in luce alcune irregolarità legate alla tutela del paesaggio e alla normativa regionale in vigore.
Intervento delle forze dell’ordine e motivazioni del sequestro
I militari del nucleo investigativo di polizia ambientale, forestale e agroalimentare del gruppo carabinieri forestale di Latina, unitamente agli agenti della polizia locale di San Felice Circeo, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo urgente su una costruzione all’interno di un residence. La struttura, in corso di realizzazione, occupa un volume complessivo di 182 metri cubi. L’ordine del sequestro è stato emesso dalla procura della repubblica di Latina a seguito di un’attività investigativa delegata.
L’indagine ha accertato che, seppure i lavori fossero stati autorizzati mediante titoli edilizi e paesaggistici, la zona in cui si trova la costruzione ricade entro un’area tutelata dal Piano Territoriale Paesaggistico Regionale . Questa normativa vieta espressamente qualsiasi costruzione fuori terra o interrata all’interno del “Sistema del paesaggio naturale di continuità” in cui la struttura è stata realizzata. L’intervento delle forze di polizia si è reso quindi necessario per tutelare un’area sottoposta a vincoli ambientali severi.
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Incompatibilità tra le autorizzazioni e il piano paesaggistico regionale
Il punto centrale della controversia riguarda il fatto che l’autorizzazione edilizia, seppur rilasciata, non tiene conto delle disposizioni del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale. Questo piano ha sovraordinazione rispetto al piano regolatore generale comunale soprattutto per quanto riguarda i beni inseriti in contesti paesaggistici di valore. Nel caso specifico, la costruzione prevista comprende un piano interrato e un piano fuori terra, configurandosi quindi come fabbricato residenziale ex novo.
Secondo le regole del Ptpr, in queste zone non è concessa la costruzione di nuovi elementi edilizi al di fuori delle volumetrie esistenti o di interventi strettamente regolamentati, al fine di mantenere l’integrità del paesaggio naturale e garantire la continuità ambientale. Questo contrasto ha determinato il provvedimento cautelare, con lo scopo di bloccare subito i lavori, evitando un danno paesaggistico irreversibile.
Soggetti coinvolti e stato dell’indagine a latina
L’indagine aperta dalla procura della repubblica di Latina ad oggi coinvolge tre persone, che sono sotto esame per eventuali responsabilità legate alla realizzazione dell’opera. Non sono stati resi noti i loro nomi né i ruoli specifici, ma gli accertamenti continuano per chiarire se ci siano violazioni di leggi urbanistiche o vincoli paesaggistici. Lo sviluppo del procedimento potrà portare a conseguenze giudiziarie anche gravi.
Le operazioni di controllo, coordinate dagli organi di polizia locali e dalla procura, confermano l’attenzione sulle aree sottoposte a tutela ambientale nella provincia di Latina. Non è la prima volta che vengono rilevate irregolarità tali da bloccare cantieri in zone protette, a dimostrazione della complessità nella gestione dei territori tra interesse edilizio e necessità di salvaguardia del patrimonio naturale.
Riflessioni sulla tutela paesaggistica
Di fatto, vicende come questa sottolineano quanto sia delicato intervenire in aree di pregio paesaggistico, dove ogni passo richiede sostanziali verifiche e rispetto delle normative che, in caso di inosservanza, portano a controlli serrati e provvedimenti giudiziari. “La protezione del paesaggio naturale è fondamentale per il futuro del territorio,” hanno sottolineato fonti vicine all’indagine.